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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Brindisi, nuovo medico per il Comune. Ed è polemica sui requisiti

"E' stato condannato e interdetto dai pubblici uffici per un anno e mezzo". Ma la sentenza non è definitiva per Roberto Rizzo, segretario di Noi Centro. Nessun ostacolo all'incarico

BRINDISI – Neanche il tempo di affacciarsi al Comune di Brindisi come nuovo medico competente, che sono partiti i mugugni perché la new entry ha riportato una condanna in primo grado con annessa interdizione dai pubblici uffici: Roberto Rizzo si è aggiudicato l’incarico per tre anni non più tardi qualche giorno fa, ed è finito  nel mirino dei contestatori da cercare e trovare non già negli ambienti dei partiti di minoranza (come potrebbe essere logico pensare), ma negli stessi luoghi frequentati dai consiglieri e simpatizzanti della maggioranza di centrosinistra che regge le sorti a Palazzo di città.

Il caso. Il motivo? Una sentenza di condanna di primo grado a un anno e sei mesi con pena accessoria, quella dell’interdizione dai pubblici uffici, ritenuta cosa inopportuna se non proprio una nota stonata per chi ha partecipato all’avviso pubblico del Comune di Brindisi, dove peraltro Rizzo, stimato professionista, ha già prestato la propria attività come medico competente nel 2010. Senza contare il fatto che si tratta di un volto conosciuto a palazzo di città essendo stato consigliere comunale nella passata legislatura, mentre oggi è il numero uno a Brindisi di “Noi Centro” poiché è stato nominato segretario cittadino.

Il processo. La condanna con la non menzione è arrivata nel mese di luglio 2014, a conclusione del processo che si è celebrato davanti al Tribunale di Brindisi, a conclusione dell’inchiesta su presunte false invalidità e altrettanto presunte somministrazioni di ossigenoterapia in casi in cui non sarebbe stato necessario. La sentenza, quindi, non è affatto definitiva ma solo di primo grado. Tanto è vero che la difesa ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in Appello, come del resto tutti gli imputati condannati.

Vero è che al momento c’è questa primissima verità processuale a cui sono arrivati i giudici (presidente del collegio, Gabriele Perna) in aderenza alle tesi sostenute dalla Procura, con il sostituto Giuseppe De Nozza, nella fase delle indagini tenute a battesimo con il nome di “Diafoirus”, preso in prestito dal malato immaginario di Molière.

La polemica. “Non sarebbe stato opportuno restare fuori dal Comune e quindi non partecipare alla ricerca indetta dall’amministrazione?”, chiedono alcune voce del centrosinistra che a quanto pare dimostrano che il collante interno alla coalizione si stia raffreddando visto che il medico è parte di una forza politica che sostiene il sindaco. Rizzo, evidentemente, una risposta l’ha già dato che ha ritenuto di partecipare non essendoci ostacoli di sorta.

Lo stesso Comune non ha eccepito nulla. Non lo ha fatto il dirigente a capo dei settori Pubblica istruzione, Sport, Teatro, Edilizia scolastica ed impiantistica sportiva che ha approvato l’avviso pubblico per l’affidamento dell’incarico professionale di medico competente a soggetto esterno all’organico dell’Ente.

Il municipio di Brindisi-3L’aggiudicazione. Né hanno avuto da ridire i componenti della commissione di gara che si sono riuniti il 9 ottobre 2014, il 18 novembre successivo e infine il 17 dicembre. L’aggiudicazione provvisoria è avvenuta poco prima di Natale, per effetto del “ribasso del 20.01 per cento” per la somma pari a 14.398 euro e venti centesimi, pari a 43.194,60 per tre anni. Quella definitiva lo scorso 30 marzo, dopo aver “verificato il possesso dei requisiti prescritti, sia di carattere generale che di carattere economico-finanziario in capo al dottor Roberto Rizzo”. Nel 2010, quando il dirigente era Gaetano Padula, l’importo annuale del contratto era pari a 15.480 euro, con decorrenza dall’8 agosto 2010 sino all’8 agosto 2011. Il dirigente attuale è Nicola Zizzi.

Il contratto. Fatti i necessari accertamenti, è stato approvato il disciplinare di incarico professionale presumibilmente per il periodo dal 16 marzo 2015 al 15 marzo 2018. Dovrà effettuare “personalmente la sorveglianza sanitaria e prestare la propria collaborazione professionale in favore del Comune di Brindisi in modo autonomo e senza vincoli di subordinazione, coordinandosi con il datore di lavoro, cui si rapporta e risponde in termini di risultato delle prestazioni effettuate”, è scritto nel contratto. “E’ vietata la sostituzione con un altro medico abilitato e specializzato e/o collaboratore”.

A titolo esemplificativo, ma non esaustivo dovrà svolgere “visite mediche tese a valutare l’idoneità del lavoratore alla mansione specifica”, quelle periodiche “finalizzate a controllare lo stato di salute dei lavoratori”, quelle su richiesta del lavoratore qualora “sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali e alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta”.

E ancora le visite “alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente” e quella “preventiva in fase preassuntiva completa di esami anamnestici e clinici”. Dovrà, inoltre, “provvedere alla tenuta dei registri dei lavoratori eventualmente esposti ad agenti cancerogeni e biologici, comunicare ai rappresentanti per la sicurezza, in sede di riunione periodica, i risultati statistici degli accertamenti sanitari” nonché “visitare gli ambienti di lavoro almeno una volta l’anno e partecipare alla programmazione del controllo dell’esposizione dei lavoratori e collaborare alla organizzazione del pronto soccorso”.

La responsabilità attiene a 450 persone in forza al Comune di Brindisi, tra “dirigenti, personale tecnico e amministrativo, vigili urbani, autisti, lavoratori di asili nido e scuole materne, video terminalisti, centralinisti, addetti alle fotocopie, custodi, uscieri e personale ausiliario”. Al pagamento si procederà in ogni caso solo previa verifica del corretto svolgimento dell’incarico e riscontro delle attività svolte dei risultati conseguiti.

“Qualora si verificassero gravi inadempienze contrattuali imputabili al professionista incaricato, il Comune avrà la facoltà di risolvere unilateralmente il contratto senza formalità alcuna, salvo la comunicazione scritta  a messo raccomandata con ricevuta di ritorno con tre giorni di preavviso e senza alcun debito a carico del Comune”. Le polemiche, restano fuori.

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