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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Processo Mele-Zenobi: perito conferma tracce di cocaina su due schede

ROMA - Nuova udienza, stamane, presso la quinta sezione penale del Tribunale di Roma, nell’ambito del processo che vede imputato l’onorevole Cosimo Mele, chiamato a rispondere di cessione di droga. Accusa maturata a margine del famigerato festino che tenne banco la notte tra il 27 e il 28 luglio del 2007 in una suite dell'hotel Flora, in via Veneto. A tenere banco oggi è stata innanzitutto la testimonianza del consulente tecnico, chiamato a ribadire i risultati della perizia che già all’indomani dello scandalo a luci rosse aveva accertato la presenza di tracce di sostanza stupefacente sulla scheda elettronica della porta d’ingresso della suite e su una scheda telefonica. Perizia confermata, all’esito delle analisi già condotte.

ROMA -  Nuova udienza presso la quinta sezione penale del Tribunale di Roma, nell’ambito del processo che vede imputato l’onorevole Cosimo Mele, chiamato a rispondere di cessione di droga. Accusa maturata a margine del famigerato festino che tenne banco la notte tra il 27 e il 28 luglio del 2007 in una suite dell'hotel Flora, in via Veneto. A tenere banco oggi è stata innanzitutto la testimonianza del consulente tecnico, chiamato a ribadire i risultati della perizia che già all’indomani dello scandalo a luci rosse aveva accertato la presenza di tracce di sostanza stupefacente sulla scheda elettronica della porta d’ingresso della suite e su una scheda telefonica. Perizia confermata, all’esito delle analisi già condotte.

Di seguito i giudici hanno ascoltato, come testimone, il poliziotto al quale era stato affidato l’incaricato di visionare le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza dell’albergo. Mele e la Zenobi, ha spiegato l’agente, entrarono in hotel a mezzanotte. Intorno alle 2,46 furono raggiunti da una ragazza ucraina, che abbandonò l’albergo alle prime luci del mattino, intorno alle 5,30. Alle 8,07 dalla suite uscì di corsa l'onorevole Mele, per sollecitare l’intervento dei sanitari, a seguito del malore accusato dalla Zenobi.

Testimonianza utile a comprendere anche l’infondatezza dell’accusa di omissione di soccorso che in un primo momento fu sollevata a carico di Mele (assistito dall'avvocato Mario Guagliani). Ipotesi di reato, quest’ultima, per la quale non a caso fu chiesta l'archiviazione dallo stesso procuratore aggiunto Italo Ormanni in sede di rinvio a giudizio dell’ex deputato per cessione di sostanze stupefacenti Il poliziotto ha inoltre confermato che non c’erano altre persone a quell’ora nella stanza, come in un primo momento si è sospettato. La prossima udienza è fissata per il prossimo 23 maggio.

Parallelamente è in corso, sempre a Roma, il processo che vede viceversa nei panni di imputata Francesca Zenobi, accusata in concorso con il suo ex legale (l’avvocato Emanuele Antonacci, originario di Gallipoli) di estorsione ai danni di Mele. Secondo l’accusa la giovane ed avvenente escort avrebbe preteso dall’ex parlamentare centomila euro in contanti per far calare il sipario sulla notte più chiacchierata del 2007, ossia per ritrattare senza colpo ferire la versione dei fatti fornita a margine dello scandalo a luci rosse che travolse l’onorevole Mele, all'epoca esponente dell'Udc, oggi dirigente del movimento Io Sud.

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