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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Rapina da 99mila euro: il giudice nega sconti di pena a Lagatta e Giglio

Rigettata richiesta di abbreviato condizionato a perizia per i brindisini arrestati per il colpo del 16 agosto 2018: bloccarono i vigilantes dell’Ivri in via Appia

BRINDISI – Niente sconti di pena per Antonio Lagatta, 23 anni, e Alessio Giglio, 25, entrambi di Brindisi, accusati della rapina alle guardie giurate dell’istituto Ivri, in via Appia, che il 16 agosto 2017 fruttò 99mila euro. Il gup ha rigettato la richiesta di giudizio abbreviato condizionato a una perizia dattiloscopica per economia processuale. L’istanza dei difensori degli imputati, avrebbe consentito di ottenere la riduzione di un terzo della pena, in caso di condanna ed era legata a una integrazione probatoria, ma  avrebbe allungato notevolmente i tempi della giustizia.

L’udienza preliminare

LAGATTA Antonio, classe 1995-2Entrambi, quindi, dovranno affrontare il processo ordinario che inizierà nei prossimi giorni di fronte al collegio presieduto da Gienantonio Chiarelli (a latere Francesco Cacucci e Barbara Nestore). Gli imputati, arrestati dagli agenti della Mobile di Brindisi, sono stati rinviati al giudizio del Tribunale dal gup Vittorio Testi, al quale i difensori avevano chiesto l’abbreviato a condizione che venisse disposta una perizia sulle impronte digitali. Impronte che per l’accusa sono fonti di prova univoche della colpevolezza dei due brindisini per l’azione avvenuta davanti alla sede della filiale della banca Apulia.

Le impronte digitali, Dna e immagini

Le impronte furono isolate dagli agenti della scientifica della questura di Brindisi nel furgone usato per raggiungere i vigilantes, nonostante sia i poggiatesta che il volante vennero coperti da buste di cellophane per evitare di lasciare traccia. “I frammenti si riferiscono al dito pollice della mano destra di Giglio e al mignolo della mano sinistra di Lagatta”.

Nell’abitacolo furono trovati anche alcuni capelli e un mozzicone di sigaretta. Il furgoncino, un Fiat Qubo, venne inquadrato più volte sia davanti all’ingresso della banca il giorno della rapina, che nella zona di via Santa Maria Ausiliatrice e viale San Giovanni Bosco, nelle due ore precedenti.  

L’arma, il bottino e il complice

GIGLIO Alessio, classe 1993-3Almeno uno dei due, era armato di pistola. La pistola venne puntata a uno dei due vigilantes in servizio: venne bloccato appena uscito dal blindato dell’Ivri. I due banditi saltarono fuori dal Fiat e si divisero i compiti: uno bloccò il caposcorta intimandogli di inginocchiarsi, altrimenti avrebbe sparato, l’altro si impossessò del plico con il denaro appena prelevato dalla banca. C’erano 99mila euro in banconote di diverso taglio nella scatola. I rapinatori fuggirono a piedi, non si fermarono neppure quando la guardie giurata rimasta a mani vuote esplose due colpi di pistola in aria a scopo intimidatorio.

Ad aspettare i due banditi, stando alla ricostruzione evidenziata nel provvedimento di arresto, ci sarebbe stato un complice alla guida di una Lancia Y di colore beige, risultata rubata il mese prima a Brindisi. Il Fiat, invece, venne rubato nelle 48 ore precedenti al colpo, sempre in città. E venne lasciato nei pressi di via Santa Maria Ausiliatrice. Un errore. Pistola e bottino non sono stati trovati. Così come non è stato identificato il terzo complice.

La guerra di mala e le condanne

Sia Lagatta che Giglio furono coinvolti nelle indagini sulla cosiddetta guerra di mala in atto a Brindisi tra agosto e novembre 2017, quando in città si fronteggiarono due gruppi di giovani contrapposti. Da un lato quello ritenuto guidato da Lagatta, del quale avrebbe fatto parte anche Giglio, dall’altro quello che – sempre secondo l’accusa – sarebbe stato capeggiato da Antonio Borromeo.

Con rito abbreviato, Lagatta venne condannato a dieci anni e otto mesi di reclusione più 22mila euro di sanzione pecuniaria, mentre Giglio ha scelto di essere processato con rito ordinario.

polizia volanti via Flacco-2-3-2

Le altre rapine

Per Lagatta e Giglio, inoltre, c’è l’accusa mossa in relazione all’assalto al furgone blindato Cosmopol dinanzi al Mc Donald’s, nel piazzale del centro commerciale BriniPark, la mattina del 6 novembre dello scorso anno. Capo di imputazione che rientra nei fatti reato ricostruiti nell’inchiesta sulla guerra di mala.

Per Lagatta, c’è l’ulteriore accusa di aver rapinato la guardia giurata che stava per entrare nella filiale della Banca popolare di Bari in via Orazio Flacco, la mattina del 2 dicembre 2016. Episodio contestato in altra ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita alla fine dello scorso mese di febbraio, all'esito delle indagini condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Brindisi.

L’accusa è di aver minacciato con un fucile e poi bloccato il vigilantes ed è stata mossa in concorso con Claudio Rillo, 23 anni, il quale ha negato l’addebito dicendosi assolutamente estraneo alla rapina che fruttò un bottino di 21.660 euro, denaro contenuto nella valigetta che la guardia giurata avrebbe dovuto depositare in banca quella mattina.

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