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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Perrino, pronto soccorso sempre intasato

BRINDISI – Situazione sempre critica al pronto soccorso dell’ospedale Antonio Perrino. Di Bella: “Disposizione organica come quella prevista”. Macchia (Fp - Cgil): “Organico scarsissimo. Ospedale prossimo al collasso”.

BRINDISI – E’ una situazione vista e rivista quella del pronto soccorso dell’ospedale ‘Antonio Perrino’ di Brindisi. Due, tre, quattro, cinque, ore di attesa prima di essere visitati e ricoverati qualora fosse necessario. L’ultima segnalazione è giunta alla nostra redazione ieri sera: sei ore di attesa stremanti su di una barella fredda e senza una coperta per un’anziana cardiopatica con un’emorragia nasale. La signora ha lasciato l’ospedale a mezzanotte.

“Siamo arrivati al pronto soccorso di Brindisi alle sei e mezza del pomeriggio – ci scrive E.Q. (queste le iniziali della donna che ha voluto denunciare il disagio, ndr) - e a mezzanotte siamo andati via sconvolti per il trattamento ricevuto. Mia nonna è stata abbandonata su una sedia (che io stessa ho recuperato) e solo dopo un'ora ci hanno dato una barella. Sei ore senza acqua, cibo, cuscino o una coperta e senza i medicinali per le sue patologie. C’era una sola infermiera a dover gestire tutte le urgenze che arrivavano”.

Il pronto soccorso di Brindisi, il più grande attivo rimasto nella provincia, continua a presentare carenze strutturali e di personale. Dopo la ristrutturazione dei presidi ospedalieri e dei servizi nel Brindisino, il pronto soccorso del nosocomio del capoluogo ha subito un effetto boomerang. Stamane abbiamo raggiunto telefonicamente il direttore sanitario dell’ospedale, dottoressa Graziella Di Bella, e il segretario della Fp (Funzione pubblica) della Cgil di Brindisi, Antonio Macchia. Queste le loro dichiarazioni:

“In questo momento – ha detto la Di Bella – la disposizione organica all’interno del pronto soccorso dell’ospedale Perrino è quella prevista dalla legge e non mi è stato comunicato nessun tipo di disagio dal responsabile. Sicuramente l’offerta del pronto soccorso del Perrino è molto ampia e quindi i pazienti e le urgenze che vi convergono sono tanti. Per questa ragione stiamo lavorando in sinergia con i medici di medicina generale su diversi percorsi da attuare in provincia per evitare che per un dolore banale si debba per forza ricorrere al pronto soccorso. Poi non dobbiamo dimenticare che le assunzioni sono bloccate e quindi non possiamo aumentare il numero dell’offerta di medici ed infermieri”.

“Il pronto soccorso dell’ospedale rischia di collassare – ribatte Macchia – causa gli altri pronto soccorso chiusi. Sicuramente c’è una carenza del personale visto che dal 2009 ad oggi ci sono 470 dipendenti in meno e tra qualche mese con i pensionamenti in atto supereremo i 500. Bisognerebbe rivedere l’organizzazione del lavoro perché così sono a rischio i livelli assistenziali di assistenza”.

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