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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Prostituzione, altri sospettati nel mirino

BRINDISI – Si setacciano gli annunci pubblicati sui siti internet e sui quotidiani locali. Si cercano anche possibili legami con ambienti malavitosi. Sono in pieno fermento le indagini sul giro di prostituzione con solide radici nel Brindisino

BRINDISI – Si setacciano gli annunci pubblicati sui siti internet e sui quotidiani locali. Si cercano anche possibili legami con ambienti malavitosi. Sono in pieno fermento le indagini sul giro di prostituzione con solide radici nel Brindisino, venute a galla in seguito al blitz effettuato giovedì mattina in una casa d’appuntamenti situata in via Mario Pagano, a un tiro di schioppo dalla stazione ferroviaria di Brindisi.

I poliziotti della sezione Narcotici della Squadra mobile di Brindisi diretti dall’ispettore Pasquale Carlino sono convinti che gli occupanti dell’abitazione, con ogni probabilità tre trans stranieri, non agissero da soli. Si presume che questi facessero parte di una rete ben strutturata e si attenessero a delle rigide direttive nel “pubblicizzare” le proprie attività. Prestavano estrema attenzione a chiunque bussasse alla loro porta e mantenevano segreta fino all’ultimo l’ubicazione della casa.

Il loro covo era stato realizzato in un appartamento al pian terreno di una palazzina che si sviluppa su tre piani. In un immobile esteso 90 metri quadri, sorgevano tre stanze da letto con altrettanti letti matrimoniali, oltre a una cucina, un salotto e un orticello. Al momento dell’irruzione, i poliziotti si sono imbattuti in un cliente d’origine africana e in un trans colombiano. Ma gli appostamenti andavano avanti dallo scorso luglio e hanno permesso di identificare decine di clienti di ogni età ed estrazione sociale.

Padri di famiglia che a mala pena riuscivano a sfamare i propri figli, pagavano cifre oscillanti fra i 50 e i 70 euro per una prestazione sessuale. Nessuno risulta iscritto nel registro degli indagati, anche se le posizioni di alcune persone sono al vaglio delle forze dell’ordine. La proprietaria dell’immobile è stata ascoltata venerdì in questura. Il colombiano, andato in escandescenze quando gli uomini della Narcotici gli hanno fatto visita, pare abbia già lasciato l’Italia. Risultava lui, sulla base degli elementi raccolti dagli investigatori, l’intestatario del contratto d’affitto. Al momento, non si configurano condotte illecite nei suoi riguardi.

Il ritrovamento di modesti quantitativi di marijuana all’interno dell’abitazione e vari elementi acquisiti nelle ultime settimane dei poliziotti, ad ogni modo, lasciano pensare a possibili punti di contatto con soggetti dediti allo spaccio di droga. E ci sono poi dei risvolti sociali da non trascurare. Stretti nella morsa della crisi economica, infatti, i proprietari chiudono un occhio di fronte alle attività messe in piedi dai rispettivi inquilini, a fronte della certezza di poter riscuotere, a fine mese, il canone di locazione. Gli unici a pagare le conseguenze di questa situazione sono i vicini, esasperati dall’incessante via vai di clienti. Ma proprio da loro, come nel caso della casa d’appuntamenti di via Pagano, può arrivare un contributo decisivo per reprimere il fenomeno.

 

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