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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Pescatore morto, responso dall'autopsia

BRINDISI – Il pm Milto De Nozza attende nella giornata di domani le prime considerazioni del perito autoptico chiamato a stabilire le cause del decesso del 62enne pescatore brindisino Nicola Ruggiero, il corpo senza vita era alla deriva tra porto medio e porto interno, a bordo di un gozzo verde su cui era imbarcata anche la vecchia bici della vittima.

BRINDISI – Il pm Milto De Nozza attende nella giornata di domani le prime considerazioni del perito autoptico chiamato a stabilire le cause del decesso del 62enne pescatore brindisino Nicola Ruggiero, il corpo senza vita era alla deriva tra porto medio e porto interno, a bordo di un gozzo verde su cui era imbarcata anche la vecchia bici della vittima.

Tutto lascia ritenere che Ruggiero sia stato stroncato da un attacco cardiaco dovuto probabilmente alla fatica ed al caldo. Il diesel dell’imbarcazione era spento, quindi il malore non è sopraggiunto quando Nicola Ruggiero era in navigazione. Non si può neanche escludere però che il pescatore abbia avuto la forza di spegnere il motore prima di perdere conoscenza.

Il gozzo era comunque alla deriva, quando è stata affiancato da un’altra imbarcazione privata nel canale tra Forte a Mare e il molto Fincosit utilizzato dalle carboniere Enel. Un punto di fitto traffico, e la presenza di una barca apparentemente senza equipaggio ha indotto le persone che poi hanno dato l’allarme ad accostare.

Queste ultime si sono rese conto che l’uomo esanime a bordo era in condizioni gravi oppure era già deceduto, ed hanno chiamato il 1530, il numero per le emergenze in mare. La Capitaneria di Brindisi ha inviato subito una motovedetta, avvertendo nel contempo il 118. Ma quando il gozzo, rimorchiato con l’ausilio di un gommone dei Vigili del Fuoco, ha raggiunto la banchina, l’equipe medica ha constatato che per il pescatore non c’era nulla da fare.

Ci sono volute ore per identificare Nicola Ruggiero (lo ha fatto ufficialmente un fratello), persona solitaria e schiva che raggiungeva l’ormeggio del gozzo con una vecchia bici, che poi portava a bordo durante le uscite in mare. Ora si cercherà di capire cosa lo ha ucciso.

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