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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Ottant'anni, tanti convegni ma nessuna cura

BRINDISI – Il Monumento al Marinaio è forse l’emblema del disinteresse nutrito dalle istituzioni locali verso la salvaguardia dei beni monumentali, ma anche del menefreghismo nei confronti del patrimonio pubblico che si annida fra alcune persone. Le foto pubblicate a corredo di questo articolo esprimono in maniera abbastanza eloquente.

BRINDISI – Il Monumento al Marinaio è forse l’emblema del disinteresse nutrito dalle istituzioni locali verso la salvaguardia dei beni monumentali, ma anche del menefreghismo nei confronti del patrimonio pubblico che si annida fra alcune persone. Le foto pubblicate a corredo di questo articolo esprimono in maniera abbastanza eloquente lo stato di degrado che regna intorno all’enorme timone che si specchia nelle acque del porto interno di Brindisi.

Le mura che circondano il piazzale posto ai piedi dell’opera sono piene di ciuffi di erba incolta: segno evidente della totale latitanza di opere di manutenzione. Le scritte apposte dagli imbrattatori a colpi di bombolette spray sono ovunque: sui cornicioni del belvedere; accanto alle ancore collocate ai piedi della scalinata che immette alla porta di ingresso del monumento; sui pilastri che sorreggono l’intera struttura.

Completano il quadro, poi: i cordoli dissestati dei marciapiedi; le buche e le sconnessioni di cui sono disseminati i due piazzali (quello superiore e quello inferiore); lo stato di degrado e abbandono in cui versano il bocciodromo, i servizi igienici e una fontanina realizzati nella pinetina ubicata fra il monumento e il parco giochi; le carte, le bottiglie di plastica e persino una busta della spazzature gettate nelle aiuole, utilizzate come pattumiera.

Tutto questo è frutto dello scarsissimo senso civico di alcuni cittadini e della totale assenza di controlli. Una miscela che ha trasformato il monumento al Marinaio in una delle aree più degradate del capoluogo. E nel 2013 si è celebrato l’ottantesimo anniversario del grande timone eretto in memoria dei caduti in mare in guerra e pace. Oltre ai convegni, sarebbe stato utile tirarlo a lucido. Invece niente. (Fotoservizio Gianni Di Campi)

 

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