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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Siamo preoccupati e perplessi per l'operato di questa amministrazione"

Tre consiglieri di maggioranza del Comune di San Pietro Vernotico prendono le distanze della maggioranza e in una conferenza stampa spiegano i motivi

SAN PIETRO VERNOTICO – Non condividono le scelte della “loro” maggioranza ma non fanno parte nemmeno dell’opposizione. Semplicemente intendono continuare a lavorare per i cittadini, scegliendo per il bene del paese e rimanendo fedeli al “programma elettorale”. Lo stesso con cui sono entrati nelle case delle famiglie sampietrane prima delle elezioni del 31 maggio 2015 quando il popolo di San Pietro Vernotico scelse la lista civica composta da membri del Pd e fuoriusciti da partiti di opposizione a cui affidare il paese.

Maria Lucia Argentieri, Piero Solazzo e Davide Marangio, consiglieri di maggioranza (ma a questo punto solo sulla carta) hanno voluto raggiungere i cittadini attraverso gli organi di informazione per spiegare, una volta per tutte le loro posizione nei confronti dell’attuale amministrazione, capeggiata da Maurizio Renna.

Si dicono “preoccupati e perplessi” sull’operato di sindaco e giunta ma anche del resto dei consiglieri di maggioranza che stanno adottando scelte “pericolose” per la collettività. Come quella di approvare un bilancio che dichiara che il Comune di San Pietro Vernotico è debitore di 400mila euro nei confronti di Fiscalità Locale, l’ente incaricato a riscuotere le tasse, e dallo scorso anno in liquidazione a seguito del fallimento del socio di minoranza di cui il sindaco è socio di maggioranza. “Il primo cittadino in quanto socio di maggioranza ha il compito di tutelare il Comune, invece che fa? Approva un bilancio che dichiara che l’ente è debitore nei confronti della società di 400mila euro. E' chiaro che in questo anno e mezzo ha dimostrato di fare altro. I miei scontri con lui nascono per questo – ha spiegato la Argentieri, a cui dopo i primi scontri (appunto) è stata revocata prima la carica di vice sindaco e poi la delega di assessore al bilancio  – si rischia il danno erariale i cui effetti ricadranno sulla cittadinanza. Non posso e non possiamo permettere questo e accettarlo”.

“Su fiscalità locale il Revisore dei Conti ha scritto cose sacrosante, ha messo in evidenza il fatto che lui da Revisore dei Conti non è riuscito a fare la certificazione dei crediti e debiti tra Fiscalità locale e Comune. È emerso che ci sono 1.900.000 euro di tributi non riscossi andati in prescrizione e nessuno ha fatto nulla. Continuo a dire che non posso accettare una gestione di questo tipo che danneggia la comunità”.

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I tre consiglieri lamentano anche la totale chiusura da parte di questi amministratori e del primo cittadino nei confronti di chi si è dimostrato contrario a determinate decisioni “Da quando abbiamo dimostrato disappunto su alcune scelte siamo stati esclusi dalle riunioni di maggioranza. Non avevamo fatto nessuna dichiarazione di uscita dalla maggioranza, non avevamo votato contro i provvedimenti del Consiglio comunale. Siamo stati estromessi per il solo fatto di aver detto in Consiglio comunale davanti a tutti, che non eravamo d’accordo sul modo con cui si sta operando”, ha precisato Solazzo.

“Però avevamo anche votato a favore. E’ compito del sindaco, come capo dell’amministrazione ed è compito del partito di maggioranza, in questo caso il Pd, nella funzione del Capogruppo, capire le ragioni del malessere che noi abbiamo manifestato, che sia chiaro non è un malessere personale, ma che riguarda il merito delle decisioni, che a parere nostro non vanno nella direzione dei cittadini. Nell’ultimo consiglio comunale (venerdì 17 febbraio, ndr) ci siamo astenuti dal voto di alcune delibere e abbiamo motivato la nostra scelta anche per tutela personale. Anche votare in modo contrario comporta delle responsabilità”.

I tre consiglieri lamentano il fatto di non riuscire più a confrontarsi con il primo cittadino e con lo stesso partito. Motivo per cui hanno scelto definitivamente di prendere le distanze e di rendere pubblica la loro posizione. “Quella di non potersi confrontare, di non poter andare nella sede del partito è una storia mai vista. Abbiamo chiesto incontri più volte: verbalmente, tramite messaggi poi per iscritto, ma niente. Questo non volersi confrontare è qualcosa che ci preoccupa. Durante la campagna elettorale noi siamo stati quelli che sono rimasti fino alle tre di notte nella sede del partito per scrivere il programma. Per tutta la campagna elettorale abbiamo vissuto il partito con le persone storiche. Ma il giorno delle votazioni tutto è cambiato. Quando abbiamo iniziato a entrare nel merito dei problemi come quello di Fiscalità locale, per esempio, dato che avevamo una certa esperienza e che conoscevamo anche i problemi della Società, sono iniziati i primi scontri". 

"A un certo punto riguardo a Fiscalità locale ho dotuto mettere tutto nero su bianco, anche per tutelare me stessa, perché ci sono in ballo grosse responsabilità, si parla di danno erariale - ha aggiunto la argentieri - quando ho iniziato a scrivere però  la reazione non è stata quella di cercare di capire quale è il problema, ma è stata quella di togliermi prima l’incarico di vicesindaco e poi quello di assessore”.

“Fino a novembre del 2015 siamo riusciti ad andare nella sede del partito e abbiamo sempre mostrato le nostre preoccupazioni e perplessità, ma invece di continuare a incontrarci per cercare di fare quadrato su determinati problemi si è scelto improvvisamente di non andare più nella sede del partito per discutere e questo per noi è allucinante. Per quasi un anno abbiamo sempre cercato di sostenere la maggioranza, abbiamo sperato che prima o poi il partito ci aprisse le porte per poter discutere e confrontarci e cercare di raddrizzare un po’ il tiro. I cittadini che ci hanno votato ci fermano continuamente per raccontarci il malessere che vivono nel paese, la situazione è sotto gli occhi di tutti, i problemi non vengono affrontati, ogniqualvolta che abbiamo cercato di affrontare i problemi nel merito si parla di altro e alla fine si è arrivati a questa rottura”.

Disappunto anche per la questione riguardante l'ospedale Melli destinato a chiudere per effetto del piano di riordino ospedaliero. “Siamo arrivati a livello basso della politica. Attraverso gli organi di informazione abbiamo saputo che il sindaco andava a votare un protocollo d’intesa con la Regione sull’ospedale. Questo è un esempio di mancanza di trasparenza, non è corretto che il primo cittadino non parla e non discute con la sua maggioranza e con i cittadini. In ogni caso chiederemo un consiglio monotematico, proprio perchè se c'è una sola possibilità per evitare la chiusura se ne deve parlare con tutti gli organi preposti davanti ai cittadini. Va precisato, inoltre, che siamo stati critici con l’opposizione, alcune situazioni le abbiamo ereditate e lo abbiamo detto più volte, ma non siamo alla ricerca del colpevole ma alla ricerca delle soluzioni per tutelare noi e l’interesse dei cittadini”.

“La nostra attività all’interno della maggioranza in questo anno e 8 mesi è stata sempre quella di vigilare sull’attività amministrativa e farci anche noi stessi attori nell’attuazione del programma elettorale – ha aggiunto Marangio - noi oggi sentiamo il carico di dover dare fiducia e speranza agli elettori. Siamo fedeli a questo programma elettorale siamo consiglieri votati dai cittadini, i giudizi del sindaco riguardo noi sono del tutto personali, il consiglio comunale è sovrano rispetto alla figura del sindaco che, invece, è il capo della giunta. I cittadini ci hanno votato per stare lì ma se si opera in questo modo producendo delibere fatte male noi voteremo contro”.

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