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Cronaca

"Pubblico e privato per Forte a Mare"

Gli organi di informazione, ancora in questi giorni, hanno posto la dovuta attenzione sullo stato di conservazione del Castello Alfonsino e dell’Opera a Corno. Appena eletto Sindaco della Città avevo sentito l’esigenza di porre alla attenzione del Ministro per i Beni e le Attività Culturali l’annosa problematica di quello che non può non essere considerato una pregevole testimonianza dell’architettura militare del nostro paese: storico avamposto e “sentinella” contro le incursioni esterne e simbolo, al pari delle Colonne Romane della Via Appia, della nostra Città.

Gli organi di informazione, ancora in questi giorni, hanno posto la dovuta attenzione sullo stato di conservazione del Castello Alfonsino e dell’Opera a Corno. Appena eletto Sindaco della Città avevo sentito l’esigenza di porre alla attenzione del Ministro per i Beni e le Attività Culturali l’annosa problematica di quello che non può non essere considerato una pregevole testimonianza dell’architettura militare del nostro paese:  storico avamposto e “sentinella” contro le incursioni esterne e simbolo, al pari delle Colonne Romane della Via Appia, della nostra Città.

Castello e Forte attiguo, costruiti fra la fine del Quattrocento e gli inizi del XVII secolo, rappresentano una testimonianza tangibile del nostro vasto ed ineguagliabile patrimonio culturale, esempio prezioso di un sistema strategico-difensivo che si estende alle strutture militari dell’inizio dello scorso secolo, fra macchie mediterranee e pinete, comprendendo l’intera isola.

Con tale consapevolezza, questa Amministrazione aveva manifestato l’interesse ad attivare le procedure per verificare la sussistenza delle condizioni affinché parte degli immobili appartenenti al «patrimonio culturale» statale, presenti sul territorio comunale, potessero eventualmente rientrare in accordi di valorizzazione, nella prospettiva di un trasferimento a titolo non oneroso fra i beni di proprietà comunale.

Quanto sopra era stato disposto ai sensi e in attuazione del D.Lgs. 28 maggio 2010, n. 85, art. 5, co. 5, (federalismo demaniale), pur non rientrando le “fortezze” dell’isola di Sant’Andrea nell’elenco dei beni alienabili.

Nonostante questo, l’Amministrazione Comunale, pur nella non titolarità del bene, non ha fatto mai mancare il proprio contributo per concorrere al recupero ed alla fruibilità di tale compendio, anche predisponendo di recente un progetto di adeguamento e ripristino degli impianti elettrici (obsoleti e non a norma) e un temporaneo servizio di guardiania e sorveglianza dei luoghi, abbandonati all’incuria e ad atti vandalici.

Né sono mancati i momenti di confronto, serrato,  per discutere della tutela e valorizzazione del Castello e del Forte,  da cui è scaturita immancabilmente l’esigenza di proseguire ed allargare il dibattito a tutti i soggetti interessati e portatori di idee e contributi, per accrescere il grado di interesse e sensibilizzazione attorno alla restituzione di questo complesso monumentale.

Voglio ribadire, in questa fase, la volontà di questa Amministrazione affinchè per il Castello e il Forte si ricerchino tutte le soluzioni per addivenire ad un restauro e ad una riqualificazione definitive, consapevole che, per questo, sono necessari il coinvolgimento di enti e istituzioni pubbliche e l’individuazione, condivisa e preliminare, di precise e forti destinazioni d’uso e di un piano di gestione che devono vedere, in un ruolo attivo, soggetti e risorse private.

In assenza di un avvio di questo processo, l’Amministrazione Comunale non intende prevedere ulteriori investimenti in relazione al Castello, specie se lo stesso non dovesse, come oggi, essere presidiato, pur confermando il proposito di farsi parte attiva affinché il dibattito si mantenga vivo e, soprattutto, operativo.

 

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