“La più piccola illegalità alimenta la mafiosità: diciamo no insieme ai brindisini”
Il colonnello Giuseppe De Magistris si presenta alla stampa: “L’Arma vuole entrare nelle case e nelle scuole”. Appello ai cittadini: “Lavoriamo insieme per la sicurezza”
BRINDISI – “Diciamo no a qualsiasi tipo di illegalità perché ogni azione di questo tipo alimenta la mafiosità: i carabinieri ci sono sempre stati e ci saranno per essere al fianco dei cittadini. Ai brindisini rivolgo l’invito a collaborare: noi saremo in strada per ascoltarli e intendiamo entrare nelle case e nelle scuole”.
La presentazione e l'appello ai cittadini
Il primo giorno del colonnello Giuseppe De Magistris, 47 anni, originario di Sulmona, come comandante del Comando provinciale dei carabinieri di Brindisi (dopo Nicola Conforti) è dedicato, nella prima parte della mattinata, all’incontro con i giornalisti come punto di contatto con la città. Perché è ai brindisini che il comandante vuole rivolgersi, nella convinzione che siano i primi a meritare una città sicura. Una città in cui deve essere piacevole fare una passeggiata in Centro o magari sul lungomare, avere la sicurezza che qualsiasi cosa accada c’è qualcuno in grado di dare una mano.
“L’Arma dei carabinieri è chiamata a garantire esattamente questo ogni giorno”, dice subito De Magistris che nella conferenza stampa del debutto ha scelto di stare accanto ai giornalisti e non dietro il tavolo che solitamente separa gli ufficiali dai cronisti. Non possono esserci separazioni, ma contatto tra le parti per lo stesso obiettivo, sia pure da angolazioni differenti: “Noi, come voi, vogliamo raggiungere i brindisini”, dice. “Voi con la comunicazione potete darci una mano, anche perché sono i giornalisti che entrano ogni giorno nelle case di tutti”.
Il curriculum
“Qualcuno definisce la stampa come il quinto potere, sulla stampa noi carabinieri contiamo per ottenere il contributo di chi vive la città ogni giorno e vive le problematiche dei quartieri”, ha detto il comandante De Magistris. “Brindisi è una realtà articolata e complessa che l’Arma ha affrontato con determinazione, la stessa che sarà assicurata in futuro ed è per me una grande responsabilità nonché un onore essere stato chiamato al Comando provinciale di Brindisi”. Incarico che De Magistris ha assunto dopo essere stato, negli ultimi due anni, a New York al Dipartimento per le operazioni di mantenimento della pace, presso la Divisione di polizia, come contributo offerto alle Nazioni Unite.
E prima ancora a Locri. “In Aspromonte ho lasciato un pezzo di cuore”. Nel curriculum anche cinque anni trascorsi a Roma, nel Battaglione degli allievi ufficiali e poi come vice capo della sala operativa, poi gli incarichi all’Ufficio di pianificazione delle missioni militari all’estero e l’esperienza a Bruxelles al Comando supremo della Nato, dopo aver prestato servizio in Campania, Sardegna e Sicilia.
L'intervista al colonnello De Magistris
Brindisi ha avuto modo di conoscerla nel 2002: “Per motivi di lavoro”, spiega. “Stavamo svolgendo un’attività investigativa nel Fasanese, a Torre Canne. Ne ho apprezzato le bellezze, ne conoscevo la storia. Adesso darò il massimo per assicurare ascolto, in modo tale da impedire che le situazioni di disagio si incancreniscano”.
“Se noi permettiamo, ad esempio, che qualcuno rompa il vetro di una finestra con un sasso, è possibile che il giorno dopo la stessa persona o altri incendino quell’appartamento o un’altra abitazione”, sostiene. “Per questo occorre combattere ogni forma di illegalità. Lo faremo anche in stretta collaborazione con le altre forze dell’ordine, con le quali siamo cugini di sangue. Il treno delle forze dell’ordine viaggerà ogni giorno a gran velocità: sono convinto che con il contributo dei cittadini e dei giornalisti riusciremo nel nostro obiettivo”.