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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Carovigno

"Quei cavi erano scoperti da tempo": consiglieri criticano il Consorzio

Diventa oggetto di polemica, a Torre Guaceto, anche la questione dei cavi scoperti nell'area della parte attrezzata di Pennagrossa, dove in estate funzionano un servizio di ombrelloni e un punto di ristoro con prodotti della zona

CAROVIGNO – Diventa oggetto di polemica, a Torre Guaceto, anche la questione dei cavi scoperti nell’area della parte attrezzata di Pennagrossa, dove in estate funzionano un servizio di ombrelloni e un punto di ristoro con prodotti della zona. La segnalazione di un fascio di cavi affioranti dalla sabbia ma non alimentati ha prima provocato una segnalazione a Capitaneria di Brindisi e vigili urbani di Carovigno (questi ultimi hanno effettuato un sopralluogo), quindi la decisione del Consorzio di gestione dell’Area marina protetta di sporgere denuncia contro ignoti per aver dissepolto i cavi stessi.

Quei cavi in inverno sono regolarmente tenuti in sicurezza sotto la superficie del terreno, e lo erano sino a poco prima della segnalazione, ha fatto sapere il Consorzio di Torre Guaceto, annunciando la consegna di una denuncia ai carabinieri. Ma ecco stamani una nota di tre consiglieri comunali di minoranza di Carovigno e del presidiente della Federazione dei Verdi di Carovigno, Elio Lanzilotti, che contestano le dichiarazioni rilasciate dal Consorzio. “Questi cavi sono fuori terra da sempre – sostiene Lanzillotti - come documentato dalle foto scattate il 24 aprile, il 30 maggio e il 3 giugno mattina, che ritraggono gli stessi cavi già fuori sabbia da tempo”.

“Dalla documentazione fotografica che gli scriventi allegano (i consiglieri sottoscrittori del comunicato sono Massimo Lanzilotti, Ripartiamo dal Futuro, Marzia Bagnulo, PD, Vincenzo Radisi, Gruppo Misto, ndr) si evince chiaramente che i cavi in questione erano già fuori sabbia il giorno 24 aprile 2017  ed erano ancora in tale stato anche il 30 maggio 2017 e la mattina di sabato 3 giugno 2017, ovvero poche ore prima dell’eventuale atto vandalico denunciato dal Consorzio”.

Insomma, scontro aperto perché con la stessa nota si chiama esplicitamente in causa la gestione dell’area protetta, cui gli autori della nota attribuiscono il problema, malgrado il consorzio parli di danneggiamento e si sia rivolto ai carabinieri per far luce su questo fatto. Nella nota non si fa invece cenno ai focolai di incendio spenti nelle ultime due settimane, a sud-est e a nord-est dell’area protetta, anche questi, ha tenuto a far sapere il Consorzio di gestione, elementi preoccupanti.

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