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Tra angeli e Madonne del '400: presentata la mostra didattica itinerante

Questa mattina si è svolta presso la Sala conferenze di Palazzo Nervegna la conferenza stampa di presentazione della mostra didattica itinerante dedicata ai tre grandi maestri della pittura quattrocentesca italiana: Masaccio, Beato Angelico e Piero della Francesca

BRINDISI - Questa mattina si è svolta presso la Sala conferenze di Palazzo Nervegna la conferenza stampa di presentazione della mostra didattica itinerante dedicata ai tre grandi maestri della pittura quattrocentesca italiana: Masaccio, Beato Angelico e Piero della Francesca, promossa dalla Fondazione Opera Beato Bartolo Longo di Latiano e patrocinata dal Comune di Brindisi. Nella mostra si potranno ammirare le immagini riproposte a grandezza naturale, su pannelli, di tre cicli di affreschi eseguiti dai tre artisti (la Cappella Brancacci, il Convento di San Marco a Firenze e il ciclo della Croce ad Arezzo). La mostra, che si svolge nell’ambito dell’XI Meeting della Cittadinanza piena e universale intitolato “Ripartire dall’essenziale per una cittadinanza dall’Umanesimo reale”, rimarrà aperta presso l’ex complesso delle Scuole Pie di Brindisi dal 19 gennaio al 28 febbraio 2015. 

Alla presentazione di questa mattina hanno preso parte il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, l’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, mons. Domenico Caliandro, il presidente della Fondazione Opera Beato Bartolo Longo, don Franco Galiano, il presidente della sezione di Brindisi della Società di Storia patria per la Puglia, Giacomo Carito, il direttore generale della Fondazione, l’avvocato Alessandro Nocco, e il responsabile della mostra didattica itinerante, Savino D’Andrea.

Da sinistra, Mons. Caliandro e Mimmo Consales-2Aperta dall’avvocato Nocco (che ha evidenziato come il tema della bellezza sia sullo sfondo della mostra) la presentazione è iniziata con l’introduzione di don Franco Galiano che ha messo in risalto i “sentieri di luce” che la mostra propone. Dello sforzo che il Comune di Brindisi sta facendo per “offrire un’immagine differente di questa città”, ha parlato il sindaco Consales, il quale ha ribadito come la città non sia solo problemi: “È energia, sforzo culturale. È anche attività e capacità di rilancio del suo futuro” (Nella foto, l'arcivescovo Caliandro e il sindaco Consales).

Il sindaco ha quindi concluso sostenendo come i nostri contenitori culturali (palazzo Nervegna, il complesso delle Scuole Pie e l’ex convento S.Chiara) “pullulino di interesse” e come oggi per assistere a delle mostre non si debba emigrare più, come in passato, nelle grandi città. Il richiamo all’Umanesimo e all’Uomo è stato invece alla base dell’intervento di monsignor Caliandro, il quale ha evidenziato inoltre come l’arte nutra la capacità che l’uomo ha di trascendere se stesso.

Il professor Carito ha ricordato l’importanza del Quattrocento per Brindisi.  Un secolo importante per via della ricostruzione della città, “una ricostruzione che andò nel segno grazie agli statuti concessi dagli aragonesi”. Il professore ha quindi proseguito ricordando la rappresentanza di slavi, albanesi e greci nel consiglio comunale del tempo e come Brindisi conservi ancora un intero quartiere d’impostazione umanistica intorno via Lata.

Da sinistra. Giacomo Carito e Savino D'Andrea-2Carito ha quindi ricordato le grandi scoperte della fine del secolo che resero il mondo più grande,  la rottura dell’unità del Mediterraneo, le riflessioni filosofiche che dominarono il secolo, il ritorno alle antiche scuole elleniste e la grande produzione culturale che ebbe dei riflessi nella pittura. Il professore ha, infine, evidenziato come la mostra ci racconti tutto questo ed ha concluso il suo intervento facendo riferimento al sogno di Pico Della Mirandola: il sogno dell’incontro tra culture. Un sogno che “potrebbe diventare il nostro” (Nella foto, Carito e D'Andrea).

Al termine della presentazione vi è stata l’inaugurazione della mostra con la benedizione e il taglio del nastro ad opera di monsignor Caliandro, seguita da una visita guidata condotta dal responsabile Savino D’Andrea. La mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00. Sono possibili, su prenotazione, visite guidate per scuole e gruppi telefonando al numero 0831-843632 o mandando una e-mail all’indirizzo della Fondazione Opera Beato Bartolo Longo: eventi @ beatobartololongo.it .

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