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Cronaca Centro Storico / Piazza Cairoli

Sisma e locandina: polemica su un ristorante, con risposta

Ha scatenato un putiferio la locandina con cui il ristorante brindisino "Piovono zucchine" ha sponsorizzato un'iniziativa benefica per i terremotati. Il ristoratore: "Non è stato capito lo spirito dell'iniziativa"

BRINDISI – Al centro della locandina c’è il logo del ristorante, una zucchina. Sulla parte superiore, la scritta: “Dolcetto o terremoto”. Ha scatenato un putiferio sul social network Facebook il messaggio lanciato dal ristorante per vegani “Piovono Zucchine”, inaugurato 10 mesi fa in piazza Cairoli, nel centro di Brindisi, per pubblicizzare una cena di beneficienza organizzata in occasione della sera di Halloween (31 ottobre), con l’obiettivo di donare dei dolci ai bimbi delle zone dell’Italia centrale colpite dal sisma.

Decine e decine di internauti hanno duramente condannato la strategia comunicativa del ristoratore, accusandolo, in buona sostanza, di speculare sul dramma del terremoto nella giornata in cui una nuova, fortissima scossa, ha provocato nuovi crolli e migliaia di nuovi sfollati, per pubblicizzare l’attività. I commenti al post incriminato arrivano da ogni parte d’Italia.

“Sono – scrive Emanuele - di Brindisi. Vivo nelle Marche e conosco il vostro ristorante. Faccio il social media manager ecredo che questo post non solo sia inutile e di poco gusto, ma sopratutto sta generando il meccanismo opposto a quello che vi auguravate di raggiungere”. “Avete gestito male i commenti – prosegue Emanuele - e la situazione vi è sfuggita di mano. La vostra reputazione sarà seriamente minata da un social media manager che spero licenzierete in tronco”.

“Contenuti fuori luogo – scrive Giuseppe - linguaggio inappropriato e poco originale. Ma soprattutto totale incapacità nella gestione della comunicazione, perché se l'intento era di dimostrare solidarietà e disponibilità le parole non lo esprimono adeguatamente. Infine, leggendo i commenti, totale incapacità nella gestione della crisi reputazionale che vi sta colpendo. In un certo senso ve la siete cercata” Commenti di questo tenore, buona parte dei quali condita da parolacce, continuano ad arrivarne a centinaia da quando la locandina è stata pubblicata sulla pagina Facebook del ristorante, intorno alle ore 14 odierne.

La redazione di BrindisiReport ha contattato il direttore di “Piovono Zucchine”, Giuseppe Ferraro, per dar voce ai diretti interessati, che già sul social network hanno ribattuto alle critiche, rinfocolando ulteriormente la polemica. “Chi conosce il nostro ristorante – afferma Ferraro - sa bene che noi abbiamo immagini di quel tipo dappertutto. Nel senso che tramite la provocazione abbiamo impostato il ristorante fin dall’inizio. Noi siamo quelli che abbiamo pubblicato la foto di Stefano Cucchi truccato da David Bowie quando uscì la versione dei fatti secondo la quale  Cucchi non era stato pestato. E  quindi se non era stato pestato, non poteva che essersi truccato da solo".

"Nel periodo in cui un noto politico diceva che i migranti andavano rispediti a casa - afferma ancora Ferraro - noi abbiamo esposto nel nostro locale l’immagine di Aylan (il bimbo siriano il cui cadavere venne fotografato sulla battigia di una spiaggia turca, in un’immagine che fece il giro del mondo), mentre viene ributtato in mare. Nel ristorante abbiamo le magliette con la scritta ‘Tanta carne’. Facciamo provocazione da sempre”.

Il direttore del ristorante dunque non rinnega la locandina accolta con sdegno da uno stuolo di utenti. “Chi conosce il ristorante – prosegue Ferraro - sa bene come lavoriamo noi. Noi amiamo provocare le coscienze. Le immagini che ci sono all’interno del ristorante ne sono l’emblema. Abbiamo una galleria permanente di foto che servono proprio a questo. Sono venute associazioni per capire questa mostra permanente. Ovviamente poi quando si scatenano queste cose, si scatena di tutto”.

A detta di Ferraro, insomma, i contestatori non hanno colto lo spirito della locandina. “Avevano preparato quella locandina un paio di giorni fa. La cena benefica era in programma da tempo. Chi ha scatenato questo tam tam – afferma ancora il ristoratore - sono persone residenti a Belluno, Milano, Novara. Hanno messo a fare copia e incolla senza capire. Noi non abbiamo mai pensato di speculare sul terremoto. Chi ci conosce sa cosa facciamo. Figurati se stiamo lì a lucrare per un’apertura”. “I pochi commenti positivi – conclude Ferraro - sono di clienti che hanno visto questa baraonda mediatica e hanno detto:  ‘Non sapete neanche di cosa state parlando’”.

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