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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Per il 2 Giugno medaglie a internati nei campi nazisti e a investigatore antiterrorismo

BRINDISI – Una nomina a Ufficiale della Repubblica (l’interessata è una donna, per la cronaca), tredici a Cavaliere, ma anche due Medaglie d’Onore e una Medaglia d’Oro compongono la lista delle onorificenze che saranno consegnate per la Festa del 2 Giugno dal prefetto di Brindisi ad altrettanti cittadini della provincia. E se i cavalierati costituiscono un riconoscimento di benemerenza per una attività svolta nelle vita civile, le medaglie hanno dietro un particolare episodio della vita di una persona.

BRINDISI – Una nomina a Ufficiale della Repubblica (l’interessata è una donna, per la cronaca), tredici a Cavaliere, ma anche due Medaglie d’Onore e una Medaglia d’Oro compongono la lista delle onorificenze che saranno consegnate per la Festa del 2 Giugno dal prefetto di Brindisi ad altrettanti cittadini della provincia. E se i cavalierati costituiscono un riconoscimento di benemerenza per una attività svolta nelle vita civile, le medaglie hanno dietro un particolare episodio della vita di una persona.

Donato Salvatore Milanese, carabinieri a piedi, riceverà la Medaglia d’Onore alla memoria, ad esempio: dopo l’8 settembre del 1943 fu deportato in un campo di concentramento nazista, e vi morì tre mesi prima della resa della Germania, il 22 febbraio del 1945. Rolando Ferrari, soldato del Regio Esercito, internato il 10 settembre del 1943, di campi di prigionia ne girò due: Posen in Polonia e Monaco di Baviera, sino alla liberazione per mano delle armate alleate il 20 aprile del 1945.

Domenico Salvatore Carluccio, luogotenente dell’Arma dei Carabinieri in congedo dal gennaio scorso, per 22 anni ai reparti investigativi prima del gruppo poi del comando provinciale di Brindisi, impegnato costantemente in indagini sulla criminalità organizzata nei momenti più difficili della lotta alla Sacra Corona Unita, riceverà la Medaglia d’Oro come “Vittima del terrorismo”. Infatti Carluccio ha operato 12 anni a Milano nei reparti antiterrorismo dell’Arma, e nell’ottobre del 1982 rimase ferito in incidente quasi certamente provocato per coprire la fuga di alcuni capicolonna di Prima Linea e  dei Nuclei comunisti, mentre i carabinieri avevano appena completato l’accerchiamento di una zona di via Farini dove si sarebbe svolta una riunione.

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