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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Fasano

Quasi 2 milioni di euro nascosti al Fisco: denunciati tre avvocati

Due di loro avevano dichiarato guadagni di poco superiori ai 15mila euro annui, a fronte, da quanto appurato dagli investigatori, di entrate reali superiori ai 600mila euro spalmate in più anni (dal 2009 al 20012). Tre avvocati di Fasano costituitisi in uno studio associato di fatto (formalmente non esistente) sono stati denunciati per evasione fiscale

FASANO – Due di loro avevano dichiarato guadagni di poco superiori ai 15mila euro annui, a fronte, da quanto appurato dagli investigatori, di entrate reali superiori ai 600mila euro spalmate in più anni (dal 2009 al 20012). Tre avvocati di Fasano costituitisi in uno studio associato di fatto (formalmente non esistente) sono stati denunciati per evasione fiscale dai militari della guardia di finanza della compagnia di Fasano al comando del capitano Biagio Palmieri.

Questi, sulla base di quanto appurato dalle fiamme gialle, lavoravano nello stesso studio: quello di proprietà del più anziano dei tre. Ognuno presentava una propria autonoma dichiarazione dei redditi. Al Fisco non risultavano le entrate complessive derivanti dall’attività associativa. Già perché i finanziari, attraverso una serie di verifiche dei fascicoli e dei conti correnti bancari intestati ai singoli professionisti, hanno riscontrato corposi movimenti finanziari in entrata e in uscita e trasferimenti di denaro fra i loro conti.

Alcune pratiche, inoltre, non venivano trattate da un singolo legale (come sarebbe dovuto avvenire se i denunciati avessero realmente operato in maniera autonoma) ma da tutti e tre insieme. Formalmente, i costi dello studio venivano sostenuti da un unico avvocato: lo stesso che ne risultava intestatario e che dichiarava guadagni molto più consistenti (circa 90mila euro l’anno) rispetto a quelli contabilizzati dagli altri due.

Per i periodi di imposta dal 2009 al 2012, le fiamme gialle hanno stimato compensi non dichiarati  per 1,9 milioni di euro e Iva evasa per 380mila euro. Non solo. Dai primi accertamenti effettuati su pratiche e movimenti di denaro relativi al 2013 e alla prima parte del 2014, sarebbero emersi, sempre da quanto appurato dalla guardia di finanza, altri 750mila euro di ricavi non contabilizzati. Secondo gli investigatori, insomma, i tre avevano dato vita a quello che era a tutti gli effetti uno studio associato, tant’è che i ricavi venivano ridistribuiti su ognuno di essi, ciascuno per la propria parte. Gli stessi si occupavano prevalentemente di diritto civile. 

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