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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

"Ottobre rosso", droga dai Balcani: gli indagati davanti al gip

Si sono svolti anche gli interrogatori dei brindisini coinvolti nell'operazione dei carabinieri, che ha portato all'arresto dei membri di un presunto sodalizio

BRINDISI – Cominciati venerdì 12 marzo, si stanno svolgendo anche nella giornata odierna (lunedì 15 marzo 2021) gli interrogatori di garanzia per l'operazione “Ottobre Rosso”, sui traffici di droga tra Albania e Italia, che vede coinvolti soggetti di nazionalità albanese e soggetti di nazionalità italiana. I brindisini coinvolti hanno scelto o la via del silenzio, o hanno negato gli addebiti. Alessandro Zizzi, 28enne fasanese, è difeso dall'avvocato Danilo Cito. Zizzi ha preferito non rispondere alle domande del gip. L'avvocato Cito presenterà istanza di Riesame della misura cautelare, poiché Zizzi si trova in carcere. Diversa la strategia di Giovanni Carabotti (53 anni, di Cisternino), che ha negato di conoscere i membri della presunta associazione. Carabotti (anche lui si trova in carcere), difeso dal legale Domenico Tanzarella, oltre a negare gli addebiti ha spiegato che per quanto riguarda un episodio contestato, lui ha già pagato il proprio debito con la giustizia. Anche Tanzarella presenterà istanza di Riesame.

Gli arresti sono stati portati a termine dai carabinieri. Gli investigatori di Genova hanno sgominato una presunta consorteria criminale che si occupava di traffico internazionale di stupefacenti. Anche di cocaina. Se le menti degli “affari” sono albanesi, l'organizzazione logistica era affidata a soggetti del Brindisino. E' l'operazione “Ottobre rosso”: le indagini sono state condotte dal settembre 2016 al gennaio 2019, 50 persone denunciate e 32 indagati. Sono state emesse 21 misure cautelari: 12 soggetti in carcere e 9 con obbligo di dimora. Tra questi, il gip del Tribunale di Genova Luisa Avanzino ha disposto la custodia cautelare in carcere per Francesco Calamo (fasanese di 53 anni), Giovanni Carabotti (53enne nato a Cisternino), Alessandro Zizzi (28enne fasanese), Cosimo Carrozzo (56enne di Mesagne) e Antonio Prudentino (45enne ostunese). Altri brindisini risultano indagati.

Nelle 196 pagine di ordinanza del gip vengono ricostruiti i traffici. Ai pugliesi l'onere del trasporto e dello sbarco dello stupefacente, dunque. Francesco Calamo e un altro italiano, insieme a soggetti albanesi, sarebbero tra le “menti” dell'associazione per delinquere. Calamo si sarebbe occupato del finanziamento e della coltivazione di marijuana in Albania, dell'organizzazione delle importazioni e delle esportazioni dello stupefacente. Giovanni Carabotti è accusato di essere uno stretto collaboratore di Calamo. Antonio Prudentino si sarebbe occupato di pilotare i natanti per il trasporto dello stupefacente dall'Albania. L'organizzazione era ben rodata, con ruoli e dinamiche collaudate, ma è stata bloccata dal blitz “Ottobre Rosso” di martedì 9 marzo 2021.

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