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Cronaca Ostuni

Quarto di Monte, accuse su Facebook

OSTUNI - A margine dell’inaugurazione, sempre più vicina del nuovo localino di Monticelli, che si chiamerà “White Ostuni Beach Club” e che sorgerà a partire dal 12 luglio lì dove c’era “Quarto di Monte”, scoppia la lite su Facebook. O meglio, più che di lite, si tratta di un “j’accuse” di Alfonso D'Amico.

OSTUNI - A margine dell’inaugurazione, sempre più vicina del nuovo localino di Monticelli, che si chiamerà “White Ostuni Beach Club” e che sorgerà a partire dal 12 luglio lì dove c’era “Quarto di Monte”, scoppia la lite su Facebook. O meglio, più che di lite, si tratta di un “j’accuse” pubblicato sul social network dal vecchio gestore, Alfonso D’Amico (il cui profilo è pubblico) che invita alla condivisione. D’Amico si rivolge a Gabriele Lippolis, la cui famiglia è proprietaria del terreno e che ha la paternità della nuova iniziativa imprenditoriale. Punta il dito per un presunto “furto” del sito internet www.quartodimonte.com sulla cui home page, da qualche giorno, c’è il count down e le info sul progetto che sta per avere il via.

Il sito, stando a quanto riferisce D’Amico, era stato realizzato per “Quarto di Monte” proprio dalla società di comunicazione di Lippolis (la 2Elle Design). E non vi sarebbe più traccia delle foto e delle informazioni sul vecchio baretto sulla spiaggia, idea di Alfonso D’Amico e della sua compagna Tina Lococciolo. “Dedicato a Gabriele Lippolis” si legge in apertura del monologo che ha fatto il giro di Fb, con 16 condivisioni dirette. “Nella vita ognuno di noi ha un percorso da seguire, in alcuni casi è già scritto, in altri è da scrivere. Quello che io e Tina abbiamo scritto di Quarto di Monte, e la spiaggia non era mai stata chiamata così fino al nostro arrivo e non era neanche così paradisiaca, è stato un percorso forte, di emozioni, sacrifici, di umiliazioni subite e denunce, ma nonostante ciò abbiamo creduto nella nostra creatura fino a farla diventare quella che è stata”.

“Ora noi crediamo che tu non possa cancellare così come credi una storia già scritta, con azioni scorrette. Quello che abbiamo subito è un furto, da te compiuto, di identità, perché, e ci devi spiegare pubblicamente, come mai oggi entrando sul sito www.quartodimonte.com, che abbiamo pagato alla tua azienda 1.200 euro, vi trovo invece un’attività che con Quarto di Monte non ha nulla a che vedere e che non vi apparterrà mai. Detto questo – prosegue D’Amico - ti preghiamo di ripristinare le cose, visto che il sito lo utilizziamo ancora per la nostra attività, come la correttezza del saper vivere richiede. Scrivi il tuo di percorso, non proseguire a speculare, perché ad essere delle persone oneste ci si guadagna di più, credici. Certi di un tuo onesto riscontro ti salutiamo”. Firmato Alfonso e Tina. Lippolis non ha risposto, per lo meno non sulla sua pagina Facebook. E cliccando sull’indirizzo in questione, l’indirizzo web della discordia, si continuano a visualizzare i contenuti del localino del futuro.

D’Amico è all’estero, intanto, alle prese con altri progetti. Deciso a lasciare tutto dopo che nel gennaio scorso i militari del Corpo Forestale dello Stato hanno posto sotto sequestro l’intera area, sigilli che sono stati poi rimossi su istanza del proprietario che ha tutte le autorizzazioni per realizzare “White Ostuni Beach Club” che è ancora in fase di completamento. Chi la spunterà? Di inconfutabile c’è che “Quarto di mMonte” non esiste più, ormai neanche su internet. Ma i vecchi gestori continuano ad essere parecchio affezionati a quell’angolo di paradiso marino in località Monticelli.

 

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