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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Cellino San Marco

Infiltrazioni criminose al Comune: arrivano le prime richieste di pena

Quattro giudizi diversi con sei imputati, quattro con la procedura del patteggiamento, due con quella del rito abbreviato, sono confluti stamani davanti al giudice dell’udienza preliminare Maurizio Saso per la vicenda delle infiltrazioni criminose nell’amministrazione comunale di Cellino San Marco

BRINDISI – Quattro giudizi diversi con sei imputati, quattro con la procedura del patteggiamento, due con quella del rito abbreviato, sono confluti stamani davanti al giudice dell’udienza preliminare Maurizio Saso per la vicenda delle infiltrazioni criminose nell’amministrazione comunale di Cellino San Marco. E arrivano le prime richieste di pena  dell’inchiesta “Do ut des” che lo scorso 10 aprile decapitò con un blitz dei carabinieri del comando provinciale di Brindisi la giunta Cascione.

Al termine della requisitoria nel giudizio con rito abbreviato, il pm Antonio Costantini ha invocato quattro anni di reclusione per Corrado Prisco e Gianfranco Pezzuto  (l’ex sindaco Francesco Cascione, Omero Macchitella Molendini e Gianfranco Quarta avevano optato per il patteggiamento). La pronuncia del gup, tanto per i concordati di pena, quanto per il troncone in abbreviato, è attesa per il prossimo 10 novembre.

Il Comune ancora parte civile - Questa mattina, intanto, prima che il sostituto procuratore Antonio Costantini prendesse la parola per la requisitoria nel giudizio abbreviato, il giudice per l’udienza preliminare ha ammesso la richiesta di costituzione di parte civile del Comune di Cellino, depositata dall’avvocato Cosimo Pagliara , come già avvenuto nel processo ordinario con rito immediato, in cui sono imputati Gabriele Elia, 32 anni, ex assessore ai Servizi sociali della giunta Cascione, Tommaso Ricchiuto, 70 anni, presidente del consiglio di amministrazione della società Igeco (socio di maggioranza di Bocche di Puglia, partecipata del Comune di Brindisi), ritenuto dalla procura amministratore di fatto della Spa, e Alfredo Bruno, 58 anni, responsabile tecnico della stessa Igeco. Questo dibattimento è stato incardinato davanti al Tribunale di Brindisi e riprenderà il 30 ottobre.

Pagliara, in nome e per conto del Comune di Cellino, dove si è appena aperta la campagna elettorale per le elezioni anticipate di novembre, commissariato dopo gli arresti, ha presentato  anche per gli imputati con rito abbreviato e per chi ha chiesto il patteggiamento, istanza chiedendo la somma di cinque milioni di euro a titolo di risarcimento dei danni, ritenendo lesa e compromessa l’immagine del Comune in relazione alle condotte contestate nel capo di imputazione.

Il difensore di Cascione, Giuseppe Guastella, ha eccepito l’inammissibilità sostenendo che non sia possibile la costituzione trattandosi di rito alternativo scaturito dal giudizio immediato. Questioni di natura tecnica, sui quali il gup Maurizio Saso si pronuncerà alla prossima udienza, ritenendo opportuno procedere prima con il giudizio con rito abbreviato.

Rito abbreviato - Prisco, ex assessore alle Attività produttive, commercio, artigianato e agricoltura, e Pezzuto, vice sindaco con delega ai Lavori Pubblici, sono accusati (assieme a Cascione, Quarta e Macchitella-Molendini ) di “aver fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati di corruzione e concussione, in accordo e ai danni di imprenditori di Cellino”.

Prisco e Pezzuto, inoltre, rispondono di “corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio in relazione all’appalto per “l’affidamento dei servizi di energia, in attuazione di un piano di risparmio”: la gara d’appalto avrebbe dovuto avere una durata di venti anni, base d’asta pari a 262.128,08 euro e nell’impostazione dell’accusa, i due ex amministratori “si facevano promettere una tangente preliminare di diecimila euro, per poi dare seimila euro e ancora quattromila , somma che veniva ripartita equamente tra tutti i responsabili”. Il fatto sarebbe avvenuto “in data precedente e prossima al 5 marzo 2013 e ad aprile 2013”.

Il pm ha chiesto per entrambi l’esclusione dalle attenuanti generiche, la prevista riduzione di un terzo per la scelta del rito abbreviato , e la condanna alla pena così definita di quattro anni di reclusione, più quattromila euro di multa, la confisca della frazione pro capite di 1.650 euro, della mazzetta di diecimila euro da divedere per sei, e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Patteggiamenti – Passando alle precedenti camere di consiglio per i patteggiamenti, poi rinviate come già detto al 10 novembre, l’ex primo cittadino, Francesco Cascione, ha presentato istanza per chiudere il conto con la giustizia a tre anni e quattro mesi in relazione alle ipotesi di reato contestate. Molendini e Quarta hanno chiesto di patteggiare a tre anni e otto mesi, mentre Francavilla sotto i tre anni.  

Il pm Antonio Costantini ha dato parere favorevole e nel frattempo, al pari di quanto avvenuto per Francesco Francavilla, “soggetto privo dei requisiti per poter svolgere attività commerciale” (in un chiosco), Gianfranco Quarta, ex titolare della delega ai Servizi sociali, e per Omero Macchitella Molendini, ex assessore al Bilancio, ha acquisito le copiose dichiarazioni messe a verbale dallo stesso Cascione sulle quali, resta per ora, il segreto istruttorio in attesa che siano conclusi gli accertamenti necessari per riscontrare le versioni firmate dagli imputati.

Cascione e Molendini sono ritenuti promotori e dirigenti dell’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di atti di corruzione e concussione in accordo e in danni di imprenditori del Comune di Cellino San Marco. Per Francavilla la contestazione riguarda l’appropriazione di energia elettrica e più esattamente attiene all’allaccio “per mezzo di una derivazione effettuata da un contatore posto a circa cento metri dal luogo ove avveniva la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, senza le autorizzazioni prescritte”.

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