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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Fasano

“Purificava” lo spirito ispirandosi a Satana e Van Gogh, ma finì in cella per violenza sessuale: condannato e arrestato

FASANO - Il Santone torna in cella. E stavolta per scontare la pena. E’ finita all’alba di oggi l’irreperibilità di Simon Cornelis Sagda: 51 anni, di origine olandese, residente a Fasano e domiciliato a Castellana Grotte, in provincia di Bari. Sono stati i carabinieri della Compagnia di Fasano a dare esecuzione all'ordine di carcerazione, emesso dall'Ufficio esecuzioni penali del Tribunale di Lecce. Sagda, riconosciuto responsabile di violenza sessuale, minaccia e percosse, deve espiare la pena di sei anni e sei mesi di reclusione.

FASANO - Il "Santone" torna in cella. E stavolta per scontare la pena. E’ finita all’alba di oggi l’irreperibilità di Simon Cornelis Sagda: 51 anni, di origine olandese, residente a Fasano e domiciliato a Castellana Grotte, in provincia di Bari. Sono stati i carabinieri della Compagnia di Fasano a dare esecuzione all'ordine di carcerazione, emesso dall'Ufficio esecuzioni penali del Tribunale di Lecce. Sagda, riconosciuto responsabile di violenza sessuale, minaccia e percosse, deve espiare la pena di sei anni e sei mesi di reclusione.

Oltre al reato di violenza sessuale, è stato ritenuto responsabile anche di minacce e lesioni personali: accuse che gli erano state contestate dal pubblico ministero, Maria Cristina Rizzo.Il cinquantunenne olandese, al termine delle formalità di rito, è stato associato alla casa circondariale di Brindisi.

I fatti risalgono al 2006. L’uomo - che si professava medico psichiatra, specializzato in chirurgia plastica e medicina spirituale -  abusò di una ragazza di 26 anni di Campi Salentina, recatasi in “cura” presso il suo studio di Novoli.

Guadagnatosi dapprima la fiducia della giovane, l’uomo dopo un paio di sedute iniziò a manifestare i primi sintomi delle sue turbe psichiche. Riferì alla giovane di essere lo spirito di Gesù, la rincarnazione di Van Gogh e perfino di Satana. La 26enne iniziò a capire che in quell’uomo qualche rotella se n’era andata a farsi benedire. Cercò di chiudere lì la seduta, ma lui le diede un bicchiere d’acqua, con dentro un sedativo. Poi, approfittando dello stato confusionale della giovane, le disse che doveva purificarla e la violentò. E purtroppo, proprio in quella circostanza la ragazza rimase incinta.

Fu lei stessa nei mesi successivi a recarsi da Sagda, annunciandogli la gravidanza e convincendolo a farsi curare da uno psichiatra. La studentessa temeva che l’uomo potesse costituire un pericolo per il nascituro. Voleva condurlo verso la guarigione. E così lo accompagnò perfino a Venezia, per una visita specialistica. Tutto inutile. Una volta giunti nel capoluogo Veneto lui continuò a delirare, lei scappò e tornò a casa. Anche lui fece rientro in Puglia, ma in autostop. Nei giorni successivi Sagda minacciò persino di morte la ventiseienne e le tirò calci e pugni, con l’obiettivo di farla abortire. La ragazza chiamò il 113 ed i poliziotti riuscirono a salvarla. Ma lui sparì. Nel febbraio scorso la sentenza della prima sezione penale del Tribunale di Lecce. Stamane, l'arresto.

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