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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ostuni

Pena da scontare: finisce in cella il ladro di merendine

OSTUNI - I carabinieri della stazione di Ostuni hanno tratto in arresto nel pomeriggio di oggi, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio esecuzioni della Corte d’Appello di Lecce, Giuseppe Cagliandro, 41enne del posto. L’uomo, riconosciuto colpevole di furto aggravato, danneggiamento e ricettazione deve espiare la pena residua di 2 mesi e 4 giorni di reclusione. Dopo le formalità di rito, Cagliandro è stato associato alla Casa circondariale di Brindisi. Questo il conto, per il ladro di merendine. L’ultima bravata l’aveva commessa nel gennaio scorso.

OSTUNI - I carabinieri della stazione di Ostuni hanno tratto in arresto nel pomeriggio di oggi, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio esecuzioni della Corte d’Appello di Lecce, Giuseppe Cagliandro, 41enne del posto. L’uomo, riconosciuto colpevole di furto aggravato, danneggiamento e ricettazione deve espiare la pena residua di 2 mesi e 4 giorni di reclusione. Dopo le formalità di rito, Cagliandro è stato associato alla Casa circondariale di Brindisi. Questo il conto, per il ladro di merendine. L’ultima bravata l’aveva commessa nel gennaio scorso.

Nel mirino ancora una volta la macchina automatica distributrice di bevande e merendine presso la scuola Giovanni XXIII. Nell’aprile del 2009 fu denunciato a piede libero per un’altra irruzione consumata presso la stessa scuola elementare Giovanni XXIII. Nel maggio del 2010, invece, fu arrestato, con l’accusa di essere l’autore di un raid nella scuola media “San Giovanni Bosco”, sita in via Filangieri. In quella circostanza arrecò danni ingenti alle strutture esistenti, mediante anche lo spargimento del liquido contenuto negli estintori in dotazione alla scuola.

Le indagini a suo carico, risultate particolari e complesse, erano state avviate a seguito dell’ennesima denuncia di furto perpetrato presso l’edificio della Giovanni XXIII. Sempre la stessa tecnica. Dopo aver arrecato danneggiamenti e messo a subbuglio i locali, venivano asportate tra l’altro, tutte le monete che rappresentavano l’incasso delle macchine automatiche distributrici di bevande e merendine. Significativi quasi sempre i danni arrecati

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