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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Processo a ingegnere Asl

BRINDISI - Un incarico di progettazione privato è bastato all'ingegnere direttore dell'Area di gestione tecnica della Asl di Brindisi, Vincenzo Corso, per finire a processo con l'accusa di truffa aggravata.

BRINDISI - Un incarico di progettazione privato, nonostante la propria mansione di funzionario dipendente della Asl, è bastato all'ingegnere direttore dell'Area di gestione tecnica, Vincenzo Corso, per finire a processo con l'accusa di truffa aggravata. Secondo l'accusa, formulata dal pm Raffaele Casto, Corso si sarebbe procurato un ingiusto profitto pari a 750 euro (già risarciti alla Asl di Brindisi) con l'omesso versamento della percentuale del 15 per cento dovuta in caso di attività privata.

Egli, nonostante non fosse affatto necessario, avrebbe inoltre attivato per un tempo ridotto una partita Iva ed emesso fattura per la progettazione e adeguamento di una struttura sanitaria per anziani che si trova a Oria, in località San Cosimo alla Macchia. Il processo è iniziato oggi dinanzi al giudice monocratico Giuseppe Biondi, la prossima udienza, con l'ascolto dei testi, inclusi i consulenti, è stata fissata per il primo luglio.

L'ingegnere, che è difeso dall'avvocato Rosario Almiento è accusato di aver agito in violazione dei doveri inerenti alla pubblica funzione di direttore dell'Area di gestione tecnica dell'Asl. Si sarebbe procurato un ingiusto profitto pari al 15 per cento che avrebbe invece dovuto detrarre, Iva compresa, dal compenso ricavato dall'attività svolta.

Corso avrebbe inoltre indotto in errore il direttore sanitario, con danno per l'ente "indebitamente privato delle energie lavorative di un dirigente ingegnere assunto a tempo indeterminato, e tra l'altro per l'impossibilità di valutare la compatibilità dell'incarico privato con le esigenze di servizio". La Asl si è costituita parte civile con l'avvocato Massimo Manfreda.

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