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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Padre e marito violento: giovane ostunese finisce in carcere

OSTUNI – Si sarebbe reso protagonista di comportamenti violenti in famiglia, ai danni della moglie e dei figli minori. Con queste accuse è finito in carcere nella mattinata odierna il 36enne ostunese Domenico Germano Moro, già noto alle forze dell’ordine e con alle spalle numerosi precedenti penali. Gli agenti del Commissariato di polizia di Ostuni lo hanno tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Giuseppe Licci, su richiesta del Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, Raffaele Casto.

OSTUNI – Si sarebbe reso protagonista di comportamenti violenti in famiglia, ai danni della moglie e dei figli minori. Con queste accuse è finito in carcere nella mattinata odierna il 36enne ostunese Domenico Germano Moro, già noto alle forze dell’ordine e con alle spalle numerosi precedenti penali. Gli agenti del Commissariato di polizia di Ostuni lo hanno tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Giuseppe Licci, su richiesta del Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, Raffaele Casto.

Prelevato dalla sua abitazione, Moro (assistito dall’avvocato Antonio Molentino) è stato così condotto presso il carcere di Brindisi, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ad innescare l’azione investigativa, coordinata dal dirigente del Commissariato di pubblica sicurezza della Città bianca, Francesco Angiuli, una serie di reiterati episodi, il più grave dei quali maturato nell’ottobre scorso. In quella circostanza gli agenti furono costretti ad intervenire presso la residenza dell’uomo, su sollecitazione della moglie.

Era stata proprio la donna, infatti, a raccontare le violenze subite dal marito ed i maltrattamenti che lo stesso avrebbe riservato ai due figli minori, in varie circostanze. Sul posto, gli agenti raccolsero subito la testimonianza della compagna di Moro. La stessa donna, in stato di agitazione, si recò successivamente presso i Servizi Sociali del Comune di Ostuni, confidando agli operatori una serie di aberranti circostanze poste in essere dall’uomo ai suoi danni e contro i figlioletti.

Durante uno dei colloqui con le Assistenti Sociali, Moro fece irruzione, con violenza,  negli Uffici del Centro di Ascolto per le famiglie del Comune di Ostuni, e con fare aggressivo accusò la consorte di aver raccontato falsità, minacciandola contestualmente a non andare avanti nella narrazione dei fatti.

La pressione esercitata dal Moro in ambito familiare pare fosse stato davvero considerevole, tanto da indurre di seguito la moglie a ridimensionare persino la portata delle accuse mosse contro il marito. Infatti, sentita in Commissariato, la donna nei giorni successivi al fattaccio aveva sostanzialmente eluso l’argomento fornendo risposte incoerenti e fuorvianti, tanto da giungere a ritrattare le accuse nei confronti del marito, sostenendo di essersi inventata tutto il giorno in cui, su sua richiesta, i poliziotti intervennero presso.

Ritrattazione che non hanno risparmiato comunque all’uomo le manette, giunte a margine dell’attività di indagine svolta dagli inquirenti, giunti ad acclarare che il padre impefetto non svolge alcuna attività di lavoro continuativo ed omette di interessarsi al comportamento scolastico dei minori. Nel 2009 Moro fu condannato in Cassazione alle pena di tre mesi (scontati ai domiciliari).  Per i Giudici, infatti, si rese autore nel lontano 1997 di estorsione in concorso per aver sottratto una motoape ad un contadino del posto.

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