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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Quegli accordi telefonici sindaco-farmacista

FRANCAVILLA FONTANA - Ci sono numerose conversazioni intercettate per cui il pm Valeria Farina Valaori ha chiesto la trascrizione con perizia, quindi queste telefonate sono il fondamento dell’accusa nel procedimento a carico di 17 persone.

FRANCAVILLA FONTANA - Ci sono numerose conversazioni intercettate per cui il pm Valeria Farina Valaori ha chiesto la trascrizione con perizia, quindi queste telefonate sono il fondamento dell’accusa nel procedimento a carico di 17 persone (un’intera maggioranza in Consiglio comunale). L’affaire è quello della distribuzione delle farmacie a Francavilla Fontana e delle “carte false” fatte per modificarne la pianta organica in modo da avvantaggiare Gabriele Rampino, presidente dell’Ordine dei farmacisti e proprietario di una farmacia in zona San Lorenzo, nella 167.

Sono stati ascoltati mentre parlavano al telefono il sindaco, Vincenzo Della Corte, e anche lo stesso Rampino che avrebbero colloquiato al cellulare poco prima e poco dopo l’approvazione della delibera sulle farmacie confezionata, secondo l’impostazione dell’accusa, per favorire il presidente dell’Ordine dei farmacisti e risparmiargli qualsiasi forma di concorrenza diretta.

Le conversazioni fra gli attuali imputati sono state captate in più di una circostanza e a quanto pare ve ne sono state di “utili” per investigatori e inquirenti avvenute anche nella sala d’attesa della caserma della Guardia di Finanza, delegata a condurre le indagini.

L’1 agosto scorso è stata fissata l’udienza preliminare, appena dopo la richiesta di rinvio a giudizio per tutte e 17 le persone coinvolte, le quali compariranno davanti al gup Giuseppe Licci.

Ci saranno Gabriele Rampino, assistito dall’avvocato Massimo Manfreda, Vincenzo Della Corte già sindaco di Francavilla, difeso da Gabriele Di Noi, Pietro Incalza, dirigente dell’Utc, Giuseppe Zulino, difeso da Gabriele Di Noi, l’attuale senatore Pietro Iurlaro, difeso da Roberto Palmisano, Cosimo Di Maria, l’ex parlamentare Pdl Luigi Vitali, Giovanni Passiatore, Antonio Scura, Massimiliano Cozzi, difeso da Roberto Palmisano, Eupreprio Di Castri, Michele Iaia, Cosimo Sarli, Carmine Calò, difeso dall’avvocato Domenico Attanasi, Vincenzo Petronelli, Tommaso Attanasi, Angelo Della Porta.

Pietro Incalza e Gabriele Rampino sono accusati in concorso (di un privato nel reato proprio, perché Rampino non è pubblico ufficiale) di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Il farmacista sarebbe l’istigatore, Incalza l’autore materiale. Al fine di assicurare “ingiusto vantaggio” a Rampino nella nota senza data e numero di protocollo allegata a una delibera di giunta e in un’altra identica allegata a una delibera di consiglio comunale, avente a oggetto “Modifica Pianta Organica Farmacie” dopo aver premesso che “in relazione alla modifica della pianta organica e al fine di circoscrivere le aree ove allocare le farmacie di nuova istituzione attestavano falsamente che l’area individuata rispondeva ai requisiti di legge che impongono di garantire una equa distribuzione sul territorio garantendo l’accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti anche in aree scarsamente abitate”.

E’ risultato invece da dati oggettivi che l’individuazione della “zona sud-est” non rispondeva ai requisiti di “modesta densità demografica” anche perché erano presenti altre due farmacie, quella di Francesco Cannalire e l’altra di Maria Teresa Bungaro, distanti appena 630 metri e 594 metri dalla zona “sud-est” in cui ci sono per altro altre due parafarmacie. La zona 167 inoltre è “densamente abitata, soggetta a espansione edilizia, caratterizzata da numerose strutture commerciali e con annessa area agricola distante dalla farmacia ben 1.680 metri”.

Gli altri fatti sono, sempre in concorso, circostanze di abuso d’ufficio: Rampino quale titolare della farmacia “privilegiata”, Incalza quale dirigente dell’Ufficio tecnico, Zullino quale dirigente del settore Servizi Sociali, tutti gli altri quali consiglieri comunali di Francavilla Fontana, con “sviamento dei poteri loro attribuiti nell’esercizio delle rispettive funzioni” adottavano votando favorevolmente la delibera con cui si approvava l’istituzione di due nuove farmacie a Francavilla non rispondendo ai requisiti dell’equa distribuzione, dando atto di avere acquisito il parere della Asl che invece non era affatto favorevole, e non avendo acquisito il parere dell’Ufficio anagrafe, unico competente a fornire i dati democratici”.

La delibera secondo l’accusa adottata dal Consiglio comunale non garantiva affatto una più capillare presenza sul territorio del servizio farmaceutico ma avvantaggiava Rampino, punto e basta.

Era stata approvata in soli tre giorni (dal 17 al 19 aprile), e prima della conferenza dei servizi convocata per conoscere i parere di Asl e dell’Ordine dei farmacisti. Rampino, poi, avrebbe “concordato con il sindaco l’adozione della delibera” e avrebbe “seguito l’intera vicenda i stretto contatto con il sindaco” con il quale si sentiva telefonicamente poco prima e poco dopo l’approvazione.

Centrale quindi il ruolo di Della Corte, dimessosi poi per un’altra vicenda giudiziaria, la truffa aggravata ai danni della Asl per cui, sempre su richiesta del pm Valeria Farina Valaori, è stato disposto dal gip l’arresto ai domiciliari nella scorsa primavera. Della Corte ora è un uomo libero, nonostante lo scambio con il fratello medico generico e odontoiatra attuato sistematicamente in danno dell’Azienda sanitaria e scoperto dal tg satirico Striscia la notizia.

Da anestesista, dipendente della Asl, stavolta però nei panni istituzionali di primo cittadino avrebbe ignorato il ruolo dell’Azienda per cui lavora anche in fase di attuazione del piano delle farmacie. Tre sono le parti offese che potranno costituirsi parte civile: il Comune di Francavilla, e sarà interessante verificare se lo farà, e i due farmacisti danneggiati, Maria Teresa Bungaro e Francesco Cannalire.

 

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