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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Poeti latini contro la sbornia in diretta

OSTUNI - Vuoi mettere una sbornia d’amore secondo Catullo? Inebriante molto più di quanto non lo sia una tristissima birra scolata d’un sorso davanti a una webcam. Ne sono straconvinti i ragazzi della prima e seconda A del liceo Classico “Calamo” di Ostuni.

OSTUNI -  Vuoi mettere una sbornia d’amore secondo Catullo? Inebriante molto più di quanto non lo sia una tristissima birra scolata d’un sorso davanti a una webcam. Ne sono straconvinti i ragazzi della prima e seconda A del liceo Classico “Calamo” di Ostuni che hanno avuto un’idea geniale. Una volta saputo che c’era qualcuno su Facebook, qualcuno di conosciuto e coetaneo, che aveva aderito alla sfida alcolica “Nek nomination” (una sorta di passaparola sul web ad alto rischio per adolescenti) hanno deciso di zittire tutti con un “Odi et amo”.

L’immortalità dei versi di Catullo straccia la stupidità di chi si cimenta in cyber-bevute filmandosi e pubblicando su Fb il video, pensando d’essere stato trasgressivo. Molto ma molto più anticonformista, tanto da sopravvivere ai secoli che sono trascorsi, l’amore tormentato e non convenzionale di Catullo: “Vivamus mea Lesbia, atque amemus”.  Stentava a crederci la prof di latino, Roberta Menna, che i propri studenti fossero davvero in grado di distinguersi tanto letterariamente dalla massa. Ha supportato il loro gioco, chiamato “Cat nomination” e li ha incoraggiati, tanto da ricevere in tutta risposta anche qualche dedica post declamazione.

Il lampo di genio è venuto in mente ai ragazzi della I A, raccontano Federico Semeraro e Serena Marzio - una classe parecchio coesa. A ruota è scesa in campo la II A, e altri studenti dello storico liceo ostunese. Da Catullo si è passati a Orazio. Letture in lingua, cercando di seguire la metrica. Qualcuno ha pensato di cimentarsi con il greco di Callimaco, qualcun altro ha pensato di “rappare” un “Dammi mille baci e poi altri cento” in versione freestyle.

Funziona così. La “Nek nomination”, il gioco originale che tanto ha fatto parlare di sé in tutt’Italia e nel mondo, prevede che un giovincello abbia una bottiglia piena di qualsiasi bevanda alcolica e che la beva senza fermarsi un attimo. La scena dev’essere registrata in un video e postata su Fb. L’eroe di turno, poi, cita un amico e lo invita a fare altrettanto. Per non sentirsi uno sfigato l’altro ha da ripetere la stessa idiozia per far proseguire il gioco con un’altra nomination. Chi non ce la fa, paga pegno.

Gli studenti del Calamo, una folla di giovanissimi radiosi e appassionati di quel che leggono e hanno scelto di approfondire, sulla falsariga della competizione originale, hanno reinventato le regole: si recita una poesia in latino o in greco senza leggere, si posta la clip e poi si passa il testimone al compagno. Non si vince nulla e non si rischia neppure di perdere. E’ una sfida all’ultimo endecasillabo cui non ci si si può sottrarre, quantomeno per non sfigurare.

Insomma, i ragazzi del classico hanno dimostrato d’essere avanti sul serio. E di divertirsi come i matti unendo l’utile al dilettevole. Ché infondo un ripasso dei classici non fa mai male: se una bottiglia di birra vuotata in pochi secondi rischia di mandarti al creatore, un carme di Catullo può farti scoprire l’amore in tutte le sue forme. Apre la mente, e magari ti sistema pure un po’ la media dei voti.

 

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