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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ostuni

Ostuni: tra le lenzuola la colombiana. E per “pappona” una peruviana

OSTUNI - Nella villetta il piacere era di casa. Trasgressioni di “secondo letto”, con tariffe che oscillavano tra le cinquanta e le cento euro, per venti minuti di passione. A prendere possesso dell’abitazione rurale, un paio di tacchi a spillo pronti a dispensare sesso. Tra le lenzuola, una giovane donna colombiana, disponibile a soddisfare le libidini nascoste di una clientela facoltosa (o quanto meno messa tanto bene economicamente da cedere alla tentazione). Per pappona, una peruviana, finita in carcere.

OSTUNI - Nella villetta il piacere era di casa. Trasgressioni di “secondo letto”, con tariffe che oscillavano tra le cinquanta e le cento euro, per venti minuti di passione. A prendere possesso dell’abitazione rurale, un paio di tacchi a spillo pronti a dispensare sesso. Tra le lenzuola, una giovane donna colombiana, disponibile a soddisfare le libidini nascoste di una clientela facoltosa (o quanto meno messa tanto bene economicamente da cedere alla tentazione). Per pappona, una peruviana, finita in carcere.

Il blitz dei carabinieri della Stazione di Ostuni, eseguito nella serata di ieri, ha posto fine all’attività di prostituzione messa su all’interno di un piccolo appartamento alle porte della Città bianca, in contrada Bagnardi, lungo la strada provinciale Ostuni-Fasano. Un’alcova ricavata a due passi dalla Residenza sanitaria assistita (Rsa), ragione per la quale il viavai di auto per settimane non avrebbe dato troppo nell’occhio, confondendosi con l’ordinario traffico di automezzi attorno alla struttura ospedaliera. All’interno dell’appartamento, l’essenziale: un letto, scorte di profilattici e un computer portatile. Perché gli affari che ruotano attorno prostituzione, spiegano gli inquirenti, viaggiano (e si organizzano) anche e soprattutto via internet, oltre che attraverso gli annunci sui giornali.

I carabinieri della locale stazione (guidati dal comandante Domenico Barletta), in collaborazione con il personale del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Fasano, hanno tratto in arresto in flagranza di reato per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, Irma Jessica Rojas Espinoza: 30enne di nazionalità peruviana, residente a Sansepolcro (Arezzo). La donna da alcune settimane aveva preso in affitto l’immobile, nel quale, oltre ad “offrirsi” in proprio faceva  prostituire una 40enne di origine colombiana. La trentenne, dopo le formalità rito è stata associata alla casa circondariale di Lecce.

Decine i contatti avviati dalla trentenne colombiana nell’arco dell’ultima settimana. Appuntamenti telefonici favoriti da annunci “bollenti”: inviti a nozze, pubblicati sui quotidiani e su alcuni siti internet specializzati in tema di incontri a luci rosse. E gli affari pare andassero benone. Giovani, ma anche attempati e insospettabili imprenditori commerciali, tra gli habitué del bordello. Per giorni i carabinieri hanno tenuto sott’occhio l’appartamento, osservando spostamenti e movimenti sospetti. Consolidato il metodo di accesso alla casa del piacere: i clienti, dopo aver chiamato il numero pubblicato sui giornali e sui siti on line, ottenevano dalla donna indicazioni utili per raggiungere la casa.

Nel corso di specifici appostamenti, sarebbero stati identificati numerosi  “spiriti calienti”, sorpresi in fallo a “giochi” fatti. Una ventina di minuti di piacere. Poi il cambio. E fuori i militari, a raccogliere informazioni utili ai fini dell’attività investigativa. Dopo qualche iniziale titubanza, un po’ tutti, tra gli insospettabili frequentatori dell’improvvisato bordello, hanno confermato di essersi recati da Bocca di rosa in versione colombiana dopo aver letto qua e là l’ammiccante annuncio.

Al termine dell’attività di indagine, i carabinieri hanno avviato le procedure per l’eventuale adozione di foglio di via obbligatorio a carico della quarantenne. La peruviana, invece, dopo le formalità rito è stata associata alla casa circondariale di Lecce. Le indagini non si sono concluse e proseguono per accertare ulteriori responsabilità di terzi nella gestione del bordello. Ulteriori controlli sono in corso a Ostuni e nei centri viciniori.

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