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Cronaca Oria

Oria, un'altra morte targata crisi

ORIA – Una situazione economica troppo grossa sulla spalle che da mesi lo costringeva a cure mediche per andare avanti. Un altro tragico epilogo, di una crisi che toglie la vita. E’ l’ennesima vittima di una lista che sta diventando troppo lunga, l’artigiano di Oria Cosimo Spina che in mattinata si è tolto la vita, impiccandosi nel deposito di sua proprietà, in via Spirito Santo. Senza un biglietto, né una lettera per i suoi cari, l’imbianchino dopo aver incontrato i suoi più cari amici, ha deciso di dire “basta”.

ORIAUna situazione economica troppo pesante sulla spalle che da mesi lo costringeva a cure mediche per andare avanti. Un altro tragico epilogo, di una crisi che toglie la vita. E’ l’ennesima vittima di una lista che sta diventando troppo lunga, l’artigiano di Oria Cosimo Spina che in mattinata si è tolto la vita, impiccandosi nel deposito di sua proprietà. Senza un biglietto, né una lettera per i suoi cari, l’imbianchino dopo aver incontrato i suoi più cari amici, ha deciso di dire “basta”.

Mino Spina è l’undicesimo caduto solo dall’inizio del mese di maggio della crisi che attanaglia l’Italia negli ultimi anni. Un padre, un marito e un lavoratore senza pecche. L'artigiano oritano, conosciuto da tutti in città, titolare della piccola impresa Mino Spina Color, anche questa mattina si è svegliato per andare a lavorare. Attorno alle ore 9 aveva completato il giro dei piccoli cantieri dove aveva lasciato i suoi operai, compreso il figlio, a completare il lavoro programmato per la giornata odierna. Cosimo aveva fatto rientro nel suo deposito in via Spirito Santo, nei pressi di via Torre.

Si è incontrato con alcuni amici, come faceva di solito la mattina, hanno preso il caffè e una chiacchierata veloce e si sono salutati. L’artigiano però, in pochi istanti, decide di compiere l’estremo gesto. Afferra fra le mani – le stesse che l’hanno portato ad essere un uomo stimato da tutti – una corda, l’allaccia ad una trave nel deposito e la fa finita. Non lascia niente; né un biglietto, né una lettera, nessun tipo di messaggio per dare una “giustificazione” al suo gesto.

Il cellulare che squilla e nessuno dall’altra parte che riceve risposta. Cosimo Spina, viene trovato impiccato intorno alle ore 11.30 da alcuni familiari che lo cercavano. Sono stati immediatamente chiamati i soccorsi ma invano. I sanitari del 118 non hanno potuto far altro che costatarne il decesso. Sul posto sono anche intervenuti i carabinieri della stazione di Oria, con al comando il maresciallo Borriello.

“Ad Oria abbiamo perso una grande persona”, hanno detto i conoscenti ed amici del 50enne. Cosimo Spina, era un uomo semplice, senza grilli per la testa e soprattutto un gran lavoratore, dopo essere un bravo marito e un ottimo padre. Il suicida lascia la moglie e un figlio, Euprepio. Imprenditori, disoccupati, lavoratori precari. Una serie di persone schiacciate dalle difficoltà economiche che decidono di farla finita. La macabra contabilità dei suicidi dettati dalla crisi, è un chiaro segnale e mette in luce ancor di più, quanto sia drammatica la situazione italiana.

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