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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Pesce d'aprile finisce in tribunale: stoppate le pretese sul fantomatico tesoro degli Imperiali

Il tribunale di Torino dichiara la propria incompetenza territoriale e condanna la presunta erede della dinastia al pagamento di 15mila euro in favore del Comune di Francavilla Fontana

FRANCAVILLA FONTANA – Puntava al fantomatico tesoro degli Imperiali, ma per adesso dovrà sborsare circa 15mila euro, fra spese processuali finora sostenute dal Comune di Francavilla Fontana (12.603 euro) e il pagamento di un’ulteriore somma per lite temeraria quantificata in 3.150 euro. L’amministrazione comunale di Francavilla Fontana, rappresentata dall’avvocato Paola Diana (foto in basso), si è aggiudicata il primo round di un singolare contenzioso nato da un pesce di aprile partorito l’1 aprile 2015 dal quotidiano online Lo Strillone News, molto seguito a Francavilla Fontana. A sei anni di distanza dal post scherzoso del giornale, la vicenda riguardante l’eredità dell’antica dinastia francavillese è approdata presso il tribunale di Torino, città in cui risiede la presunta erede, una 78enne originaria di Mesagne. 

Avvocato Paola Diana(1)-2

Si tratta di una causa che ha del surreale, sei si considera che non c’è nulla da ereditare. Era palesemente una burla, infatti, l’articolo in cui si faceva riferimento a un tesoro ritrovato nei sotterranei dell’edificio storico, durante i lavori di riqualificazione che erano in corso nel 2015. Lo stesso post era disseminato di indizi che non lasciavano dubbi sullo spirito giocoso, degno di un pesce d’Aprile appunto, con cui era stato concepito. Ma la pensionata torinese prese la faccenda talmente sul serio da far redigere a una esperta genealogista il proprio albero genealogico, dal quale risulterebbe la sua discendenza dalla casata Imperiali di Francavilla Fontana, un tempo proprietaria del castello di Francavilla Fontana.  Forte di tale discendenza, la donna, tramite il suo legale, ha presentato un ricorso contro l’amministrazione comunale, chiedendo la consegna del tesoro o, qualora ciò non sia più possibile, ne corrisponda il valore.

L’avvocato del Comune di Francavilla ha quindi sollevato una eccezione di incompetenza per territorio, rimarcando come “per le cause di petizione di eredità è competente il giudice del luogo dell’aperta successione e i presunti antenati della ricorrente sono tutti morti nella provincia di Brindisi”. Non solo. La difesa dell’amministrazione comunale fa leva anche su un precedente giudicato (una sentenza del 1998 del tribunale di Brindisi) che aveva già escluso che la ricorrente fosse erede degli Imperiali. L’avvocato Diana fa infine notare che “la notizia del ritrovamento del tesoro del castello, apparsa sul giornale Lo Strillone, è la trovata scherzosa, priva di qualunque fondamento, di una testata umoristica”.

Il giudice del tribunale di Torino, con ordinanza emessa venerdì scorso (23 luglio), ha accolto in pieno l’eccezione di incompetenza territoriale, in favore del tribunale di Brindisi. Il giudice inoltre, nell’accogliere la richiesta di applicazione dell’articolo 96 terzo comma del Codice di procedura civile avanzata dal Comune di Francavilla, scrive che la ricorrente “radicando la competenza davanti al tribunale di Torino, ha agito con mala fede, in quanto i criteri invocati sono del tutto inconsistenti”. Da qui la condanna al pagamento in favore del Comune di Francavilla della somma di 3.150 euro, oltre alle spese processuali sostenute dall’ente, quantificate in 12.603 euro. 

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