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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Ostuni

Brilla ancora a teatro la tradizione del liceo "Calamo"

"La morte di un reporter palestinese, le catene di una donna congolese, la follia e la violenza della dittatura in Argentina". Questo è "Destin… Azione", il nuovo spettacolo teatrale che il liceo classico "Antonio Calamo" di Ostuni presenterà presso il Cinema Teatro Roma nelle serate del 3 e 4 giugno prossimi

OSTUNI - “La morte di un reporter palestinese, le catene di una donna congolese, la follia e la violenza della dittatura in Argentina”. Questo è “Destin… Azione”, il nuovo spettacolo teatrale che il liceo classico “Antonio Calamo” di Ostuni presenterà presso il Cinema Teatro Roma nelle serate del 3 e 4 giugno prossimi.

L’anteprima si è svolta ad Altamura presso il teatro “Mercadante”, lo scorso 26 maggio, dove lo spettacolo dei liceali ostunesi ha avuto il compito di inaugurare la XX Rassegna internazionale del teatro classico scolastico vincendo, nella serata conclusiva, il Premio della critica.

"Ancora una volta una rappresentazione teatrale impegna a riflettere – scrive il professor Filippo Tarantino, già dirigente del liceo “Cagnazzi” di Altamura e fondatore della Rassegna – in un’opera d’arte corale e originale il liceo di Ostuni si fa coscienza critica di fronte alla violazione della dignità umana; sguardo vigile, lamento compassionevole, coro implorante, voce netta per denunziare violenze, schiavitù, dittature".

E così, sulla scia di quello che nell’antica Grecia fu il principale compito del teatro, lo spettacolo si propone di sollecitare la sensibilità civica ed etica. Merito soprattutto del professore Alessandro Fiorella, regista dello spettacolo e anima dell’Officina del sole, il gruppo teatrale del liceo, che ha il dono di trasferire in modo creativo sulla scena temi e materiali che altrimenti resterebbero confinati in biblioteche e archivi per specialisti. Lo fece tre anni fa con la riuscitissima trasposizione dell’etnodramma “Fra le nostre ali”, dell’antropologa Ariane Baghaï, lo ripete quest’anno con i materiali dei reportages di Marcello Carrozzo. Questa esclusiva documentazione fotografica diviene, infatti, lo sfondo severo e tragico dell’azione teatrale e narrativa, che integra vocalità sonora, danza e performances mimico-gestuali.

Nei tre quadri scenici che si susseguono, inseriti in una cornice-contenitore del mondo e della sua genesi, si rappresentano destini che sono, al Il Liceo Classico Calamotempo stesso individuali e universali: “La casa della vendetta”, in Palestina, storia di un reporter palestinese ucciso da un cecchino israeliano; “La casa dello stabbio”, in Congo, storia di una donna che vive incatenata e lì misura tragicamente vitalità e autolesionismo; “La casa del mostro”, in Argentina, storia di follia e violenza nel periodo della dittatura militare. Ma “la mia casa è il mondo” canta il coro nell’esordio, svelando sin dall’inizio quella che è l’unica casa possibile: il mondo che si va ad abitare, da cui ci si allontana per poi ritornarvi arricchiti dalle parole, dalle immagini, dalla musica e dalle storie che si abitano.

"Il messaggio della pièce - sottolinea la dirigente del Liceo “Calamo” Annunziata Ferrara - è appunto l’invito ad abitare il mondo ed il teatro, valore aggiunto del progetto didattico del nostro liceo, con i suoi molteplici linguaggi, riesce ad annullare le distanze spazio-temporali e antropologiche, rendendo capaci di incontrare “l’altro da sé”".

Dopo le serate ostunesi, lo spettacolo sarà presentato, il 5 giugno prossimo, a Bari in occasione di Skenè - Rassegna di teatro nelle scuole, presso l’Auditorium del Liceo scientifico “Salvemini”.

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