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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Pizzo al Bar Betty: il brindisino dice "ero lì per caso", i mesagnesi tacciono

BRINDISI - I mesagnesi fanno scena muta, il brindisino respinge ogni addebito in ordine alle accuse per la tentata estorsione al “Bar Betty” operato dagli agenti della squadra mobile e del commissariato di Mesagne nell'operazione “Ice Cream”. Sabato scorso le porte del carcere si erano spalancate per i 23enni di Mesagne Alessandro Peres e Nicola Destino ed il 24enne di Brindisi Marco Petrachi. Di fronte al gip Giovanni Gallo e il pm Milto De Nozza, Peres e Destino – assistiti dagli avvocati Marcello Falcone e Rosanna Saracino – si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I due legali stanno ora valutando la possibilità di inoltrare ricorso o al tribunale del riesame o in Cassazione per ottenere la loro scarcerazione.

BRINDISI - I mesagnesi fanno scena muta, il brindisino respinge ogni addebito in ordine alle accuse per la tentata estorsione al “Bar Betty” operato dagli agenti della squadra mobile e del commissariato di Mesagne nell'operazione “Ice Cream”. Sabato scorso le porte del carcere si erano spalancate per i 23enni di Mesagne Alessandro Peres e Nicola Destino ed il 24enne di Brindisi Marco Petrachi. Di fronte al gip Giovanni Gallo e il pm Milto De Nozza, Peres e Destino – assistiti dagli avvocati Marcello Falcone e Rosanna Saracino – si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I due legali stanno ora valutando la possibilità di inoltrare ricorso o al tribunale del riesame o in Cassazione per ottenere la loro scarcerazione.

Del tutto differente la linea difensiva adottata dall'avvocato Laura Beltrami che assiste il brindisino Marco Petrachi. Quest'ultimo ha risposto alle domande ed ha ribadito la propria estraneità ai fatti, dicendo di essersi trovato al posto sbagliato al momento sbagliato. Petrachi ha detto di conoscere Peres e Destino ma di essere all'oscuro dei loro tentativi di estorsione nei confronti del titolare della gelateria tra le più note del capoluogo. L'11 febbraio scorso (episodio contestato nei suoi confronti), – secondo le sue dichiarazioni - Petrachi si sarebbe trovato nei pressi della gelateria solo perchè era punto d'incontro di un appuntamento.

Anche nel suo caso l'avvocato Beltrami si riserva di ricorrere al tribunale del riesame per chiedere la scarcerazione. I tre al momento restano in cella: secondo l'accusa, presentandosi, in momenti differenti, come rappresentanti dell'allora latitante Daniele Vicientino e del detenuto Antonio Vitale, due pezzi da 90 della Scu, avevano chiesto al titolare del Bar Betty prima 50 mila euro, poi ridotti a 30 mila e quindi a 10 mila a titolo di acconto ed infine un posto di lavoro. Altrimenti l'attività sarebbe potuta “saltare in aria nell'arco di un'ora”.

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