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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Oria

Oria, i ladri rubano le telecamere della rete di videosorveglianza urbana

ORIA – Avrebbe dovuto essere il nuovo baluardo contro la criminalità, invece non riesce nemmeno a difendere se stesso. “Grande fratello” in disgrazia ad Oria, non solo orbo ma perfino soggetto a furti. Sono 7 su 56 le telecamere che costituiscono l’impianto di videosorveglianza rubate ad Oria, e il colmo dei colmi è rappresentato dal fatto che gli autori del furto potrebbero non essere mai rintracciati dal momento che gli occhi elettronici non funzionavano nemmeno.

ORIA – Avrebbe dovuto essere il nuovo baluardo contro la criminalità, invece non riesce nemmeno a difendere se stesso. “Grande fratello” in disgrazia ad Oria, non solo orbo ma perfino soggetto a furti. Sono 7 su 56 le telecamere che costituiscono l’impianto di videosorveglianza rubate ad Oria, e il colmo dei colmi è rappresentato dal fatto che gli autori del furto potrebbero non essere mai rintracciati dal momento che gli occhi elettronici non funzionavano nemmeno.

Era il 24 aprile 2009 quando nella sala convegni della Fiera di San Cosimo l'allora sindaco Cosimo Ferretti, il comandante dei vigili urbani Emilio Dell’Aquila, il dirigente della Sicur Global Sassarini annunciarono con grande soddisfazione del progetto “Oria città sicura”. Alla cerimonia parteciparono, tra gli altri, il Vescovo Michele Castoro, il prefetto Domenico Cuttaia, il senatore Michele Saccomanno e il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. Nelle intenzioni il progetto era studiato “per vigilare sul territorio e registrare tutto ciò che avviene in alcuni punti critici della città.

Troppi atti vandalici hanno segnato luoghi di notevole interesse storico difficili da recuperare, come pure atti distruttivi ai danni di automobili e abitazioni”, si disse all'epoca. Gli “occhi elettronici” impiantati sia nelle zone limitrofe del paese, sia nel centro storico, avrebbero dovuto fungere da deterrente per le azioni illegali, ma anche per le infrazioni più banali. Furono stanziati 120 mila euro; base di controllo operativa negli uffici di polizia municipale, sotto la responsabilità del comandante Emilio Dell’Aquila, telecamere a disposizione delle autorità di pubblica sicurezza.

Fino all'arrivo dei ladri di telecamere che ne hanno fatte sparire 7, posizionate in zone strategiche come Parco Montalbano, la Scuola De Amicis e Palazzo Martini. Alcune di queste non erano funzionanti per l’assenza di un’adeguata manutenzione, necessaria per garantire all’impianto wi-fi - che gestisce la rete - di resistere alle intemperie atmosferiche. Per un impianto nato allo scopo di prevenire atti criminosi (furti in primis) è paradossale che proprio il parziale funzionamento dello stesso abbia impedito al cervellone di memorizzare l’accaduto e registrare, sul potente hard disk, le fattezze del malfattore.

Polizia municipale e carabinieri indagano, ma la sostanza non cambia: un vero peccato e, soprattutto, a fronte di un costo medio di circa 1.500 euro a congegno, un vero spreco. All'epoca ci fu una polemica sollevata dal sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella, che lamentò il fatto che il piano per la videosorveglianza della Città Bianca fosse sempre fermo al palo, mentre per quello di Oria era stata trovata una corsia preferenziale. Ma vallo a dire ai ladri.

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