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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Porto di Brindisi, sequestrato un quintale di frutti di mare di dubbia provenienza

Il prodotto è stato intercettato sulla banchina di Costa Morena, completamente assente una valida documentazione sanitaria e commerciale che ne comprovasse la tracciabilità

BRINDISI - I militari della Capitaneria di porto di Brindisi, congiuntamente a personale dell'Agenzia delle dogane e della compagnia della guardia di finanza, hanno posto sotto sequestro un quintale di frutti di mare "tartufo/noce (Venus Verrucosa)". Il prodotto è stato intercettato sulla banchina di Costa Morena del porto di Brindisi, durante le operazioni di sbarco da un traghetto proveniente dal porto greco di Igoumenitsa.

Il personale operante, durante una accurata attività di controllo, ha fermato un automezzo sbarcato dalla nave Olimpi appena ormeggiata nel porto di Brindisi. All'interno del mezzo, nascosto tra altri prodotti ittici regolarmente trasportati, hanno rinvenuto una pedana contenente i frutti di mare. Il conducente del mezzo non è stato in grado di fornire alcuna indicazione circa la provenienza del prodotto ittico, né tantomeno una valida documentazione sanitaria e commerciale che ne comprovasse la tracciabilità.

capitaneria di porto sequestro frutti di mare 2-2-2

A questo punto, allo scopo di scongiurare che tale prodotto di dubbia provenienza potesse illegalmente finire nei mercati e quindi sulle tavole dei cittadini, è scattato il sequestro. Inoltre, al trasgressore, di nazionalità greca, e alla ditta esportatrice con sede legale sempre in Grecia, è stata elevata una sanzione amministrativa per un importo massimo di 4.500 euro, in violazione dell'articolo 10 comma 1 lettera Z del Decreto Legislativo numero 04/2012, circa gli obblighi previsti in materia di etichettatura e tracciabilità, mentre il prodotto ittico, ancora vivo, è stato rigettato in mare dalla motovedetta CP 844.

L'articolata attività operata nella circostanza, in sinergia tra amministrazioni dello Stato, rientra nell'ambito del più ampio controllo sulla filiera della pesca, col plurimo fine di salvaguardare la conservazione delle specie ittiche tramite la verifica della tracciabilità dei prodotti destinati anche al consumo umano diretto, oltreché delle disposizioni in materia doganale, igienico-sanitaria e fiscale.

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