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Cronaca

Rifiuti incendiati e puzza di bruciato, Rossi: "Fenomeno criminale da stroncare"

In meno di 24 ore pompieri chiamati a San Vito, Specchiolla dove sono andati a fuoco copertoni, sulla statale nella campagne di Cellino. Nella notte, invece, un rogo nei campetti ex Acsi. Il sindaco: "Non possiamo diventare una nuova terra dei fuochi"

BRINDISI – Da qualche tempo il centralino dei vigili del fuoco squilla anche per segnalare la presenza di incendi di discariche e rifiuti vari. Nella giornata di ieri, venerdì 25 ottobre, i pompieri sono stati chiamati a San Vito dei Normanni, a Specchiolla dove sono andati a fuoco copertoni, sulla statale 7 uscita Latiano dove sul ciglio della strada bruciavano rifiuti, nella campagne di Cellino San Marco.

Nella notte, invece, i pompieri si sono diretti su un rogo di rifiuti nei campetti Acsi al Sant’Elia e nei pressi del centro commerciale Le Colonne dove andava a fuoco una discarica. Successivamente hanno fatto alti due interventi in campagna per scarti vegetali a fuoco. Giovedì sera una squadra è stata impegnata sulla San Pietro-Mesagne, nei pressi di un campo fotovoltaico, dove stava bruciando una distesa di rifiuti.

Nel frattempo i centri abitati, anche per colpa della bassa pressione, sono invasi di puzza di “plastica bruciata”. Viene descritto in questo modo dai cittadini l’odore acre che invade le strade e che costringe molti a sigillare le finestre.

L'immensa discarica tra San Pietro e Mesagne

In altri casi i rifiuti bruciano nell'indifferenza generale. Senza interventi e segnalazioni. Come nel caso della strada secondaria che collega San Pietro Vernotico a Squinzano, molto frequentata dagli sportivi, dove nella mattinata di ieri erano visibili distese di macerie carbonizzate. L’odore era forte anche se non c’erano fiammelle. Erano state date alle fiamme anche lastre di amianto. Batterie di auto, copertoni e tanti rifiuti definiti “speciali” perché pericolosi.

Nei mesi scorsi una famiglia sampietrana ha presentato un lungo esposto all’Arpa in cui ha comunicato dettagliatamente il fenomeno legato ai “cattivi odori, che si potrebbero identificare come “di materiale plastico bruciato”, la frequenza e l’intensità.

La discarica tra San Pietro Vernotico e Mesagne 

Lascia senza parole l'intervento dei vigili del fuoco di giovedì sera quando sono stati chiamati a spegnere un rogo nelle campagne tra San Pietro Vernotico e Mesagne: ad andare a fuoco una distesa di rifiuti di ogni genere. Ad accorgersi del rogo una vigilante del'istituto di sorveglianza Vigil Nova durante un giro di pattugliamente nei campi fotovoltaici. Le fiamme erano impressionanti, immediata la segnalazione al 115, nessuno, però, avrebbe mai immaginato che ad andare a fuoco erano immensi ammassi di rifiuti. Erano così tanti che è stata fatta segnalazione al sindaco e alla Forestale.

Nel video i terreni trasformati in discarica

Una nuova “Terra dei fuochi”? La combustione illecita di rifiuti è un reato penale. Perché nessuno interviene per fermare questi roghi? Perché la costante puzza di bruciato nei paesi preoccupa solo i cittadini? Perché le telefonate che comunicano la presenza di questo odore acre e pungente restano semplici segnalazioni e gli unici a intervenire sono i vigili del fuoco?

La colpa di questo grave danno all’ambiente che minaccia la salute pubblica è di quei cittadini incivili che non si attengono alle regole di raccolta dei rifiuti da parte delle ditte di igiene urbana. In tutti i comuni i rifiuti vengono ritirati dal domicilio secondo un calendario compresi “gli ingombranti” e i rifiuti speciali. Si tratta di rispettare delle date di raccolta.

Ma la colpa al tempo stesso è di chi non impedisce o non punisce questa pratica. Le amministrazioni che non utilizzano fototrappole e non impongono ai proprietari dei terreni di tenerli sotto controllo evitando abbandoni (per quanto sia complicato). Le forze dell’ordine che non controllano. I cittadini stessi che non segnalano episodi di questo genere. Ormai le campagne sono disseminate di colonne di fumo, si tratta spesso di scarti di potatura, ma in alcuni casi il fumo è nero e non è segno buono. Chi assiste a questi episodi deve segnalare agli organi competenti. 

Il sindaco Rossi: "Fenomeno preoccupante"

Sul fenomeno dei roghi nelle campagne accende un faro anche il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, che attraverso un post pubblicato sul suo profilo Facebook manifesta la volontà di chiedere la convocazione di un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, su questa specifica questione.

“Il fenomeno criminale dell'appiccare fuoco ai rifiuti nelle campagne – afferma il primo cittadino - assume ormai dimensioni preoccupanti. Roghi vengono accesi nelle periferie cittadine e nelle campagne della provincia. Criminali smaltiscono così rifiuti speciali, per la gran parte plastiche, copertoni, residui di materiali edili”. “Non possiamo consentire che il nostro territorio diventi una nuova terra dei fuochi. Lunedì chiederò al Prefetto di convocare un comitato ordine e sicurezza per discutere del fenomeno ed individuare le azioni di contrasto e repressione.

“P.S. – conclude Rossi - tempo fa quando lanciai il primo allarme su questo fenomeno criminale avvertito con odori acri dai cittadini, i soliti provocatori mi accusarono di voler difendere le grandi industrie. Si arriva anche a questo pur di far polemica da quattro soldi”.

Articolo aggiornato alle ore 17.30 (intervento di Riccardo Rossi)

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