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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Premialità gonfiate: rinvio a giudizio per ex segretario ed ex dirigente Authority

E’ arrivato il rinvio a giudizio per l’ex segretario generale dell’Autorità portuale di Brindisi, Nicola Del Nobile, e l’ex dirigente dell’ufficio Ragioneria dell’Authority, Vittoria Ligorio. I due sono imputati di concorso in peculato aggravato e in truffa continuata aggravata

BRINDISI – E’ arrivato il rinvio a giudizio per l’ex segretario generale dell’Autorità portuale di Brindisi, Nicola Del Nobile, e l’ex dirigente dell’ufficio Ragioneria dell’Authority, Vittoria Ligorio. I due sono imputati di concorso in peculato aggravato e in truffa continuata aggravata. Sulla base di quanto appurato dai militari della guardia di finanza del nucleo di polizia tributaria, coordinati dal pm Milto De Nozza, i due fino al 2013 e al 2014 e a partire dal 2001 si sarebbero appropriati, abusando del proprio ruolo di pubblici ufficiali o inducendo in errore il presidente dell’ente, di premi incentivanti, premi produzione e indennità di mensa. La prima udienza è fissata per il prossimo 11 gennaio. Non ci sono parti civili. 

Da quanto emerge dalle indagini, Del Nobile si era auto insignito di meriti ben pagati senza averne alcun diritto o comunque, pur avendolo, senza certificarlo, senza vincolarlo alla crescita del porto, senza far sì che a decidere fosse l’organismo preposto, ovvero il comitato portuale. 

Il peculato. Da segretario generale dell’ente, da funzionario prima, dirigente poi, dell’ufficio finanziario, Del Nobile e Ligorio (quest'ultima difesa dall'avvocato Gianvito Lillo) potevano disporre del denaro dell’autorità portuale, per qualifica e mansioni svolte. Avrebbero firmato mandati di pagamento ‘illeggittimi’ abusando del proprio ruolo e si sarebbero attribuiti dal 2001 in poi 62mila euro Del Nobile e 25 mila euro Ligorio. Tutto ciò in violazione del regolamento di amministrazione che dispone che sia il comitato portuale a deliberare sugli accordi del personale e della legge finanziaria del 2010 che stabiliva che i trattamenti accessori in questione non avrebbero potuto superare gli importi stabiliti in quell’anno e anzi, bisognava contenerli e ridurli in proporzione al personale in servizio.

Il conflitto di interessi. La dirigente dell’ufficio finanziario, tra l’altro, avrebbe agito in conflitto di interessi perché avrebbe firmato il contratto decentrato tanto da dirigente quanto da sindacalista della Uil trasporti, quindi in rappresentanza dei lavoratori i cui interessi avrebbe dovuto tutelare non da “superiore” o “capoufficio” ma semplicemente – lo ritiene la procura – da collega sindacalista. Tale conflitto di interessi viene evidenziato tanto per l’ipotesi di peculato, quanto per quella di truffa aggravata.

Truffa aggravata e continuata, in danno di un ente pubblico. Riguarda altre due tipologie di auto assegnazioni in denaro: i premi produzione e le indennità di mensa. A quanto è stato appurato Del Nobile e Ligorio avrebbero indotto in errore il presidente dell’Authority, Giuseppe Giurgola, all’epoca in carica, inducendolo a firmare nel 2010 un decreto presidenziale con cui, evidentemente a sua insaputa, egli non solo apponeva il sigillo al contratto del lavoro dei dipendenti, ma autorizzava la dirigente a eseguirlo.

L’ammontare dei premi auto-attribuiti in questi casi è di 185mila euro per Del Nobile, 170mila per Ligorio, in danno dell’Autorità portuale. Anche questo tipo di deliberazione andava sottoposta al comitato portuale e per altro andava indicata in una voce di bilancio precisa, denominata ‘premi dirigenziali’ e invece era stata inserita nel capitolo ‘oneri della contrattazione decentrata’. Era stato per altro stabilito che il premio fosse il maggiore previsto per il livello dirigenziale, trasformando in una voce fissa dello stipendio un importo variabile condizionato a un generico “raggiungimento degli obiettivi”, in alcuni casi non meglio precisato, e a una crescita del porto di Brindisi che evidentemente non c’è stata.

Il  bilancio 2012 e la ‘scoperta’ dei bonus 'nascosti'. Le presunte irregolarità riguardo alla distribuzione dei “bonus” per i dipendenti più efficienti, ovvero per quanti avevano collezionato meno assenze, per i più “produttivi” e per quanti invece avevano contribuito a dare lustro all’ente con progettazioni di eccellenza, erano emerse in sede di comitato portuale, lo scorso anno, riunito per l’approvazione del bilancio 2012. Qualcuno si era accorto che una voce inserita nel bilancio di previsione, riguardante premialità 700 mila euro nel 2012 (ma sarebbero in realtà, presa visione parziale degli atti circa un milione e duecentomila euro), non era poi stata inserita nel bilancio consuntivo.

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