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Cronaca

Pasquetta brindisina tra mare e parco

BRINDISI – Mare, con gli stabilimenti balneari aperti per l’occasione. Parco Di Giulio, aperto alle comitive e organizzato per i bambini. Musei e beni monumentali chiusi invece o solo per la mattinata o per tutto il giorno. Ecco le immagini della Pasquetta a Brindisi.

BRINDISI – Approfittando della seconda mattinata di sole consecutiva, e consapevoli dell’arrivo delle prime propaggini di maltempo nel tardo pomeriggio, i brindisini stamattina non hanno perso neppure un minuto per la scampagnata di Pasquetta. Ma è più esatto parlare di scampagnata per chi aveva in tasca l’invito nella villetta dell’amico o del parente in qualche località della provincia, magari in collina. Molti invece hanno puntato tutto su due altre destinazioni: il mare, come tradizione vuole, e Parco Di Giulio per la prima volta aperto ai pic-nic.

Pasquetta al mare favorita anche dalla decisione di alcuni gestori di stabilimenti balneari di aprire per la gita fuoriporta, con tanto di pranzo organizzato. E pare che la cosa abbia riscosso successo. In molti, poi, non si sono limitati all’abbronzatura, ma hanno affrontato l’acqua ancora gelida per inaugurare la stagione balneare. In acqua anche i bambini, che magari il freddo lo sopportano meglio. La temperatura esterna lo permetteva, malgrado la giornata sia ventilata.

Successo anche per la Pasquetta a Parco di Giulio. E’ stata una meta scelta soprattutto da comitive famigliari, quelle più tranquille alla ricerca di un bel bagno di sole sull’erba dei prati del parco. Accoglienza sui generis all’ingresso, da parte due artisti di strada sui trampoli, del gruppo che era stato incaricato dal Comune di allietare la giornata ai bambini. Tovaglie stese sull’erba, il solito accompagnamento di teglie portate da casa, con le vivande preparate di buon mattino.

Meno divertente, come già accaduto ieri, il giro per i visitatori che hanno trovato tutto chiuso. Il Museo archeologico provinciale sbarrato, e di mattina chiusi anche Palazzo Nervegna e S. Giovanni al Sepolcro. Sarebbe stato istruttivo per qualche amministratore ascoltare i commenti di una comitiva di tarantini in piazza Duomo, stamani. Un “buco” che Brindisi non si può assolutamente permettere, se vuole puntare sul turismo. Tutto deve restare aperto, e vanno recuperati, ben tenuti, vissuti – in compatibilità con il loro valore storico e culturale -  e sorvegliati beni inestimabili come Forte a Mare.

Si trovi un accordo con la Soprintendenza, e si faccia un bando per cooperative o imprese  in grado di provvedere alla gestione di un bene monumentale dodici mesi all’anno. A volte le soluzioni sono più semplici di quanto si faccia credere. Basta rispettare alcune condizioni: un capitolato chiaro, controlli inflessibili sul rispetto dello stesso e sulla qualità e innovatività della gestione, niente porte privilegiate per i furbetti e i raccomandati, garanzie finanziarie e occupazionali dell’appaltatrice. E basta figure cambronniane con turisti e osservatori esterni.

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