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Cronaca

Ordinanza: pesca vietata a Bocche di Puglia

BRINDISI – Quattro divieti per la Diga di Bocche di Puglia, introdotti (o rivisti, perfezionati e confermati) con una ordinanza recentissima firmata dal presidente dell’Autorità Portuale di Brindisi, Iraklis Haralambidis. Bocche di Puglia è notoriamente meta di passeggiate a piedi, in bici o in auto di giorno, soprattutto nella bella stagione.

BRINDISI – Quattro divieti per la Diga di Bocche di Puglia, introdotti (o rivisti, perfezionati e confermati) con una ordinanza recentissima firmata dal presidente dell’Autorità Portuale di Brindisi, Iraklis Haralambidis. Bocche di Puglia è notoriamente meta di passeggiate a piedi, in bici o in auto di giorno, soprattutto nella bella stagione, e serali quando coppie o piccole comitive vi sostano, condizioni meteo permettendo. La diga infatti è tracimabile, vale a dire che con il mare grosso è spazzata dalle ondate che la scavalcano agevolmente passando nello specchio d’acqua dove si trova il porto turistico.

Adesso Haralambidis, con l’ordinanza 19/2013, fissa alcuni paletti che non piaceranno soprattutto ai pescatori sportivi. L’acceso in auto, e la sosta, sulla parte carreggiabile della diga resta consentito salvo che in condizioni meteo marine rischiose, ma dovrà essere il singolo a decidere il livello del pericolo. La pesca sportiva viene invece vietata, e l’accesso al banchinamento interno (quello verso il porticciolo turistico) è consentito esclusivamente a piedi.

Ecco la parte dei divieti. L’accesso è subordinato alle seguenti condizioni e prescrizioni: “E’ vietato l’accesso in condizioni meteo marine non favorevoli, tale condizione è rimessa al prudente apprezzamento dei singoli fruitori che, nell’accedere alla struttura accettano ed assumono a proprio esclusivo carico ogni eventuale potenziale rischio e responsabilità. E’ vietato salire sui massi frangiflutti. E’ vietata la pesca sportiva senza autorizzazione del comandante del porto ai sensi dell’articolo 79 del Codice della Navigazione. E’ vietato l’accesso ai veicoli di qualsiasi genere alla banchina sottostante la parte carrabile della diga”.

Insomma, dal 3 ottobre data di emanazione dell’ordinanza, chiunque si trovi in difetto rispetto a queste prescrizioni può essere sanzionato dalle forze di polizia alle quali viene demandato il compito di fare rispettare l’ordinanza stessa. La banchina sottostante la parte carreggiabile della diga può però essere concessa dall’Autorità Portuale, dietro apposita domanda, per lo svolgimento di manifestazioni sportive.

Ma i pescatori sportivi brindisini troveranno il modo di restare sul campo (come del resto avviene lungo le sponde dell’Isola di S.Andrea, sulla diga di Punta Riso e in tanti angoli più o meno nascosti del porto e in prossimità di banchine portuali). Una presenza tollerata in una città soggetta già a tante restrizioni, dove – ad esempio – per svolgere allenamenti di vela nel porto bisogna fare conto sulla sensibilità della Capitaneria e sulle settimanali autorizzazioni che è necessario richiedere ed ottenere.

Tolleranza verso la pesca sportiva cui a volte non corrisponde quella di alcuni beneficiari di queste “concessione”, pronti ad imprecare contro le imbarcazioni in transito se passano troppo vicino alle loro lenze. Ma dovrebbero ricordare che sono, appunto, tollerati. E che nelle cose ci vuole sempre molto equilibrio perché si rischia anche di azzerare, a danno di tutti,  lo spazio che viene concesso. Cosa accadrà adesso a Bocche di Puglia dopo la nuova ordinanza? Ci saranno multe a raffica, oppure i cannisti potranno continuare a pescare in santa pace (lasciando però fuori dalla banchina auto e motocicli)? Qui sotto, la versione integrale dell’ordinanza.

Ordinanza 19 del 2013

 

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