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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Prima danni alla barca, poi la bomba alla casa

SAN PIETRO VERNOTICO – L’esplosione è stata tanto potente da svegliare l’intero paese. Un boato assordante, vetri in frantumi, detriti sparsi in un raggio di un centinaio di metri. Tanta polvere. Chi aveva svolto il lavoro, non si sa se su commissione o personalmente, aveva fatto centro. Della casa disabitata perché in via di costruzione (è quasi ultimata) del 42enne Gianni Demitri, pescatore di San Pietro Vernotico, e del negozio di parrucchiere della moglie Daniela Luceri, 36 anni, pure lei del posto, sono rimaste mura annerite e una struttura che i vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile. Ma non aveva tenuto conto delle telecamere di cui lo stabile è dotato. La cassetta è già nelle mani del colonnello Gennaro Ventriglia, comandante del Reparto operativo provinciale dei carabinieri. Demitri, che nei mesi scorsi aveva ritrovato danneggiata la sua barca, aveva preso delle precauzioni. Che ora potrebbero consentire agli investigatori di risalire a chi ha collocato l’ordigno.

SAN PIETRO VERNOTICO – L’esplosione è stata tanto potente da svegliare l’intero paese. Un boato assordante, vetri in frantumi, detriti sparsi in un raggio di un centinaio di metri. Tanta polvere. Chi aveva svolto il lavoro, non si sa se su commissione o personalmente, aveva fatto centro. Della casa disabitata perché in via di costruzione (è quasi ultimata) del 42enne Gianni Demitri, pescatore di San Pietro Vernotico, e del negozio di parrucchiere della moglie Daniela Luceri, 36 anni, pure lei del posto, sono rimaste mura annerite e una struttura che i vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile. Ma non aveva tenuto conto delle telecamere di cui lo stabile è dotato. La cassetta è già nelle mani del colonnello Gennaro Ventriglia, comandante del Reparto operativo provinciale dei carabinieri. Demitri, che nei mesi scorsi aveva ritrovato danneggiata la sua barca, aveva preso delle precauzioni. Che ora potrebbero consentire agli investigatori di risalire a chi ha collocato l’ordigno.

L’attentato (non c’è dubbio che si tratti di una esplosione dolosa) è stato compiuto attorno alla mezzanotte, quando in zona non c’era nessuno. E’ probabile che ci fosse una vettura o un furgone parcheggiato per sorvegliare e dare l’ok all’operazione. Non è stato facile perché  la bomba, realizzata artigianalmente ma da mani esperte, doveva essere collocata sulla finestra-veranda al primo piano della palazzina situata in via Cagliari 20. Il lavoro è stato portato a termine in modo pulito e anche l’esplosione è stata precisa e non ha coinvolto persone. Evitare spargimenti di sangue, in questi casi, è fondamentale.

Il piano terra dello stabile è occupato dal negozio di parrucchiera (Daniela Luceri vi si è trasferita da cinque anni), il primo piano è la casa che la coppia con sacrifici, mattone dopo mattone, aveva realizzato. Era quasi ultimata e nel prossimo autunno Gianni Demitri e sua moglie contavano di trasferirsi. Attualmente abitano a Lido Presepe, dove Demitri ha una barca con la quale va a pesca. Il pesce lo vende alle pescherie della zona.

Come si diceva, non c’è dubbio che il bersaglio fosse l’immobile del pescatore. Estorsione? Gli investigatori non si sbilanciano più di tanto. Demitri avrebbe detto loro di non avere ricevuto richieste di denaro. Svolge l’attività di pescatore. Sino a qualche tempo fa in società con un’altra persona, poi le strade si sono divise e l’uomo ha proseguito il lavoro da solo. Gli consente di vivere. C’è poi il lavoro della moglie. Ma non è certamente un’attività tanto avviata da attirare l’attenzione dei taglieggiatori.

Tra l’altro questo tipo di attentato esce dalla logica degli attentatori: una volta arrecato un danno così grave perché il taglieggiato dovrebbe pagare? Semmai si minaccia un danno grave per costringere a pagare e quindi evitarlo. L’attentato ha, invece, più le caratteristiche di chi ha voluto arrecare un danno grave, magari per vendetta. Una vendetta che aveva avuto inizio con il danneggiamento della barca. Un crescendo. Dalla barca alla casa. Con il video in loro possesso i carabinieri non dovrebbero tardare a chiarire il quadro.

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