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Emergenza rifiuti: firmata l'ordinanza per portare l'indifferenziata a Formica

La soluzione tampone è stata trovata. Per sbloccare il ciclo dei rifiuti nei venti comuni del Brindisino la discarica privata di Formica Ambiente dovrà accettare l'indifferenziata accumulata nel biostabilizzatore di Brindisi, anche se la caratterizzazione della stessa non corrisponde pienamente ai parametri respirometrici stabiliti

BRINDISI - La soluzione tampone è stata trovata. Per sbloccare il ciclo dei rifiuti nei venti comuni del Brindisino la discarica privata di Formica Ambiente dovrà accettare l'indifferenziata accumulata nel biostabilizzatore di Brindisi, anche se la caratterizzazione della stessa non corrisponde pienamente ai parametri respirometrici stabiliti. Dopo la protesta di stamani dei sindaci, è stata infatti emanata una apposita ordinanza dal presidente della Provincia, Maurizio Bruno.

Dopo aver ricordato che stamani "i sindaci di tutti i comuni si sono dichiarati uniti nel chiedere prontamente l’immediato intervento della Regione Puglia, unico ente responsabile e competente in materia ambientale", fa sapere un comunicato di Palazzo De Leo, "proprio perché si tratta di una vera situazione emergenziale, che sta creando notevoli problemi di natura sanitaria per tutta la popolazione del territorio provinciale, dopo aver incontrato il prefetto di Brindisi, Nicola Prete, e dopo la apposita conferenza di servizi che si è tenuta sempre questa mattina, il presidente della Provincia, Maurizio Bruno, ha firmato con urgenza un’ordinanza con cui si autorizza la società Formica Ambiente di accettare i rifiuti del biostabilizzatore di Brindisi, pari a circa 3 mila tonnellate di prodotto, in attesa di altre soluzioni alternative".

Lo sblocco delle masse di rifiuti che si trovano nel biostabilizzatore dovrebbe cominciare subito da parte di Nubile Srl, gestore dell'impianto, società con cui l'Oga intende oramai rescindere il contratto. Nubile ha minacciato azioni legali risarcitorie accusando il Comune di Brindisi e lo stesso Oga di averle affidato impianti inidonei (c'è anche la discarica di bacino di Autigno sotto sequestro per inquinamento della falda, e una diffida per motivi analoghi è stata notificata dalla Provincia anche alla società proprietaria della discarica di Formica Ambiente). Ma adesso bisogna superare la contingente emergenza. Sulle questioni aperte, va ricordato, ci sono indagini di procura, Digos e Noe.

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