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Cronaca

Parcheggi a Brindisi: via alle correzioni, restano le proteste. Aumentano gli incassi

Sì al secondo pass per i residenti in Centro e alla sosta per chi abita nella zona Rossa, no alla richiesta dei dipendenti pubblici

BRINDISI – Via libera al pass bis per chi abita in Centro, in modo tale da garantire il parcheggio nelle vicinanze anche per chi ha una seconda auto. Sì anche al posteggio nella zona rossa per i residenti, dietro acquisito di abbonamento. Niente da fare, invece, per la richiesta dei dipendenti pubblici, in primis quelli di Palazzo di città, i quali speravano di avere alcune aree riservate, dietro pagamento. Il Comune in questo caso ha detto no.

PARCHEGGI STRISCE BLU-2

Le novità

A distanza di tre mesi dall’entrata in vigore del piano della sosta a Brindisi, l’Amministrazione commissariale ha registrato “un significativo cambiamento nelle abitudini dei cittadini in termini di utilizzo del messo e di scelta delle modalità di trasporto”. A sorpresa, per stessa ammissione tra i corridoi del Palazzo, “è stata rilevata una positiva risposta da parte dell’utenza, sia nell’utilizzo delle aree di scambio, sia di quelle a tariffazione progressiva”. Ma è lo stesso Comune che ammette: “Si può migliorare”. E in questa direzione ha voluto raccogliere le istanze arrivate all’ufficio Traffico, la maggior parte delle quali sotto forma di polemiche, altre dai toni più pacati, arrivando a definire le prime correzioni. Qualcuno è stato accontentato, altri no.

Le richieste accolte

Semaforo verde al parcheggio della seconda auto ai residenti nelle aree qualificate come Zona a traffico limitato: “Si ritiene possibile acquistare un pass anche per il secondo veicolo di famiglia, alla stregua di quanto avviene al di fuori delle Ztl”.

Per i portatori di handicap, “vista l’oggettiva difficoltà a muoversi in maniera agevole in una città in cui il senso civico non sembra particolarmente radicato, si ritiene percorribile la via dell’autorizzazione alla sosta sugli stalli blu, con applicazione di una tariffa agevolata, previo acquisto di un abbonamento annuale dal costo uguale a quello del pass per residenti”. In altre parole, potranno parcheggiare sugli stalli non di colore giallo, ma a pagamento.

Accolta anche la richiesta dei residenti della zona rossa, quella che si trova nelle immediate vicinanze di Palazzo di città, estesa sino a piazza Cairoli: chiedevano di acquistare un pass per la sosta. Il sì è stato giustificato tenuto conto del fatto che si tratta di “un numero di soggetti non significativo in termini numerici”, tale cioè da non “generare scompensi significativi al regolare funzionamento del sistema attuale”. Per questo motivo, la struttura commissariale ha ritenuto “plausibile autorizzare i soli residenti della zona rossa a usare gli stalli dell’area di pertinenza, previo acquisto dell’abbonamento per una sola auto”. Il prezzo è maggiore rispetto a quanto previsto per chi risiede nelle zone blu, ma analogo a chi risiede nelle Ztl: novanta euro l’anno, rispetto a 60 per gli altri. La decisione riguarda chi risiede nelle seguenti vie: Fornari, Santi, vico Scalese, via Palma, via Sant’Ippolito, largo Concordia, via della Maddalena, via Marco Pacuvio, piazzetta Durano, piazza Sedile, vico Municipio, piazza Matteotti, via Casimiro, via Rubini, via Consiglio, via Amena, via Assennato, via San Nicolicchio, via de Muscettola, vico Seminario e via Duomo.

Da Palazzo di città hanno precisato che “trattandosi di area ad elevata rotazione e a tariffazione progressiva, dove cioè è atteso un frequente ricambio dei veicoli in sosta, sarà necessario effettuare dei monitoraggi in continuo, al fine di verificare se queste aree vengano usate come parcheggio a lunga sosta, di fatto vanificando i principi in base ai quali la stessa zona è stata progettata”.

PARCHEGGI ZONA ROSSA BIS-2

Le richieste bocciate

Viceversa, non è stata accolta la richiesta dei dipendenti di Enti pubblici, quelli del Comune e della Provincia: chiedevano aree di sosta nella zona del centro a loro destinate, previo pagamento di un abbonamento. L’Amministrazione cittadina ha detto no perché il provvedimento andrebbe esteso a “tutte le categorie omologhe” e in tal modo si andrebbe a “saturare completamente il numero di stalli attualmente disponibili nel centro cittadino, notoriamente già insufficiente a soddisfare la domanda dei soli residenti”. Parimenti, non è stata accolta la richiesta prevenuta dall’associazione dei Commercianti del Centro di Brindisi di modificare la tariffazione degli stalli in corso Garibaldi e nella zona rossa, “atteso che la auspicata e raggiunta rotazione dei posti auto, dagli stessi pure riconosciuta, verrebbe messa in seria discussione da provvedimenti mirati a ridurne il costo orario”.

Stalli gratuiti

Il Comune, infine, ha deciso di ripristinare “l’originaria destinazione d’uso dell’area demaniale che si trova all’inizio di viale Regina Margherita, in corrispondenza della zona compresa tra la sede dell’Autorità portuale e il varco di Ztl del lungomare”. Qui sarò possibile parcheggiare senza pagare il ticket: sono stati ripristinati gli stalli gratuiti (pochi) ed è stata cancellata la sosta a pagamento con tariffazione oraria arancione.

Restano, quindi, confermate le zone blu con la previsione del ticket pari a un euro l’ora, con pagamento minino di 50 centesimi, dalle 8 alle 21, dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 24 di sabato. In corso Garibaldi, si potrà posteggiare pagando un euro per mezz’ora di sosta, senza possibilità di estensione del parcheggio oltre tale limite. Il ticket vale dalle 10.30 alle 12,30 e dalle 17,30 alle 19,30 dal lunedì al sabato, esclusi i festivi. Per la zona rossa, restano le tariffe che partono da un euro per la prima ora, due per le successive, dalle 8 alle 21 dal lunedì al venerdì e della 8 alle 24 di sabato (esclusi i festivi).

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L’indagine

Con il personale della società Multiservizi, è stato svolto un monitoraggio continuo, tre volte al giorno in via Spalato e via del Mare alle 8,30, poi alle 10,30 e infine alle 12,30: “E’ stata verificata un’eccellente, e per certi versi inattesa, risposta dell’utenza”, si legge nella relazione conclusiva. “C’è stato un radicale cambiamento nelle abitudini”.

“Tali zone sono risultate, durante la mattinata, utilizzate al 10 per cento e anzi, lungi via Spalato rispetto ai 250 posti disponibili, spesso sono stati registrati picchi di oltre 300 auto, al di fuori delle aree destinate alla sosta”, è scritto ancora. “Considerato che, in passato, raramente si superavano cento auto in sosta in quest’area e che l’utenza non mostrava gradimento per le zone lungo la parte iniziale di via del Mare, ne deriva che ad oggi, circa 350 veicoli privati in cerca di posteggio, ogni mattina, siano stati allontanati dal Centro”. In tal modo, secondo il Comune di Brindisi, è stata di fatto “ridotta significativamente la corrente di traffico parassita, come confermato dagli agenti della polizia locale in servizio in Centro”.

Stando alle verifiche condotte dai tecnici di Palazzo di città, “anche le aree di via Camassa e via Tor Pisana, precedentemente utilizzate solo al 10 per cento delle loro potenzialità, hanno mostrato un indice di occupazione prossimo al 100 per cento, confermando il trend generale di allontanamento delle auto dalla zona centrale, in favore della mobilità pedonale o con mezzi pubblici”.

L’indagine è stata svolta anche nella cosiddetta zona rossa, quella più vicina al Comune, dove è stata prevista una tariffazione progressiva, allo scopo di garantire la rotazione della sosta, disincentivando il parcheggio a lungo termine. Il risultato è questo: “Gli stalli in via Santi, via Filomeno Consiglio, via Casimiro, via Marco Pacuvio e via Fornari, per larga parte della giornata, risultano utilizzati al cento per cento, stando ai dati economici forniti dal gestore”. Anche se le foto postate dai residenti su Facebook, spesso hanno dimostrato stalli vuoti. Un deserto, nelle prime ore del pomeriggio. “Viceversa – sostiene il Comune – si osserva un limitato utilizzo delle aree lungo vico Seminario, via San Nicolicchio”.

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La navetta

Il minibus elettrico che assicura il collegamento tra via Spalato e il centro, avrebbe ottenuto “un tasso di gradimento superiore a ogni più rosea aspettativa”, tenuto conto del generale e iniziale scetticismo. I numeri raccolti a Palazzo di città, sono “significativi” perché – in media – ci sono stati 216 utenti i quali hanno deciso di fare affidamento alla navetta della Stp, per coprire il tratto che va da via Spalato sino a Corso Garibaldi. In alcuni giorni, sono stati registrati anche picchi di 336 persone, quando prima dell’entrata in vigore del piano parcheggi, non venivano superate le dieci presenze al giorno. Un miracolo? Di certo una novità importante.

“Più limitato, invece, è risultato il tasso di utilizzo della linea verde, quella di collegamento con l’area delle Sciabiche”. Probabilmente, secondo l’Ente, maggiore interesse si avrà nel periodo estivo.

Gli incassi per la Multiservizi

Quanto al dato economico, vale a dire gli incassi legati ai parcheggi, affidati alla Multiservizi, il Comune ha voluto fare una premessa: “L’argomento non deve influenzare le scelte tecniche in materia di mobilità sostenibile”. Vero è che si tratta di un servizio a pagamento delegato alla più importante partecipata e, di conseguenza, gli introiti devono essere monitorati: “Nei primi due mesi di vigenza del piano della sosta, la società ha percepito il 10 per cento in più degli introiti riferiti allo stesso periodo dell’anno precedente”. La voce di entrata è quella dei “parcometri”: a febbraio e marzo 2017, 150.817, 55 euro, quest’anno 160.393,50 nel primo bimestre dall’entrata in vigore del piano.

A giudizio dell’Ente, il “dato più eclatante, è quello che si riferisce al “numero di abbonamenti per residenti”, tenuto conto del fatto che in passato c’è stato uno scarso gradimento nei confronti delle scelte dell’Amministrazione. Oggi, a quanto pare, gli abbonamenti per residenti, assieme a quelli per lavoratori, sono “risultati superiori del 30 per cento rispetto al 2017”. La Multiservizi ha incassato 106.505,33 euro a febbraio e marzo, rispetto ai 18.765,71 euro dello scorso anno. Il che significa un aumento del 60 per cento circa, con conseguenze positive per il bilancio della società, in presa per la prima volta quest’anno dopo sei esercizi chiusi in perdita.

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