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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Bus troppo pieno al ritorno dal sabato sera: autista chiama i carabinieri, ragazzini lasciati a terra

Se l'unico pullman sulla linea extraurbana è troppo pieno alle 23 di un sabato d'inverno, si risolve così: si lasciano "a terra" i ragazzi in più, anche se sono minorenni e non sanno come rientrare a casa perché avevano fatto affidamento sull'ultima corsa del servizio di trasporto pubblico Stp.

BRINDISI - Se l’unico pullman sulla linea extraurbana è troppo pieno alle 23 di un sabato d’inverno, si risolve così: si lasciano “a terra” i ragazzi in più, anche se sono minorenni e non sanno come rientrare a casa perché avevano fatto affidamento sull’ultima corsa del servizio di trasporto pubblico Stp, lo stesso che li aveva condotti a destinazione nel tardo pomeriggio. Una ventina di giovanissimi sono stati fatti scendere dal mezzo, proprio lì dove lo avevano atteso in quel di San Vito dei Normanni, dall’autista e da due carabinieri da lui chiamati, due uomini in divisa che hanno applicato le regole una volta intervenuti.

Nessuno si è preoccupato di quanto quel disservizio, rispetto al quale i ragazzini con biglietto in tasca o pronti ad acquistarlo sul bus non avevano alcuna responsabilità, potesse essere oltremodo grave in relazione all’orario, alla situazione, all’età degli utenti, all’assenza di alternative per effettuare il tragitto verso Ostuni. Molti dei ragazzini che erano andati da Ostuni o Carovigno a San Vito per trascorrere la serata insieme a compagni di scuola o ad amici (vivaddio in un’epoca come quella attuale sarebbe impensabile restare confinati alla piazza del proprio paesello) sono tornati a casa “a passaggi”. Altri hanno atteso l’arrivo dei genitori che sono andati a prenderli. La gran parte, a quanto raccontato, aveva intenzione di fare il biglietto sul bus, ma qualcuno ne era già munito.

La situazione verificatasi ieri, non per la prima volta su questi schermi, documenta quanto sia arretrata a queste latitudini la concezione dell’utilizzo dei mezzi pubblici e quanto sia differente la sorte per un adolescente che nasce a Roma rispetto a uno che invece suo malgrado vive e diventa adulto in un paesino del Salento.

Un solo pullman alle 23 collega due località distanti una manciata di chilometri. Muoversi da un centro urbano a un altro diventa una impresa ardua se le corse sono limitate e se talvolta si giunge a non avere la garanzia di poter salire sul pullman per ritornare da mamma e papà. Non avendo un’altra soluzione su cui contare. Vero è che ci sono gli atti di vandalismo, sono state registrate aggressioni ad autisti, atteggiamenti prepotenti di chi intendeva salire sull’autobus senza biglietto. Ma non sembrerebbe, sentite tutte le parti in causa, il caso di ieri sera. Perché diversamente, se vi fossero stati violenti, teppisti, arroganti, probabilmente ciò sarebbe stato denunciato dallo stesso autista che invece ha richiesto l’intervento dei carabinieri solo per ovviare a un sovrannumero che senz’altro minava la sicurezza del trasporto, ma al quale bisognava provvedere con una ipotesi d’emergenza. A meno che non si vogliano considerare tutti i ragazzi che viaggiano di sera per tornare a casa sulle linee extraurbane dell’Stp, giovani che non vogliono pagare il biglietto, che vogliono picchiare gli autisti o fare scempio di pullman.

Sono decine le segnalazioni di sprechi, di autisti al cellulare, di giri tortuosi e forse “inutili” in città che vengono effettuati di mattina. E non si può far altro che constatare che per una serie di concause il trasporto pubblico non sia sdoganato come metodo normale per il flusso di adolescenti, diciottenni, ventenni. Specie al sabato sera quando un viaggio in auto sulle provinciali del nostro territorio o una “fuga” di nascosto in due in sella a un motorino per andare nel paesino limitrofo dall’amico o dall’amica possono finire per costare una vita.

Ieri è accaduto qualcosa di paradossale. Per cui è indispensabile un’analisi collettiva delle responsabilità e di quel che invece potrebbe essere fatto per emancipare la concezione del trasporto in queste lande. Ci sono i ragazzi che non sempre tengono atteggiamenti corretti, che talvolta pretendono di viaggiare senza biglietto o di farlo all’ultimo minuto quando invece, ci dice il direttore dell’Stp, l’avvocato Maurizio Falcone “fare il biglietto sull’autobus è una eccezione, non la regola, il biglietto bisogna farlo prima”. Pischelli che sono maleducati, che non sanno come comportarsi e che fuori casa tendono ad eccedere nella goliardia. I carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni avrebbero però potuto non limitarsi a far scendere "quelli in più" e invece chiamare la centrale dell’Stp, se effettivamente non si poteva chiedere loro di assicurarsi che tutti fossero al sicuro prima di andare via.

Hanno lasciato salire sul bus solo le ragazze, perché non restassero per strada, e hanno risolto il problema del sovraffollamento facendo scendere i maschietti, tra cui molti minori rimasti per strada a cercare una soluzione all’ultimo istante. L’Stp, intanto, ha garantito di aver preso atto che su quella linea, la San Vito – Carovigno – Ostuni, nel weekend, c’è una richiesta probabilmente ben più elevata rispetto alle previsioni e di aver già predisposto mezzi aggiuntivi per le prossime settimane.

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