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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Polemica sulla spesa per la gestione del centro rifugiati finisce a querele

Produce per ora una serie di annunci di querele il vespaio sollevato dal consigliere comunale del movimento “Noi ci siamo” di Francavilla Fontana, Antonio Camarda (anche vice-presidente della stessa assemblea consiliare) , che sostiene la maggioranza di centrosinistra del sindaco Maurizio Bruno

FRANCAVILLA FONTANA – Produce per ora una serie di annunci di querele il vespaio sollevato dal consigliere comunale del movimento “Noi ci siamo” di Francavilla Fontana, Antonio Camarda (anche vice-presidente della stessa assemblea consiliare) , che sostiene la maggioranza di centrosinistra del sindaco Maurizio Bruno. Camarda aveva espresso soddisfazione per il taglio deciso dai servizi comunali del budget (quello di competenza dell’amministrazione civica) destinato al consorzio di cooperative Nuvola cui è affidata la gestione del Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). I commenti di Camarda a tale decisione hanno provocato non solo la reazione del consorzio stesso, ma anche quella del consigliere comunale e regionale Euprepio Curto, i quali (il primo attraverso la legale rappresentante Irene Milione) hanno annunciato azione legale per diffamazione.

LE AFFERMAZIONI DI CAMARDA

La nota di Camarda era stata infatti pubblicata da alcuni organi di stampa. Le risposte oggi, giunte nelle redazioni a 13 minuti di distanza l’una dall’altra, prima quella del consorzio Nuvola, quindi quella dell’ex senatore. Ma cosa aveva detto Camarda? “Rileviamo con profonda soddisfazione che l’Ufficio Servizi Sociali responsabile del controllo sulla gestione del Servizio Sprar di accoglienza sociale dei richiedenti asilo, affidato al Consorzio Nuvola, ha rivisto in diminuzione nella rilevante misura di un terzo, il programma di spese per l ‘anno 2014 del predetto servizio. Ciò comporta la corrispondente diminuzione del contributo del Ministero dell’Interno che il Comune dovrà da qui a poco rendicontare e della quota di compartecipazione del Comune che scende da 60.0000 euro a 40.000 euro circa”.

Antonio Camarda-2E sin qui siamo in piena libertà di constatazione di una decisione della struttura tecnica del Comune. Poi Camarda ha aggiunto: “Prosegue quindi, il sindacato ispettivo con ancora maggiore vigore stigmatizzando il tentativo, posto in essere dal consigliere comunale Curto, di ostacolarlo in una condizione di conflitto di interesse politico laddove il direttore dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr) è stato candidato con una lista a sostegno del candidato sindaco Domenico Attanasi”, e qui siamo nel campo delle affermazioni che sono state giudicate diffamatorie.

Camarda aveva poi concluso annunciando che avrebbe chiesto “alla commissione competente di riprendere il sindacato ispettivo anche presso la struttura, che è un servizio comunale, garantendo la privacy degli utenti. Inoltre si invita il dirigente dei Servizi Sociali a svolgere una pre-rendicontazione periodica mensile dall’ente concessionario, al fine di scongiurare eventuali addebiti da parte del Ministero degli Interni che resterebbero a carico del Comune poiché perverrebbero dopo la conclusione del servizio”, e ribadendo “una volta per tutte, anche a chi nella maggioranza aveva dubbi, che non si tratta di una ‘partita di giro’ e che, qui, non è in ballo la xenofobia contro gli extracomunitari ma di evitare, come accaduto nella Capitale, che si faccia speculazione sui bisognosi: il che sarebbe peggio”.

LA REAZIONE DI CURTO

Euprepio Curto-2Anche questa parte conclusiva ha scatenato le reazioni, come quella di Curto che fa sapere di aver già provveduto a inoltrare querela: “In data di ieri – si legge nel comunicato del consigliere tirato in ballo -  ho provveduto a presentare presso la locale stazione dei carabinieri  apposita denunzia-querela nei confronti del consigliere comunale Antonio Camarda e del sig. Antonio De Franco, a seguito delle propalazioni gravemente lesive della reputazione, del decoro e dell’immagine  della mia persona pubblicate sul social network  denominato Facebook, e, per quanto riguarda il Camarda, anche attraverso la diffusione di un comunicato stampa”.

“La straordinaria gravità delle affermazioni dei due esponenti del movimento civico ‘Noi ci siamo’ in ordine ai comportamenti che, secondo gli incauti assertori, sarebbero stati tenuti dal sottoscritto nella vicenda dello Sprar, congiunta – risponde Curto - alla inaudita scelleratezza di alcuni accostamenti, mi hanno imposto l’adozione di ogni utile iniziativa tendente al ripristino della verità dei fatti e alla tutela della mia onorabilità”.

L’ANNUNCIO DI QUERELA DEL CONSORZIO NUVOLA

Il Consorzio Nuvola, invece, la denuncia-querela l’ha depositata direttamente alla procura della Repubblica. La risposta a Camarda: “In data 12 dicembre u.s., assolvendo ad un adempimento richiesto dal Servizio Centrale e che ha naturalmente riguardato tutti i 456 progetti insistenti sul territorio nazionale, il Consorzio ha provveduto, in totale autonomia e senza sollecitazione da parte di alcuno, a rimodulare il budget previsto per la gestione dello Sprar per l’anno 2014”. Quindi, scrive Irene Milone, “si è trattato di un assestamento assolutamente fisiologico e legato alla presenza, in bilancio, di voci di costo variabili a seconda della tipologia di ospiti presenti nel centro e dalla loro situazione giuridica”.

La Milone conferma che “ciò ha comportato la diminuzione, nella misura di circa un terzo, del budget in origine fissato su base necessariamente presuntiva, non potendosi chiaramente conoscere in anticipo il numero e la tipologia di ospiti che nel tempo sarebbero stati affidati alla struttura. Di conseguenza è stato anche ridotto in misura proporzionale l’impegno previsto per il cofinanziamento comunale, tant’è che il dirigente del servizio, Gianluca Budano, si è limitato a prendere atto delle prospettazioni del Consorzio, facendo propria la rimodulazione predisposta dall’ente gestore ed inoltrandola, in data 15 dicembre 2014, al Servizio Centrale”.

Del tutto prive di fondamento, dice la rappresentante del Consorzio, “le incaute asserzioni propalate sui social network (ed in parte riprese dagli organi di informazione) sia dal sig. Antonio Camarda, consigliere comunale ed esponente politico del movimento ‘Noi ci siamo’, che dal rag. Antonio De Franco, tendenti ad insinuare dubbi sul corretto impiego di fondi pubblici da parte del Consorzio Nuvola, e spintesi, nel caso del Camarda, sino ad operare uno scellerato accostamento tra gestione locale del servizio ei gravissimi fatti che hanno generato l’inchiesta comunemente denominata Mafia Capitale”. Inevitabile, dunque, la querela.

  

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