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Cronaca

Preside minimizza. Indagini avanti

OSTUNI - A scuola non c’è allarme, sono tutti convinti che si sia trattato di una messa in scena di dubbio gusto, insomma una “bravata”. I docenti e il dirigente dell’istituto tecnico “Pantanelli” di Ostuni, Angelo Zaccaria, hanno confermato che l’attività didattica, negli ultimi giorni dell’anno scolastico, prosegue regolarmente. Non è all’interno che si cerca, non fra i banchi di quella scuola, lungo la via per Cisternino, all’esterno della quale domenica mattina è stato ritrovato un potenziale ordigno.

OSTUNI - A scuola non c’è allarme, sono tutti convinti che si sia trattato di una messa in scena di dubbio gusto, insomma una “bravata”. I docenti e il dirigente dell’istituto tecnico “Pantanelli” di Ostuni, Angelo Zaccaria, hanno confermato che l’attività didattica, negli ultimi giorni dell’anno scolastico, prosegue regolarmente. Non è all’interno che si cerca, non fra i banchi di quella scuola, lungo la via per Cisternino, all’esterno della quale domenica mattina è stato ritrovato un potenziale ordigno.

L’associazione di idee è stata immediata. E’ stato necessario, non a caso, l’intervento dei vigili del fuoco per escludere che ci fosse pericolo di esplosione.  Perché la bomba, seppure soltanto potenziale, c’era, come confermano i carabinieri, anch’essi persuasi che ad agire sia stato qualche buontempone, capace di giocare con l’ondata di terrore che si è diffusa dopo l’attentato di Brindisi di due settimane fa, che avrebbe versato del liquido fertilizzante all’interno di una batteria per auto, senza trascurare di infilare nel congegno anche qualche filo elettrico, per rendere il tutto più inquietante. Non c’era alcun innesco, era un giorno di festa e non vi sarebbe stato alcun rischio di deflagrazione, comunque fosse andata.

Dal punto di vista scenico, però, non mancava nulla perché si diffondesse l’allarme. I pompieri sono accorsi a sirene spiegate, raggiungendo l’ingresso dell’Istituto. All’interno del cortile, tutto in ordine. Ci sono le telecamere puntate sullo spiazzo che solitamente, durante l’orario di lezione, è utilizzato come parcheggio per i motorini e le auto di docenti e ragazzi. A ridosso del cancello, invece, c’era quella sottospecie di ordigno “inoffensivo”. E il pensiero è andato al professionale “Morvillo – Falcone”, a quello striscione che sventolava da una finestra del “Pantanelli”, dedicato proprio a Melissa Bassi, la sedicenne che davanti ai cancelli della sua scuola ci ha lasciato la vita, e alle cinque compagne ferite che stanno ancora lottando chi per la vita, chi per lasciarsi alle spalle l’incubo. Il boato ci fu, il 19 maggio. E risvegliò bruscamente l’intera città capoluogo.

Sull’episodio, sul quale la scuola minimizza, indagano i carabinieri della stazione di Ostuni e della Compagnia di Fasano che hanno sequestrato il congegno e lo stanno analizzando, per risalire a chi lo ha realizzato. Si seguono diverse piste, si esclude che ad entrare in azione sia stato qualcuno che intendesse davvero provocare danni alla scuola. Ad accorgersi dello strano involucro sarebbero stati alcuni residenti della zona che abitano a poche decine di metri dall’industriale della Città bianca e che avrebbero immediatamente segnalato quella presenza sospetta alle forze dell’ordine.

Nulla di “grave” perché “non si tratterebbe neppure di un finto ordigno”, sostiene il personale del “Pantanelli”. Nessuna caccia al presunto teppista di turno, dunque, tantomeno tra gli studenti. Ma per gli investigatori, invece, che indagano contro ignoti per il reato di procurato allarme, va fatta chiarezza.

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