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Cronaca

Torre Guaceto: sì al punto ristoro e ai parcheggi, no alla piscina

La conferenza di servizi esclude la valutazione di impatto ambientale, ma impone prescrizioni: “Materiali eco-compatibili e limitazioni per i mezzi a motore"

BRINDISI – Sì al punto ristoro nell’immobile già esistente nella zona costiera di Apani, vicino all’area protetta di Torre Guaceto e sì ai parcheggi, sia quello per le auto, che quelli per i mezzi pubblici e  i caravan, no alla realizzazione della piscina perché avrebbe impatto sul profilo ambientale.

La conferenza di servizi

francesco corvace-2Il progetto per la “fruizione del bene mare e della vicina riserva naturale di Torre Guaceto” è stato presentato dall’imprenditore Giovanni Conte, 51 anni, di Carovigno, al Comune di Brindisi ed è stato sottoposto al vaglio della conferenza di servizi lo scorso 20 marzo, per raccogliere le valutazioni e i pareri degli Enti che, a diverso titolo, hanno competenze nei settori dell’urbanistica, dell’ambiente e dello sviluppo del territorio.

Su convocazione del dirigente del settore Ambiente e Igiene urbana del Comune di Brindisi, Francesco Corvace (nella foto accanto) alla riunione hanno partecipato i rappresentanti del Consorzio di gestione di Torre Guaceto, i funzionari della direzione generale archeologica delle belle arti e del paesaggio che fa capo al Ministero per i Beni e le attività culturali, i dirigenti della Provincia di Brindisi,  quelli dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente (Arpa) e dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appenino meridionale. Dalla Regione Puglia, servizio del demanio costiero, è arrivata a Palazzo di città la nota “contenente l’espressione di non competenza dell’intervento proposto”.

La valutazione di impatto ambientale

Nel verbale risulta esserci la dichiarazione del rappresentante della Sovrintendenza archeologica delle Belle Arti e del paesaggio, per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, l’architetto Marzia Angelini, secondo la quale è necessario “subordinare il rilascio del parere di competenza della propria amministrazione, all’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica”. Posizione che conferma quanto scritto al Comune già il 23 novembre 2018, con riferimento alla necessità di subordinare il progetto al “procedimento di verifica di assoggettabilità a Vas”, valutazione ambientale strategica.

Il progetto, alla fine, è stato ritenuto “non assoggettabile alla Via, la valutazione di impatto ambientale”, a condizione che siano rispettate una serie di condizioni e prescrizione.

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Le prescrizioni e la piscina

Nell’elenco firmato dal dirigente del Comune ce ne sono nove: in primo luogo non dovranno essere realizzate opere edilizie impattanti sotto il profilo ambientale, motivo per il quale è stata bocciata la proposta relativa alla realizzazione di una piscina, dalle dimensioni di 4 metri e mezzo per 14,60 e profondità di un metro e venti”, da sistemare su “area sistemata con sabbia”.

La stessa motivazione è alla base del no all’ampliamento del fabbricato nel quale dovrà essere realizzato il punto ristoro: si tratta dell’immobile di colore rosso, visibile dalla complanare della superstrada 379. Il progetto prevedeva un ampliamento dal punto di vista volumetrico del venti per cento, fermo restando l’integrazione “con il circondario, dove sono presenti abitazioni di tipo rurale”.

“Tutti i materiali di costruzione” dovranno essere “eco-compatibili” si legge nel verbale del Comune di Brindisi. E dovranno essere “armonizzati all’ambiente, anche cromaticamente rispetto alla naturalità del sito”.  Per le aree impermeabili è previsto il trattamento delle acque conforme al regolamento regionale della Puglia.

Dovranno, inoltre, essere previsti “ripari per avifauna” e dovranno essere “contingentanti i flussi di traffico veicolare”. L’Amministrazione ha espressamente chiesto che venga “favorito l’uso dei mezzi leggeri in luogo di quelli motorizzati” e che non sia consentito “l’uso prolungato di motori accesi e neanche emissioni rumorose disturbanti in violazione del vigente piano di zonizzazione acustica”.

I parcheggi

Quanto alle zone parcheggio, “dovrà essere previsto un adeguato spazio in sicurezza dei mezzi pubblici, agevolando la fruizione gratuita soprattutto in occasione di eventi istituzionali, programmati e di portata comunale e sovracomunale”.

Nel progetto è prevista la realizzazione di un “parcheggio di interscambio con mezzi di trasporto autorizzati al transito nella riserva” con la possibilità di noleggiare bici ed essere eventualmente accompagnati in escursione. Prevista, inoltre, la possibilità di trasporto con “mezzi autorizzati ad uso collettivo”. La recinzione dell’area sarà con paletti di legno, all’ingresso sono previsti due gazebo: uno per gli utenti in attesa della navetta, l’altro per l’addetto al parcheggio.

Altri fazzoletti di terreni saranno destinati alla sosta dei caravan e camper, a carattere stagionale (da giugno a settembre) e non permanente, “per il tempo necessario alle normali operazioni di scarico di liquami, rifornimento di acqua potabile e ricarica di energia elettrica e per la fruizione dei servizi”.

Prescrizioni anche per quel che riguarda la “raccolta dei rifiuti”: “solo in forma differenziata”. Dovranno, inoltre, essere disciplinate “le interferenze con l’infrastruttura per le telecomunicazioni”. Esiste, infatti, un impianto trasmittente su una superficie che ricade in una proprietà vicina. “Il mancato rispetto delle prescrizioni comporterà l’automatico assoggettamento a Via del progetto”, fanno sapere da Palazzo di città.

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