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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

“Potenziale ordigno”: torna l’incubo

OSTUNI - “Siamo di fronte ad un potenziale ordigno, sebbene privo di innesco”. Per nulla un giocattolo, dunque, la batteria d’auto (colma con ogni probabilità di fertilizzante liquido e dotata di un circuito costruito ad arte perché assumesse le caratteristiche di una vera e propria bomba) rinvenuta nella tarda mattinata odierna nel cortile dell’Istituto tecnico industriale “Pantanelli” di Ostuni. Gli investigatori, seppure mantenendo sulla vicenda il massimo riserbo, lo affermano con chiarezza: all’infernale opera ingegneristica adagiata da ignoti a ridosso dell’edificio scolastico, mancava soltanto un "piccolo" dettaglio: l’innesco. Dopodiché avrebbe potuto produrre, quale effetto finale, una violenta esplosione.

OSTUNI - “Siamo di fronte ad un potenziale ordigno, sebbene privo di innesco”. Per nulla un giocattolo, dunque, la batteria d’auto (colma con ogni probabilità di fertilizzante liquido e dotata di un circuito costruito ad arte perché assumesse le caratteristiche di una vera e propria bomba) rinvenuta nella tarda mattinata odierna nel cortile dell’Istituto tecnico industriale “Pantanelli” di Ostuni. Gli investigatori, seppure mantenendo sulla vicenda il massimo riserbo, lo affermano con chiarezza: all’infernale opera ingegneristica adagiata da ignoti a ridosso dell’edificio scolastico, mancava soltanto un "piccolo" dettaglio: l’innesco. Dopodiché avrebbe potuto produrre, quale effetto finale, una violenta esplosione.

Circostanza che rende inquietante e di non facile lettura l’azione posta in essere da chi, per gioco o per strategia, ha ritenuto di emulare, nell’obiettivo e nell’oscura follia, gli assassini della piccola Melissa Bassi, la  sedicenne mesagnese rimasta vittima due settimane fa del vile ed orrendo attentato compiuto presso l’Istituto professionale “Morvillo Falcone” di Brindisi. Un giorno orribile, il 19 maggio 2012, ed un sorriso innocente spezzato per sempre, come ricorda uno striscione affisso proprio sulla facciata dell’Itis Pantanelli di Ostuni, in ricordo della studentessa.

Il dubbio atroce starebbe maturando tra gli investigatori non a caso. Se fosse confermato, come sembra, l’utilizzo di liquido fertilizzante, la probabilità che la miscela di nitrato di ammonio fosse stata manipolata a dovere, per trasformarsi in esplosivo, risulterebbe piuttosto alto. A quel punto si tratterebbe di tritolo. Ecco perché gli inquirenti preferiscono non sbilanciarsi.

Il potenziale ordigno, risultato privo di innesco e collocato nel piazzale esterno, a due passi dalla nicchia in ferro dove è allocato l’impianto a gas dell’Itis, è stato rimosso dai vigili del fuoco e dai carabinieri della stazione di Ostuni e della Compagnia di Fasano, che contestualmente all’intervento di bonifica hanno eseguito una perlustrazione attorno all’edificio: servizio che ha consentito di appurare l’inesistenza di ulteriori anomalie.

Esami e rilievi saranno eseguiti sulla rudimentale “confezione” e sui circuiti applicati, per comprenderne le reali potenzialità e per ricavarne utili elementi ai fini delle indagini, che a questo punto sono orientate su più fronti. Informative sulla vicenda sono già state fornite anche al pool di investigatori attivamente impegnato nelle complesse attività di indagini sull’attentato di due settimane fa a Brindisi.

Chi ha agito è probabile che abbia fatto irruzione nel cortile dell'Itis "Pantanelli" alle prime luci dell’alba o magari nella tarda serata di ieri. La segnalazione, però, è giunta ai carabinieri soltanto nella tarda mattinata odierna, dai residenti di un’abitazione attigua all’edificio scolastico.

I militari, giunti sul posto, hanno effettuato un sopralluogo, prendendo atto dell’inquietante messinscena. L’ipotesi più probabile resta quella di una assurda bravata. Ma proprio perché assurda, non è l’unica ipotesi sulla quale inquirenti stanno lavorando. Di più inquietanti se ne affacciano, col passare delle ore. Intanto si indaga per il reato di procurato allarme.

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