rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Donaci

Presta martoriato di colpi

BRINDISI – Si è conclusa poche ore fa l'autopsia sul corpo di Antonio Presta, il 29enne di San Donaci ammazzato a colpi di arma da fuoco nella tarda serata di mercoledì scorso nei pressi di un circolo ricreativo in via Tobagi a San Donaci. Dall'esame autoptico, eseguito dal medico legale Antonio Carusi, non sarebbero emersi grandi elementi di novità rispetto alla ricostruzione della dinamica fatta dagli investigatori subito dopo il delitto. Sarebbero nove in tutto i colpi esplosi, tre con un fucile caricato a pallini e sei con un revolver calibro 38.

BRINDISI – Si è conclusa poche ore fa l'autopsia sul corpo di Antonio Presta, il 29enne di San Donaci ammazzato a colpi di arma da fuoco nella tarda serata di mercoledì scorso nei pressi di un circolo ricreativo in via Tobagi a San Donaci.  Dall'esame autoptico, eseguito dal medico legale Antonio Carusi,  non sarebbero emersi grandi elementi di novità rispetto alla ricostruzione della dinamica fatta dagli investigatori subito dopo il delitto. Sarebbero nove in tutto i colpi esplosi, tre con un fucile caricato a pallini e sei con un revolver calibro 38.

Dopo gli spari i killer, presumibilmente tre, avrebbero anche infierito picchiando con il calcio del fucile la vittima, figlio di un ex collaboratore di giustizia, Gianfranco, che da anni vive in Emilia Romagna. La salma del 29enne nella mattinata domani sarà trasferita nell'abitazione della sorella a Cellino San Marco dove vi resterà fino alle 16,30 di domenica prossima quando saranno celebrati i funerali presso la chiesa di San Marco e Santa Caterina.

Le indagini intanto proseguono e sono affidate ai carabinieri del reparto operativo di Brindisi. Dal punto di vista tecnico si stanno analizzando le tracce rimaste nell'abitacolo dell'auto utilizzata dai sicari, una Lancia Delta nuovo modello di colore bianco e le impronte sulle armi, una delle quali è stata ritrovata in pezzi, entrambe abbandonate sul luogo del delitto.

L'attività investigativa procede, invece, prendendo in esame gli ultimi fatti di cronaca avvenuti in zona, tra cui emergono, a partire dalla notte di Capodanno, anche un paio di attentati messi a segno proprio a San Donaci. L'uccisione di Presta viene considerata dagli investigatori una esecuzione di chiara tipologia mafiosa.

Nella notte immediatamente successiva all'omicidio sono state anche eseguite due prove stub per accertare l'eventuale presenza di polvere da sparo sugli abiti o sul corpo di altrettante persone che avrebbero potuto avere qualche connessione con la vittima o con la sua famiglia, prove che hanno però dato esito negativo.  Proseguono, inoltre, interrogatori e perquisizioni a carico di personaggi ritenuti sospetti. L'assassinio di Antonio Presta ha sconvolto la piccola comunità di San Donaci, di fatti così non se ne vedevano dai lontani anni '80. L'associazione di promozione sociale Arci Iabba lancia un appello alla collaborazione da parte di tutte le parti sociali presenti sul territorio.

“Occorre combattere il tentativo della costruzione di una “egemonia culturale” criminale che quando non porta violenza e morte, rovina per sempre giovani vite che si meriterebbero altro destino. Occorre farlo tessendo la tela di una grande alleanza fra associazioni, parrocchie, scuole, classe politica, forze dell’ordine, commercianti e imprenditori, madri, padri e singoli cittadini per offrire un altro orizzonte a chi, in questo territorio, si affaccia alla soglia del mondo”.

“Continuare nella costruzione di una comunità responsabile di se stessa, evitare – dice l’Arci locale - che il paese diventi un parco giochi d’estate e un manicomio o una casa di riposo a cielo aperto d’inverno. Fare società, spendere del tempo per guardarsi intorno, combattere tutte le solitudini. Così, noi pensiamo, potremo uscire vivi dagli anni ‘80”, si legge in uno stralcio di una nota inviata agli organi di informazione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Presta martoriato di colpi

BrindisiReport è in caricamento