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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Paziente ucciso da shock anafilattico, a giudizio radiologo di una clinica privata

BRINDISI – Si è conclusa stamani con un’ordinanza di rinvio a giudizio l’udienza preliminare per la morte dell’ex militare della Guardia di Finanza causata da uno shock anafilattico nel corso di una risonanza magnetica alla Clinica Salus di Brindisi, il 24 gennaio 2007. Il processo si volgerà a partire dal 7 luglio prossimo davanti al giudice monocratico.

BRINDISI – Si è conclusa stamani con un’ordinanza di rinvio a giudizio l’udienza preliminare per la morte dell’ex militare della Guardia di Finanza causata da uno shock anafilattico nel corso di una risonanza magnetica alla Clinica Salus di Brindisi, il 24 gennaio 2007. Il processo si volgerà a partire dal 7 luglio prossimo davanti al giudice monocratico.

L’imputato è il direttore di radiologia della clinica, il dottor Antonio Palma il quale, secondo la pubblica accusa e il giudice dell’udienza preliminare, avrebbe dovuto preliminarmente accertarsi che il paziente non fosse allergico al mezzo di contrasto impiegato per l’esame diagnostico. La parte civile (moglie, genitori, le due figlie e i tre fratelli della vittima) è rappresentata dall’avvocato Rosario Almiento. Il pm che concluse l’indagine è Milto De Nozza.

Erano le 13 circa del 24 gennaio di tre anni fa, quando Luigi Latino, 45 anni, ex finanziere, cominciò a rantolare su un lettino del reparto di radiologia della Salus. Gli avevano appena iniettato il gadolinio, un mezzo di contrasto nei confronti del quale aumentano le controindicazioni e i richiami alla cautela. Ogni tentativo di bloccare la violenta reazione allergica fu inutile: la clinica non dispone di un reparto di rianimazione, e Latino in breve fu ucciso da uno shock anafilattico.

La vittima era andata a sottoporsi alla risonanza magnetica su prescrizione del medico curante, a causa delle violente emicranie accusate da qualche tempo. Il medico di famiglia aveva ritenuto opportuno ottenere una valutazione  obiettiva del problema. E per questo fu inizialmente indagato assieme all’anestesista della Salus che prestò vanamente soccorso al paziente. Ma a conclusione dell’indagine entrambi uscirono di scena non avendo avuto alcuna responsabilità nel fatto.

Dovrà invece rispondere di omicidio colposo il radiologo, cui compete lo svolgimento dell’esame ed ogni attività preparatoria allo stesso. Il medico ora dovrà difendersi da questa accusa in giudizio, dopo due anni circa di contraddittorio preliminare a base di perizie prodotte da tutte le parti in causa.

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