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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Pensavo che mi avrebbero sparato"

TUTURANO – “C’è stato un momento in cui ho creduto che stessero premendo il grilletto e che da lì a qualche secondo avrebbero aperto il fuoco. Non so perché non è successo, i tre banditi che questa notte hanno aggredito e rapinato me e mio padre non avevano solo intenzione di rubare, c’era troppa ferocia nei loro gesti, troppo sangue freddo”. Margherita Falco è ancora sotto shock, poco dopo la mezzanotte tre uomini incappucciati e armati di fucile a canne mozze e arnesi da scasso, hanno fatto irruzione nella sua villetta in via delle Mandorle in contrada Torre Rossa a Tuturano e dopo aver picchiato lei e l’anziano padre si sono fatti consegnare tutto il denaro presente in casa, poco più di 40 euro.

TUTURANO – “C’è stato un momento in cui ho creduto che stessero premendo il grilletto e che da lì a qualche secondo avrebbero aperto il fuoco. Non so perché non è successo, i tre banditi che questa notte hanno aggredito e rapinato me e mio padre non avevano solo intenzione di rubare, c’era troppa ferocia nei loro gesti, troppo sangue freddo”. Margherita Falco è ancora sotto shock, poco dopo la mezzanotte tre uomini incappucciati e armati di fucile a canne mozze e arnesi da scasso, hanno fatto irruzione nella sua villetta in via delle Mandorle in contrada Torre Rossa a Tuturano e dopo aver picchiato lei e l’anziano padre si sono fatti consegnare tutto il denaro presente in casa, poco più di 40 euro.

Scene che di solito si vedono solo nei film di azione quelle vissute dalle due vittime dell’ennesima rapina messa a segno dalla banda degli incappucciati che da qualche tempo sta terrorizzando le famiglie che vivono alla periferia della città, in contrade isolate e buie. Forse è proprio la mancanza di illuminazione a incoraggiare i banditi. È questa, infatti, una delle caratteristiche che accomuna le diverse zone dove fino a questo momento sono state messe a segno rapine ai danni di famiglie.

Fino a qualche giorno fa ad agire erano in sei, questa notte il colpo è stato perpetrato da tre individui.  Il copione, però, è sempre lo stesso: i malviventi si introducono con la forza nelle abitazioni prese di mira, minacciano e picchiano le loro vittime e fuggono via con denaro contante e preziosi in oro. Margherita Falco vive insieme all’anziano padre in via delle Mandorle. Una zona dimenticata da Dio e dagli uomini, senza asfalto e senza luce. Da anni i residenti lamentano lo stato di pericolosità in cui vivono le oltre 200 famiglie che da circa vent’anni hanno dato vita a contrada Torre Rossa, alle porte di Tuturano. Nessuno si sente al sicuro.

“Era trascorsa da poco la mezzanotte, avevo spento il computer ed ero andata a letto. Mio padre dormiva già da un pò – racconta Margherita con la voce tremante e gli occhi lucidi – non so perché ma ieri sera non mi sentivo per niente tranquilla, forse perché avevo saputo che qualche giorno fa un mio vicino era stato vittima di una rapina o forse perché ormai in questa zona non c’è più sicurezza. Non lo so, so solo che avevo una strana sensazione. All’improvviso ho sentito un tonfo provenire dalla porta che si affaccia sul giardino presente sul retro. Da quel momento in poi si è scatenato il caos”.

Tre uomini incappucciati hanno sfondato la porta e si sono precipitati in casa della donna, l’hanno assalita, minacciata e picchiata. “Volevano soldi e oro, mi chiedevano solo questo, nel frattempo mi strattonavano, mi trascinavano sul pavimento tenendomi per i capelli e mi spingevano a cercare il denaro e l’oro. Io ho cercato di divincolarmi ed è stato in quel momento che mi è sembrato che l’unico uomo che aveva in mano il fucile stava per premere il grilletto”.

“Poi si sono portati nella stanza dove dormiva mio padre, hanno aggredito anche lui, volevano i soldi che c’erano nel suo portamonete. Cercavo di spiegare che in casa non c’era denaro contante ma non mi davano retta, forse nemmeno mi stavano ascoltando. Sembravano degli esaltati. I tre banditi si sono dileguati con poco più di 40 euro tra le mani. In quella casa non c’era altro”.

“Una volta rimasta sola ho chiamato i carabinieri, sperando che si mettessero subito sulle tracce di quei  malviventi. È arrivato il momento di fare qualcosa, prima o poi ci scapperà il morto”. Agli investigatori Margherita  Falco ha cercato di fornire una descrizione quanto più dettagliata possibile dei suoi aggressori. Pare che due di essi avessero un accento dei paesi dell’Est mentre l’altro avrebbe pronunciato alcune frasi in dialetto brindisino.

Al vaglio degli inquirenti, però, c’è la possibilità che l’inflessione della lingua sia solo frutto di una simulazione al solo fine di depistare le indagini. Potrebbero essere tutti e tre brindisini, potrebbero appartenere alla stessa banda che da qualche tempo sta disseminando il panico tra le famiglie brindisine. Continua intanto la polemica, mista alla rabbia, dei residenti di contrada Torre Rossa: “E’ da vent’anni che paghiamo regolarmente le tasse e che non vediamo servizi – precisa Tommaso De Blasi – è una vergogna. Ogni amministrazione promette interventi che però, poi, non vengono eseguiti. Viviamo al buio e su strade piene di fosse che si allagano ogni volta che piove. Cosa deve accadere perché qualcuno si ricordi di noi?”.

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Nota diramata dal Comando provinciale dei Carabinieri: “Alcuni consigli da seguire per prevenire furti o rapine in abitazione”.

E' necessario tener presente che i ladri in genere agiscono ove ritengono vi siano meno rischi di essere scoperti: ad esempio, un alloggio momentaneamente disabitato. Questo, purtroppo, non è sempre vero tant’è che nell’ultimo periodo si sono verificati nell’ambito del capoluogo alcuni episodi di furti in abitazione tramutati in rapina a causa della presenza di persone all’interno.

Un ruolo fondamentale assume altresì la reciproca collaborazione tra i vicini di casa in modo che vi sia sempre qualcuno in grado di tener d'occhio le vostre abitazioni e dare l’allarme in caso di emergenza. In qualunque caso ricordate che i numeri di pronto intervento sono: 112 (Carabinieri), 113 (Polizia di Stato) e 117 (Guardia di Finanza). Qui di seguito riportiamo alcuni utili consigli su come prevenire spiacevoli situazioni:

o    Ricordate di chiudere il portone d'accesso al palazzo.

o    Non aprite il portone o il cancello automatico se non sapete chi ha suonato. Installate dei dispositivi antifurto, collegati possibilmente con i numeri di emergenza.

o    Sul sito internet   dei Carabinieri o recandosi presso una Stazione si può richiede la modulistica per collegare l’antifurto al 112. Non informate nessuno del tipo di apparecchiature di cui vi siete dotati né della disponibilità di eventuali casseforti.

o    Fatevi installare, ad esempio, una porta blindata con spioncino e serratura di sicurezza. Anche l'installazione di videocitofoni e/o telecamere a circuito chiuso è un accorgimento utile. Accertatevi che la chiave non sia facilmente duplicabile.

o    Ogni volta che uscite di casa, ricordate di attivare l'allarme.

o    Se avete bisogno della duplicazione di una chiave, provvedete personalmente o incaricate una persona di fiducia.

o    Evitate di attaccare al portachiavi targhette con nome ed indirizzo che possano, in caso di smarrimento, far individuare immediatamente l'appartamento.

o    Mettete solo il cognome sia sul citofono sia sulla cassetta della posta per evitare di indicare il numero effettivo di inquilini.

o    Se abitate in un piano basso o in una casa indipendente, mettete delle grate alle finestre oppure dei vetri antisfondamento.

o    Illuminate con particolare attenzione l'ingresso e le zone buie. Se all'esterno c'è un interruttore della luce, proteggetelo con una grata o con una cassetta metallica per impedire che qualcuno possa disattivare la corrente.

o    Se vivete in una casa isolata, adottate un cane.

o    Cercate di conoscere i vostri vicini, scambiatevi i numeri di telefono per poterli contattare in caso di prima necessità.

o    Non mettete al corrente tutte le persone di vostra conoscenza dei vostri spostamenti.

o    Se abitate da soli, non fatelo sapere a chiunque.

o    Non lasciate mai la chiave sotto lo zerbino o in altri posti facilmente intuibili e vicini all'ingresso o anche in auto.

o    Se avete degli oggetti di valore, fotografateli e riempite la scheda con i dati considerati utili in caso di furto.

o    Nel caso in cui vi accorgete che la serratura è stata manomessa o che la porta è socchiusa, non entrate in casa e chiamate immediatamente il 112, il 113 o il 117. Comunque non toccate nulla per non inquinare le prove, e telefonate subito al Pronto Intervento.

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