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Cronaca

"Pistola antica risalente al Regno d'Italia": scarcerato il pensionato di 83 anni

Rimesso in libertà Rocco Chirico, arrestato ieri dai carabinieri di San Vito: il suo avvocato ha spiegato al gip che l'arma apparteneva al genitore defunto, militare della Guardia di Finanza. Misura revoca per mancanza di esigenze cautelari, anche in relazione all'età

BRINDISI - Pistola "ancien", vecchia o meglio antica, risalente niente di meno che al Regno d'Italia, con matricola non già abrasa ma parzialmente non leggibile: la spiegazione sul perché Rocco Chirico, pensionato di 83 anni, avesse in casa un'arma è arrivata a distanza di 24 ore dal suo arresto.E lui è stato rimesso in libertà, come chiesto dal difensore, Gianmichele Pavone.

Questa mattina Chirico si è presentato davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Luigi Forleo, per l'udienza di convalida e ha spiegato la provenienza della pistola: ha chiarito di non averla mai posseduto la pistola e che l'arma, in realtà, è sicuramente appartenuta al suo defunto genitore, un militare della Guardia di Finanza. Lo stesso indagato non era neppure a conoscenza del fatto che l'arma si trovasse nell'antico comò dell'abitazione in cui attualmente è soltanto domiciliato (non essendo l'immobile di sua proprietà) da alcuni anni a causa di complesse vicende giudiziarie che hanno coinvolto tutta la sua famiglia.

L'arma  è un'antica pistola "Glisenti Brescia 1905", un tempo adottata come pistola d'ordinanza nel Regno d'Italia. I revolver di questo tipo, cosiddetti  Bodeo, calibro 10,3,5 vennero prodotti sin dal 1874 per entrare a far parte della dotazione della Guardia di finanza, dell'Artiglieria e del Genio. Data la vetustà dell'arma, la matricola risulta solo "parzialmente leggibile", ma non "abrasa". Il difensore, inoltre, ha precisato che non vi sono, relazioni con fatti risalenti al 2008 pur citati dalla stampa, ma ormai definiti con sentenza irrevocabile la cui pena è stata, peraltro, già espiata dall'indagato.

Il gip ha deciso di rimettere in libertà Chirico non ritenendo sussistente alcuna delle esigenze cautelari che avrebbero potuto giustificare l'applicazione di una misura cautelare personale, anche in considerazione dell'avanzata età dell'indagato (83 anni) e del suo precario stato di salute.

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