rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Prudentino assolto dalle accuse di omicidio e mafia, condannato a 12 anni Benedetto Stano

BARI - Il capo contrabbandiere Francesco Prudentino, detto “Ciccio la Busta”, è stato assolto dalla Corte d'assise di Bari dall'accusa di associazione mafiosa e di essere stato il mandante dell'omicidio di Vladimir Jelenic, detto Vania, il ventiduenne montenegrino ucciso la notte tra il 23 e il 24 ottobre del 1995 a Bar, in Montenegro. Condannato invece l’ex capoclan brindisino, poi pentito, Adriano Benedetto Stano. Il giovane - secondo la Dda di Bari - fu assassinato per aver chiesto a Prudentino un pizzo di 200 milioni di lire per offrire protezione alle attività illecite legate al contrabbando internazionale di sigarette che il trafficante di sigarette di Ostuni svolgeva all'epoca in Montenegro.

BARI - Il capo contrabbandiere Francesco Prudentino, detto “Ciccio la Busta”,  è stato assolto dalla Corte d'Assise di Bari dall'accusa di associazione mafiosa e di essere stato il mandante dell'omicidio di Vladimir Jelenic, detto Vania, il ventiduenne montenegrino ucciso la notte tra il 23 e il 24 ottobre del 1995 a Bar, in Montenegro. Condannato invece l’ex capoclan brindisino, poi pentito, Adriano Benedetto Stano. Il giovane - secondo la Dda di Bari - fu assassinato per aver chiesto a Prudentino un pizzo di 200 milioni di lire per offrire protezione alle attività illecite legate al contrabbando internazionale di sigarette che il trafficante di sigarette di Ostuni  svolgeva all'epoca in Montenegro.

Per quell’omicidio è stato riconosciuto colpevole in quanto compartecipe, e condannato a 12 anni di reclusione, il collaboratore di giustizia, ed ex capo della Scu brindisina nell’enclave montenegrina, Benedetto Stano, mentre colui che si ritiene sia stato materialmente il killer di Jelenic, un altro montenegrino, è morto tempo fa. I giudici hanno condannato, oltre a Stano, altri tre imputati coinvolti nell'indagine della Dda di Bari sull'organizzazione mafiosa che tra il 1995 e il 2000 avrebbe trafficato tra il Montenegro e la Puglia 250 tonnellate di tabacchi al mese, riciclando i proventi delle attività illecite in Svizzera e in altri paradisi fiscali. Organizzazione militarmente coperta da Stano ma anche dai Tuturanesi di Salvatore Buccarella (ai quali andava una cospicua fetta degli affari), ma di cui era mente finanziaria e uomo di contatto proprio Prudentino.

Per contrabbando sono stati condannati a sei anni e a tre anni e sei mesi di reclusione Francesco e Antonio Prudentino; cinque anni di reclusione e 10mila euro di multa ad Aldo Tacchini, 64 anni, di Morbegno (Sondrio) accusato di riciclaggio. Dall'accusa di associazione mafiosa sono stati assolti per non aver commesso il fatto sei imputati: Francesco e Antonio Prudentino, padre e figlio brindisini di 62 e 34 anni, il 47enne olandese Sandro Cuomo, il già citato Benedetto Stano, oggi 47enne, il 57enne napoletano Costantino Sarno e la 46enne Giuseppa Pignatelli, di Ostuni (Brindisi).

Dal reato di riciclaggio è stato assolto il 54enne Eros Vanini, di Mendrisio (Svizzera)  sempre per non aver commesso il fatto. La Corte ha inoltre riconosciuto una provvisionale di 50mila euro come risarcimento danni alla madre di Vladimir Jelenic. Cadono dunque le accuse più gravi nei confronti dell’ostunese, già tornato in libertà recentemente. Per Stano invece un'altra condanna: "Occhi celesti" fu uno dei personaggi chiave delle indagini sulla struttura deviata di una parte della squadra mobile brindisina, che portò anche all'arresto del questore dell'epoca, Francesco Forleo, per la morte di un contrabbandiere, processo di cui la Cassazione ga stabilito la ripetizione sulla base dell'accusa di omicidio volontario.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Prudentino assolto dalle accuse di omicidio e mafia, condannato a 12 anni Benedetto Stano

BrindisiReport è in caricamento