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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Pochi soldi in tasca e Tari alle stelle, i brindisini non ne possono più"

Lettera al prefetto di un cittadino: "Possibile che l’Amministrazione Comunale non sia capace di affidare il servizio a qualcuno di serio? Tutta la Tari che versiamo va a finire nel posto giusto?"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al prefetto di Brindisi, Annunziato Vardè, da parte di Carlo Gabrieli, sull'emergenza rifiuti in città. 

Mi permetto, forse impropriamente, di rivolgermi a Lei con questa lettera aperta ma, interpellati tutti i diretti interessati, ad oggi la mia voce, come quella di altri civili cittadini, riecheggia nel deserto della defunta Brindisi. Che di vivo in questa Città non vi sia più nulla è cosa nota.

Osservando i più svariati ambiti ci si accorge di come il piano di smantellamento sia il progetto ad oggi meglio riuscito nella terra delle 22.05 (11)-2occasioni perdute e dei rimpianti postumi: della zona industriale è stata decretata la pena capitale, l’Autorità Portuale, peraltro mai amica dei Brindisini, viene governata altrove, l’Aeroporto ha un futuro nebuloso, la Banca d’Italia, come la Commissione Tributaria, ha chiuso battenti e presto altri Enti seguiranno a ruota, la chimera chiamata turismo si è tramutata in una passeggiata settimanale di sparuti crocieristi mentre la costa (come lo stesso porto), priva di un piano di recupero, è rimasta intatta dagli anni ’50 con stabilimenti balneari obsoleti e cadenti. Abbiamo fatto bello il lungomare ma, come un divano ricoperto dal cellophane, non si può utilizzare perché non è carrabile, il commercio è ai minimi storici ed abbiamo una squadra di basket in serie A ma non si vede l’ora di farla morire per la medioevale convinzione del “mors tua vita mea”. A condimento di tutto vi è la recrudescenza della malavita spicciola, delle estorsioni, del pizzo, dei furti in casa e delle quotidiane violenze.

22.05 (7)-2All’orizzonte il nulla. E sia! Lo abbiamo voluto noi, con le nostre non scelte, con il no a tutto, con il campanilismo ottuso, con il voto di scambio, con l’invidia, l’incompetenza e l’indolenza. Paghiamo a caro prezzo questi errori con livelli inauditi di disoccupazione che costringono i nostri figli a cercare lavoro con l’aiuto di un aereo più che di un’agenzia interinale, accettando noi stessi impieghi mal pagati e spesso mai pagati, azzerando le nostre tutele, i nostri salvadanai e le nostre autostime.

Paghiamo anche la tassa sulla spazzatura, signor Prefetto, e la paghiamo assai cara da quello che raccontano le statistiche nazionali. Ed è proprio da questa constatazione che nasce la mia lettera a Sua Eccellenza, avendo oggi provveduto a pagare la Tari per casa e studio per un totale di ben € 1.349,00

Considerato che con quella cifra, pari ad un buon stipendio statale, potremmo fare tante belle cose (abbonamenti a teatro per tutta la famiglia, la scuola privata per un figlio piuttosto che un viaggio o una bella festa con gli amici), ma che “preferiamo” investire per rendere pulita la nostra Città, mi sono premurato di osservare le immediate vicinanze della mia casa e del mio studio per capire il frutto del mio investimento. Mi permetto di allegare qualche foto per meglio documentare la discarica a cielo aperto dinanzi lo studio o la selva di erbacce ed i sacchi di spazzatura mai ritirati dinanzi casa.

Non mi vergogno di ammettere che, come il mio vicino, la domenica provvedo personalmente ad estirpare l’erba alta sui marciapiedi di casa così da eliminare l’invito a far defecare quei cani e gatti che i tanti amanti della natura e del vivere civile lasciano liberi di esprimersi al meglio. Provvedo a pulire anche le pozzette stradali della raccolta dell’acqua piovana perché se si ostruiscono mi ritrovo il garage allagato e, due volte l’anno, provvedo a far deblattizzare i condotti fognari di via Rimini e via Pescara per evitare di farmi volare addosso gli scarafaggi. Il tutto, ovviamente, a mie spese.

Per l’accumulo di rifiuti davanti al mio studio in Via Achille Grandi in 13 anni ho scritto a chiunque: al Comune di Brindisi, alla Polizia Municipale, all’Asl, alle società per tempo responsabili della raccolta rifiuti ed anche alla stessa Prefettura arrivando ad inoltrare il tutto alla Procura della Repubblica.

Cosa ho ottenuto? Dal Comune una telecamera che inquadra dall’alto la discarica (e tutti quelli che vi discaricano) ma non registra (!!!) e dall’Asl. nelle persone dei Dott.ri Rotunno e Leo, una sanzione di € 57,80 per aver scomodato per un sopralluogo gli addetti all’ufficio i quali riferivano di non aver trovato nulla che non andava.

Tante sono le riflessioni che continuano a turbarmi: possibile che l’Amministrazione Comunale non sia capace di affidare il servizio a qualcuno di serio? Tutta la Tari che versiamo va a finire nel posto giusto? La Corte dei Conti non trova nulla da ridire? E i dipendenti della nettezza urbana (che tanto rimarranno sempre gli stessi), con i loro stipendi garantiti dal Comune, dove stanno? Perché non dimostrano di essere superiori alle beghe davanti al Tar e non si rimboccano le maniche facendo ciò per cui sono assunti? Come mai la dignità è un concetto che viene tirato in ballo solo quando c’è un ritardo nei loro stipendi?

Capirà bene sig. Prefetto che il brindisino medio, pur essendo tollerante e svogliato al limite del sonno, mal sopporta un abuso di tal genere, una equazione che non torna: pochi soldi in tasca + Tari alle stelle = Città che fa schifo alla vista! Mi perdonerà se mi rivolgo a sue eccellenza ma è l’ultima chance rimasta dopo l’ennesima telefonata senza risposta al numero verde della Ecologica Pugliese: ho una vecchia libreria da far ritirare e non so come fare… anche se, a pensarci bene, potrei abbandonarla davanti al mio studio.

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