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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Papà graffitari, una piaga per il reparto di Ostetricia. "Mandategli il conto a casa"

BRINDISI - Padri, zii e zie, cugini e cigine, parenti vari graffitari senza ritegno e senza rispetto delle strutture pubbliche sono i responsabili dello sconcio in cui è stata trasformata la scala di servizio del reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale "Antonio Perrino". Lo denuncia il consigliere comunale Salvatore Valentino del gruppo Democratici e Repubblicani al Comune di Brindisi, documentando la protesta con alcune foto eloquenti, e sottolineando il danno arrecato alla finanze - oltre che all'immagine - della Asl dalla pessima abitudine di salutare la nascita del nuovo arrivato in famiglia con messaggi affidati alle pareti e persino agli scalini dei pianerottoli dove si va a fumare prima e dopo il lieto evento (ma non è vitato anche nelle scale, accendere le sigarette?). Alla base di tutto la maleducazione, ma anche la scarsa vigilanza.

BRINDISI - Padri, zii e zie, cugini e cigine, parenti vari graffitari senza ritegno e senza rispetto delle strutture pubbliche sono i responsabili dello sconcio in cui è stata trasformata la scala di servizio del reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale "Antonio Perrino". Lo denuncia il consigliere comunale Salvatore Valentino del gruppo Democratici e Repubblicani al Comune di Brindisi, documentando la protesta con alcune foto eloquenti, e sottolineando il danno arrecato alla finanze - oltre che all'immagine - della Asl dalla pessima abitudine di salutare la nascita del nuovo arrivato in famiglia con messaggi affidati alle pareti e persino agli scalini dei pianerottoli dove si va a fumare prima e dopo il lieto evento (ma non è vitato anche nelle scale, accendere le sigarette?). Alla base di tutto la maleducazione, ma anche la scarsa vigilanza.

"Mentre le madri mettono al mondo il nascituro i mariti che prima si limitavano a fumare nervosamente adesso non vanno più dal tabaccaio ma dal ferramenta. Qui acquistano delle bombolette di vernice rigorosamente indelebile e fanno a gara a chi scrive sui muri a caratteri quanto più grandi possibili le generalità del proprio figliolo. E non si limitano a scriverne il nome quasi sempre originale quale Kevin, Jashmine e addirittura Maicol  (il povero Jackson si starà rivoltando nella tomba!) ma aggiungono impunemente anche la data di nascita e talora il cognome", racconta il consiliere Valentino.

"Ogni 6 mesi l’amministrazione dell’ospedale è costretta a chiamare una squadra di operai per ripulire i muri e riverniciarli daccapo. Ma appena l’ultima goccia di vernice si è asciugata il padre della piccola Jennifer di turno, armato di bomboletta spray ricomincia a sporcare. E’ tollerabile tutto ciò nell’ospedale civile di un civilissimo capoluogo di provincia? Noi riteniamo di no e contestiamo chi etichetta questi fenomeni come frutto di un consolidato malcostume ambientale visto che nulla di simile accade in strutture private come la Clinica Salus dove pure vengono al mondo tanti piccoli brindisini. Siamo altresì convinti che solo penalizzando economicamente gli autori di queste singolari forme d’arte naif si potrà giungere se non ad eliminare almeno a ridimensionare il problema", sostiene l'autore della denuncia pubblica del fenomeno.

E allora cosa fare? Identificare i responsabili attraverso nome e danata di nascita del bimbo o dellas bimba, e mandare a casa il conto della verniciatura, dopo debita segnalazione all'autorità competente. "A nostro giudizio l’ufficio legale della ASL dovrebbe notificare ai genitori di 'Thomas nato il 29 agosto 2010' o di 'Sharon nata il 9 dicembre 2010', facilmente rintracciabili dal registro delle nascite, la nota spese sostenuta dall’amministrazione per ritinteggiare i muri. Sarebbe al tempo stesso importante collocare nelle scale un cartello in cui si diffidano i parenti dei nascituri a compiere atti vandalici pena rivalse legali. Siamo convinti che perseguire gli autori materiali di queste poco decorose manifestazioni di giubilo ridimensionerà sicuramente il problema anche se sappiamo pure, per restare in tema, che la madre dei cretini è sempre incinta". Questo è quando chiede che la Asl faccia il consigliere comunale dei Democratici e Repubblicani del Comune di Brindisi.

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